Questa è la pagina dedicata a Berlino.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “I fuochi di Tegel. Berlin (Vol. 1)”.
La città di Berlino si trova in Germania ed è la sua capitale di stato.
Addio a Berlino
«Io sono una macchina fotografica con l’obiettivo aperto» dichiara l’alter ego di Christopher Isherwood arrivando nell’autunno del 1930 a Berlino. Un obiettivo – si può aggiungere – inesorabile, attraverso il quale partecipiamo come dal vivo ai suoi incontri nel cuore pulsante di una Repubblica di Weimar che si avvia al suo fosco tramonto: da un’eccentrica, anziana affittacamere alla sensuale Sally Bowles, aspirante attrice un po’ svampita, a Otto, ombroso proletario diciassettenne, a Natalia Landauer, rampolla di una colta famiglia ebrea dell’alta società. Tra cabaret e caffè, tra case signorili e squallide pensioni, tra il puzzo delle cucine e quello delle latrine, tra file per il pane e le manifestazioni di piazza, tra crisi economica e cupa euforia, Isherwood mette in scena «la prova generale di una catastrofe» e ci fa assistere alla resistibile ascesa del nazismo.
Opinioni:
Isherwood mette in scena «la prova generale di una catastrofe» e ci fa assistere alla resistibile ascesa del nazismo. – LaFeltrinelli
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
Berlino, anni Settanta, quartiere dormitorio di Gropiusstadt. Christiane F. ha dodici anni, un padre violento e una madre spesso fuori casa. Inizia a fumare hashish e a prendere Lsd, efedrina e mandrax. A quattordici anni per la prima volta si fa di eroina e comincia a prostituirsi. È l’inizio di una discesa nel gorgo della droga da cui risalirà faticosamente dopo due anni. La sua storia, raccontata ai due giornalisti del settimanale “Stern” Kai Hermann e Horst Rieck, è diventata un caso esemplare, una denuncia dell’indifferenza della nostra società verso un dramma sempre attuale. Una testimonianza cruda, la fotografia di un’epoca. Postfazione di Vittorino Andreoli.
Berlino. Storia di una metropoli
Forse mai in nessun luogo come a Berlino si sono dati appuntamento gli alterni destini della storia. Capitale della Prussia e centro culturale d’importanza europea sotto il regno di Federico il Grande, simbolo del militarismo e del fasto dell’impero di Guglielmo I e Bismarck, dilaniata dalla cieca follia di Hitler, ridotta a un cumulo di macerie e capace di risorgere dopo l’«anno zero», spaccata in due da un muro di cemento – bieca materializzazione della guerra fredda e della minaccia atomica – e oggi unita nel segno della nuova Europa, Berlino ha alimentato miti e leggende, ha saputo ricreare il proprio passato, è stata la vetrina dell’Occidente, ma anche lo scenario delle violente proteste sessantottine e delle vite bruciate dei «ragazzi dello zoo», la prima metropoli multietnica e «alternativa» del Vecchio Continente. In un teso equilibrio fra la vita dei grandi e quella del popolo, fra le trame della politica e gli slanci della cultura, fra un retaggio di antica magnificenza e la nuda realtà degli avvenimenti storici, Alexandra Richie ci offre un quadro ricco e complesso della «sua» città: denso, documentato, mai di difficile lettura, il libro è un omaggio a tutto quanto Berlino ha rappresentato dalla sua fondazione nel XII secolo fino alle vicende del dopo Muro, vera e propria città dalle due anime, «metropoli di Faust»
Opinioni:
Alexandra Richie ci offre un quadro ricco e complesso della «sua» città: denso, documentato, mai di difficile lettura, il libro è un omaggio a tutto quanto Berlino ha rappresentato dalla sua fondazione nel XII secolo fino alle vicende del dopo Muro. – LaFeltrinelli
Un saggio di ampio respiro, ma ricco di dettagli affascinanti, e scritto magnificamente – Robert Conquest
Una grande sensibilità non solo per l’arte e l’architettura, ma anche per la vita quotidiana della città – The Los Angeles Times
Da oscura cittadina medievale a capitale del regno prussiano, da centro vitale del Terzo Reich a emblema della Germania riunificata: splendori e miserie della “città del destino tedesco” – Anonimo
I fuochi di Tegel. Berlin (Vol. 1)
Aprile 1978: sono passati tre anni da quando un misterioso virus ha decimato tutti gli adulti di Berlino. In una città spettrale e decadente, gli unici superstiti sono i ragazzi e le ragazze divisi in gruppi rivali, che ogni giorno lottano per sopravvivere. Tutto cambia quando qualcuno rapisce il piccolo Theo e lo porta via dall’isola dove viveva con Christa e le ragazze dell’Havel…
Il ragazzo di Berlino
«Un grande thriller. Un’ambientazione storica di rara potenza. Meraviglioso» – The Bookseller
Germania, 1972. Alex Ostermann vive con la sua famiglia a Berlino Est. I genitori hanno credenziali irreprensibili per il regime, ma lui e sua sorella Geli non sposano interamente la propaganda sovietica e si ostinano a vedere del buono nella cultura occidentale. Alex è affascinato dalla musica rock, ascolta di nascosto i Rolling Stones e i Led Zeppelin e ha perfino formato una piccola band con alcuni amici. Geli, sempre vestita di nero e con le sue fotografie di edifici in rovina, mostra inclinazioni “decadenti”. A casa, i genitori fingono di disapprovare le passioni dei figli mentre l’unica a parlare in modo critico del regime è la nonna. Alla fine l’eccessivo “individualismo” dei ragazzi, pericoloso per la “causa socialista”, attira l’attenzione della Stasi, che comincia a tenerli d’occhio. Quando le pressioni diventano insopportabili, la famiglia Ostermann riesce a fuggire dalla Ddr, ma a un prezzo che Alex e Geli non sono disposti a pagare. Età di lettura: da 12 anni.Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
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