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Casino Royale
Il 15 gennaio del 1952, quando si siede alla scrivania di Goldeneye, la sua villa in Giamaica, Ian Fleming non ha idea di cosa scriverà. Parte dal nome del suo personaggio, rubato a un allora celebre ornitologo, e dal ricordo di una partita a carte al Casino di Lisbona, nel 1941. Il primo James Bond nasce così, ed è un romanzo molto diverso da come forse lo stesso Fleming amava raccontarlo. Le scene sono poche, non più di quattro, i veri personaggi anche meno. James Bond impareremo a conoscerlo meglio, perché qui è ancora nei panni – eleganti, spiritosi, crudeli – di Ian Fleming. Ma l’abominevole Le Chiffre, e il suo occhio quasi bianco, non li dimenticheremo, come difficile sarà scordare la Bond Girl forse più letale, la sublime Vesper Lynd. Tutto dunque comincia da qui, dall’odore nauseante di un casinò alle tre del mattino. E la speranza è che duri il più a lungo possibile.
Bond Cars: The Definitive History
Live and let drive. Bond Cars: The Definitive History is a lavish celebration of the cars that also became the stars alongside the world’s most famous fictional spy. Featuring exclusive and priceless assets such as the original call sheets, technical drawings and story-boards, accompanied by previously unpublished photography and exclusive interviews, we put you behind the wheel of every car driven by 007 on film. With insights from the producers and keepers of the Bond flame, Michael G. Wilson and Barbara Broccoli as well as Daniel Craig and special effects and action vehicles supervisor and veteran of 15 Bond films, Chris Corbould, this is the story of cinema’s greatest icon, told through the prism of the legendary cars he has driven.
La spia che mi ha amata
Nella prima parte del libro (Io) Vivienne Michel ci parla dei suoi rapporti con gli uomini fino a quel momento; nella seconda (Loro) dei guai in cui ha finito per cacciarsi; nella terza (Lui), quando la storia sembra avviarsi alla conclusione, suona alla porta un agente del Servizio Segreto di Sua Maestà. Ai fatti, presi uno a uno dalla sua vita quotidiana, Fleming ha messo la sordina, ma tutto il resto – a cominciare dal sesso, e non del genere più soave – lo ha raccontato al massimo del volume. Finendo per scrivere il suo libro, paradossalmente, più intimo. E il meno classificabile.
Opinioni:
Se qualcuno gli avesse detto che era un romanzo sperimentale, Fleming lo avrebbe probabilmente inseguito con la frusta. Ma che La spia che mi ha amata sia un esperimento (su Bond) è difficile negarlo. – LaFeltrinelli
James Bond: Casino Royale
Bond, James Bond. Come e perché si ripresenta l’agente segreto più famoso del mondo
La coincidenza di vari anniversari – del primo dei romanzi pubblicati da Ian Fleming (1952-2012), del primo dei film dedicati a James Bond (1963-2013) e anche del primo libro dedicato nel lontano 1965 da Oreste del Buono e Umberto Eco all’incipiente “caso Bond” – con la programmazione del nuovo film dedicato a 007, in buona parte girato a Roma, ha suggerito di riprendere in mano il mito più duraturo di una civiltà mediatica che di solito divora i propri miti nello spazio di un mattino. Alberto Abruzzese, Nello Barile, Paolo Fabbri, Gian Piero Jacobelli, Gian Franco Lepore Dubois, Valerio Magrelli, Andrea Miconi, Massimo Negrotti, Giovanni Scipioni, si sono interrogati sulle caratteristiche e sulle condizioni che hanno propiziato la perdurante vitalità di quel mito. Esplorando le molteplici dimensioni narrative, comportamentali, identitarie del personaggio Bond, hanno concluso che la sua forza risiede paradossalmente nella sua debolezza, nel fatto di non avere cavalcato la tigre del cambiamento a oltranza, consentendo a tante diverse generazioni di continuare a viverlo nelle sue più specifiche dimensioni drammaturgiche e spettacolari.
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