Questa è la pagina dedicata a bauhaus.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Bauhaus. Ediz. italiana”.
Bauhaus. L’idea che ha cambiato il mondo. Graphic biography
Il Bauhaus ha segnato una cesura verso tutti i passati, anche quelli a noi prossimi. Il primo decennio del Novecento è stato animato in tutta Europa da una forte volontà di cambiamento guidata dai giovani. Era la forza della gioia e della gioventù. In quel contesto l’idea di rinnovamento nel Bauhaus è passata anche attraverso la spiritualità, la sessualità non-normativa, la presenza delle donne, l’anticapitalismo, la condivisione. La distruzione del passato non avveniva usando la forza o le armi, ma attraverso la libertà dei singoli individui. Questo, tra tutti gli insegnamenti della scuola, ci porta a una considerazione oggi, a un secolo dalla fondazione del Bauhaus: la libertà spaventa. In nome del decoro, della norma e del passato, le persone sono incasellate ed eterodirette. Ma non c’è creazione artistica, non c’è guizzo di genio, non c’è sviluppo personale, non c’è essere umano dove c’è controllo.
Bauhaus. Ediz. italiana
Fondata a Weimar nel 1919, la scuola Bauhaus sviluppò un approccio rivoluzionario che fondeva insieme belle arti, artigianato e ingegneria in tutti i campi, dall’architettura all’arredamento, dai caratteri tipografici al teatro. Inizialmente capeggiato da Walter Gropius, il movimento Bauhaus annoverava tra i suoi esponenti artisti e architetti quali Paul Klee, Lyonel Feininger, Wassily Kandinsky, László Moholy-Nagy e Marcel Breuer. Nel 1930, Ludwig Mies van der Rohe ne divenne il nuovo leader, ma poco dopo, nel 1933, il governo nazista fece chiudere la scuola. Durante i 14 anni di attività, il Bauhaus riuscì a cambiare l’arte, l’architettura e l’industrial design per sempre, risultando ancora oggi estremamente influente.
Bauhaus
Bauhaus. Aktualisierte Ausgabe
Bauhaus 100. Imparare fare pensare. Ediz. illustrata
Il libro non è soltanto una ricostruzione storica in occasione del centenario della nascita del Bauhaus (1919/2019). Certamente fa riferimento alla sua storia consolidata, ne capitalizza tutte le interpretazioni più coerenti, ma cerca di andare oltre, con tutti i rischi di un viaggio che, nel presente e soprattutto nel futuro, desidera individuare, in modo indiziario, ciò che è rimasto di quello “spirito rivoluzionario”, e se è ancora possibile progettare mettendo al centro le idee e non solo le “cose “. Dalla collezione di Italo Rota, ai linguaggi della cultura digitale di Maria Grazia Mattei, fino alle immagini delle copertine di una rivista, “La Lettura”, e alla scultura di Alberto Meda: al centro una città, Macerata, dove è nato Ivo Pannaggi, uno dei tre italiani allievi del Bauhaus, senz’altro il più eclettico, e una regione, le Marche, che nel suo modo di progettare e produrre ha sempre avuto, sullo sfondo, il modello della scuola tedesca: “un’industrializzazione senza fratture”, come scriveva Giorgio Fuà.
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.