Questa è la pagina dedicata a Dakar.
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La città di Dakar si trova in Senegal ed è la sua capitale di stato.
Moto Enduro Anni 80
La prima mitica Parigi-Dakar parte dal Trocadero nel 1979 con destinazione Senegal. Da quel momento nulla sarà più come prima nel mondo dell’Enduro perché il successo di questa corsa è clamoroso e, anno dopo anno, ai ”privati” iniziano a sostituirsi le case ufficiali con piloti di grido, grazie all’elevatissimo clamore pubblicitario suscitato dalla gara. Si iscrivono persino attori e personaggi dello spettacolo, pronti a condividere la sabbia tra i denti con gli addetti ai lavori pur di vivere questa esperienza. Tutte le case costruttrici inseriscono modelli da Enduro nei loro listini dando il via ad una serie di moto di enorme fascino, il più possibile simili ai mezzi ufficiali e quindi dotate di giganteschi serbatoi e dai nomi quanto mai evocativi: Paris-Dakar, Tuareg, Camel e Africa Twin. Il libro ripercorre questa decade rivivendo le tappe più importanti della Parigi-Dakar ed esaminando il fenomeno Enduro attraverso i modelli di maggior successo. Non manca un catalogo finale con i modelli di tutti i marchi, che illustra tutte le varie versioni con le rispettive evoluzioni arricchite da una serie di dati tecnici. Il primo e unico libro sulle moto da Enduro: da non perdere per tutti gli appassionati di fuoristrada!
Parigi-Dakar. I retroscena. Ediz. illustrata
Jean-Claude Morellet, in arte Fenouil, è stato uno dei più importanti e famosi protagonisti del Rally Parigi-Dakar, quando si svolgeva nei deserti africani. Fu anche il creatore del Rally dei Faraoni, in Egitto. Nel suo primo libro “In moto a Dakar, nell’inferno del Sahara”, racconta la sua meravigliata scoperta del motociclismo, del Sahara e dell’avventura. Qui descrive la folle storia della Parigi-Dakar e dei grandi rally sahariani, i venticinque anni di un grande circo motoristico, mediatico, finanziario e umano, di un’incredibile avventura, poi spazzata via dalla brama di denaro e, in seguito, dalla minaccia terroristica. Gli uomini che si lanciavano in quelle corse sahariane, allora sconosciute, erano alla ricerca di una nuova vita. Il libro contiene una rassegna di personaggi famosi: oltre a Thierry Sabine, di cui si racconta la tragica morte, Jean Todt, Jean-Marie Balestre, Bernie Ecclestone, Max Mosley, Jean-Claude Killy, Clay Regazzoni, Jacky Ickx, Ari Vatanen, Björn Waldegard, Hubert Auriol, René Metge, Pierre Lartigue e tanti altri, come i nostri campioni italiani Fabrizio Meoni, Edi Orioli e Franco Picco.
Dakar. L’inferno nel Sahara
Nel 1979 Thierry Sabine inventò la corsa più difficile, massacrante del mondo. Iniziò in sordina ma, in pochi anni, la Dakar si trasformò in un evento mondiale. Un intreccio di vittorie, di fatiche, di sudore, di dolore e tante lacrime. Tante le vittime, innumerevoli le polemiche. Beppe Donazzan, attraverso le storie dei personaggi più significativi della corsa che attraversava il Sahara, ne racconta il cammino. Da Thierry Sabine a Cyril Neveu, da Gaston Rahier a Franco Picco, dai trionfi di Edi Orioli al sacrificio di Fabrizio Meoni, da Auriol a Peterhansel. E poi le sfide della Porsche, Peugeot e Citroën, i tentativi di vip come Carolina di Monaco, lo straordinario successo di Jutta Kleschmidt, unica donna a dominare nella corsa impossibile, fino all’incubo degli attentati di Al Qaida e all’emigrazione in Sud America. L’epopea della Dakar africana in un libro di grandi emozioni.
80 chilometri a Dakar
L’albero perduto della Parigi Dakar
La Parigi Dakar vissuta giorno per giorno è prima di tutto una corsa, ma è anche quello che succede dietro le quinte, sono gli avvenimenti di contorno. Concorrenti, organizzatori, meccanici e giornalisti sono uniti dalla stessa passione agonistica. E poi ci sono i ragazzini lungo la pista nel Sahel, in Guinea, e negli altri Paesi attraversati da questa competizione. Alla Parigi Dakar abbondano avventure e grandi disavventure, gli aneddoti tristi e quelli ridicoli. Lì, ho incontrato personaggi fuori dal comune e ho vissuto situazioni estreme che mi hanno permesso di ridefinire i miei limiti. Esperienze così lasciano delle tracce profonde. Questo racconto è una di queste tracce.
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