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Cani di razza. Il Dalmata
Tutti giurerebbero che il Dalmata sia originario della Dalmazia, ma non è così. Forse il Dalmata è nato addirittura in India: Nel Bengala ancor oggi si vendono esemplari di cani da caccia che gli assomigliano. Ma chissà! Comunque, qui trovate un ampio resoconto sulle origini e la storia del Dalmata. Oggi, in Italia, il cane Dalmata è di gran moda. Motivo di più per conoscerne bene lo standard, in modo da evitare l’acquisto di esemplari impuri. E a proposito: di che colore devono essere le macchie, e su quale sfondo? La risposta “nere su bianco” è giusta ma non è la sola. E sapevate che gli esemplari con le macchie anche sulla coda sono particolarmente apprezzati? Ma andiamo alla scoperta del carattere del Dalmata, sul quale l’Autore profonde tutta la sua conoscenza di questa razza meravigliosa, ricca di sorprese per il padrone. Quali nozioni e quali “furbizie” mettere in opera per la scelta del cucciolo? Come accoglierlo in casa perché la novità non sia per lui uno choc? Il Dalmata sa farsi ben volere da solo. Ma grazie a queste pagine potrete dargli una dose di affetto extra!
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El nuevo libro del dálmata
Dalmar. La disfavola degli elefanti
Se il genere speculare dell’utopia è la distopia, il corrispettivo della favola non può che essere la disfavola.
In fuga dalla minaccia d’una guerra un piccolo branco di elefanti approda su un’isola abitata solo da orsi e api che convivono dopo aver rigidamente delimitato i rispettivi territori. Ma non sono soli: nella foresta si aggirano esseri evanescenti, carichi d’un immenso dolore. Qualcosa di terribile dev’essere accaduto là, qualcosa che ha fatto sparire ogni altro animale, ma di cui quasi nessuno parla e che affiora a tratti solo nei discorsi di pochi dissidenti. Forse solo i nuovi arrivati, femmine al comando d’una specie ch’è il simbolo stesso della memoria, potranno sciogliere l’angoscia di quelle anime, mantenendone il ricordo e, con esso, la possibilità d’una pacificazione autentica. Un racconto dove la narrazione esplicita non è quella vera e la narrazione vera non è quella esplicita; che può essere fiaba per un bambino e monito per un adulto; che rappresenta in modo esemplare il senso d’inquietudine e tormento caratteristico di tanti dopo-strage contemporanei. Se genere speculare delle utopie sono le distopie, quella che qui si presenta è di certo una non-favola: una disfavola.Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
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