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Bauhaus. L’idea che ha cambiato il mondo. Graphic biography

Il Bauhaus ha segnato una cesura verso tutti i passati, anche quelli a noi prossimi. Il primo decennio del Novecento è stato animato in tutta Europa da una forte volontà di cambiamento guidata dai giovani. Era la forza della gioia e della gioventù. In quel contesto l’idea di rinnovamento nel Bauhaus è passata anche attraverso la spiritualità, la sessualità non-normativa, la presenza delle donne, l’anticapitalismo, la condivisione. La distruzione del passato non avveniva usando la forza o le armi, ma attraverso la libertà dei singoli individui. Questo, tra tutti gli insegnamenti della scuola, ci porta a una considerazione oggi, a un secolo dalla fondazione del Bauhaus: la libertà spaventa. In nome del decoro, della norma e del passato, le persone sono incasellate ed eterodirette. Ma non c’è creazione artistica, non c’è guizzo di genio, non c’è sviluppo personale, non c’è essere umano dove c’è controllo.
Bauhaus. Updated Edition: 1919 – 1933
Questa edizione pratica e aggiornata esplora la scuola d’arte e design Bauhaus attraverso circa 575 illustrazioni e biografie delle sue personalità chiave. Realizzata in collaborazione con il Bauhaus-Archiv di Berlino, l’opera di riferimento è ora disponibile in formato Bibliotheca Universalis, il compagno perfetto per il tuo prossimo viaggio a Berlino, Weimar o Dessau.
Storie di donne al Bauhaus
La Hochschule für Gestaltung, meglio conosciuta come Bauhaus, fu chiusa dai nazisti nel 1933, ma continuò in forma privata fino al 1935. In tre lustri di attività ospitò quasi millecinquecento studenti e circa un loro terzo erano donne. Alcune erano già delle professioniste quando vi s’iscrissero, molte completarono gli studi e si affermarono nel mondo del lavoro, altre scomparvero dal circuito artistico per rientrare nella sfera della vita privata, altre ancora furono delle meteore che la frequentarono per poco tempo e delle quali è ancora difficile trovare informazioni. Molte dovettero scappare con l’avvento dei nazisti, non poche morirono nei campi di concentramento. Questo libro ne racconta le vicende, con una premessa che parla anche di donne che si sono cimentate nel campo della progettazione dal Rinascimento ai tempi di quella mitica scuola, madre di tutte le altre dove, in seguito, s’insegnò design. Donne che, spesso contro tutto e contro tutti, sono riuscite a realizzare il loro sogno d’arte, d’architettura e di design. Non si tratta di una ricerca esaustiva ma di un contributo alle ricerche in atto e alla diffusione di tematiche orientate a una più completa visione storica. A
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