Questa è la pagina dedicata a metodologia ABA per l’autismo.
In questa pagina troverai 3 prodotti, tra cui “Gioco e interazione sociale nell’autismo. Cento idee per favorire lo sviluppo dell’intersoggettività”.
Il metodo ABA è un metodo che ha dimostrato la sua efficacia nel ridurre comportamenti disfunzionali delle persone autistiche, e nel migliorare ed aumentare la comunicazione, l’apprendimento e comportamenti socialmente appropriati.
L’analisi del comportamento applicata (ABA), chiamata anche ingegneria comportamentale, è una disciplina scientifica che applica approcci empirici basati sui principi del condizionamento rispondente e operante per modificare comportamenti di rilevanza sociale. È la forma applicata dell’analisi del comportamento; le altre due forme sono il comportamentismo radicale (o filosofia della scienza) e l’analisi sperimentale del comportamento (o ricerca sperimentale di base). Il nome analisi del comportamento applicata ha sostituito quello di modificazione del comportamento perché quest’ultimo approccio suggeriva di tentare di cambiare il comportamento senza chiarire le interazioni rilevanti tra comportamento e ambiente. Al contrario, l’ABA modifica il comportamento valutando prima la relazione funzionale tra un comportamento mirato e l’ambiente. Inoltre, questo approccio cerca spesso di sviluppare alternative socialmente accettabili per i comportamenti aberranti. Sebbene gli analisti del comportamento siano in gran parte specializzati nel trattamento dell’autismo, l’ABA è stato utilizzato anche in una serie di altre aree, tra cui il comportamento animale applicato, il supporto al comportamento positivo a livello scolastico, l’istruzione in classe, gli interventi comportamentali precoci strutturati e naturalistici per l’autismo, la terapia dell’alimentazione in età pediatrica, la riabilitazione delle lesioni cerebrali, la demenza, l’allenamento al fitness, l’abuso di sostanze, le fobie, i tic e la gestione del comportamento organizzativo. Sebbene i programmi ABA siano approvati come “gold standard” per il trattamento dei bambini autistici nella maggior parte del Nord America, ciò non avviene nella maggior parte dell’Europa. L’uso dell’ABA è inoltre considerato controverso da alcuni e generalmente osteggiato dal movimento per i diritti dell’autismo. Agli operatori ABA non è richiesta una conoscenza approfondita dell’autismo per ottenere la certificazione, il che fa temere che non comprendano il significato o lo scopo dei comportamenti che cercano di modificare. C’è la percezione che l’ABA enfatizzi la normalizzazione invece dell’accettazione. Ci sono state testimonianze (da parte di adulti autistici che hanno ricevuto interventi ABA) e preoccupazioni circa i rischi incerti ma possibili a lungo termine degli interventi ABA nel promuovere un eccessivo camuffamento (ad esempio, mascherare/sopprimere i tratti autistici, imitare tratti e comportamenti neurotipici), in quanto un camuffamento più elevato è stato associato a una peggiore salute mentale in un numero crescente di studi recenti, e forse alla suicidalità tra le persone autistiche. Per rispondere a queste preoccupazioni, alcuni operatori ABA hanno recentemente riformato gli interventi ABA per incorporare i valori e i principi della neurodiversità, in particolare gli interventi comportamentali di sviluppo naturalistico. Inoltre, c’è una storia di uso di mezzi preventivi come le scosse elettriche, attualmente legali negli Stati Uniti ma raramente praticate al giorno d’oggi. L’ABA è controversa anche per la sua base di prove relativamente debole, per la qualità generalmente bassa delle prove, per l’incapacità dei ricercatori di indagare sui possibili danni e per la mancata divulgazione dei conflitti di interesse.
Autismo e autonomie personali. Guida per educatori, insegnanti e genitori
“Quanto tempo vi occorre per apprendere una nuova lingua? Cinque lezioni? Dieci giornate? Quindici? Siamo seri: non sarebbero sufficienti. Di quanto tempo avreste bisogno per comprendere bene un altro modo di pensare, di concettualizzare? Venti giorni? Siamo seri… Tuttavia, comprendere l’autismo dall’interno è il primo passo se volete aiutare delle persone con autismo. Si tratta di esseri vulnerabili, quindi cercare di condividere il loro pensiero è il primo segnale di rispetto nei loro confronti. Questa condivisione è veramente necessaria anche per lo sviluppo dell’autonomia? Certamente sì, perché lo stile di pensiero di una persona con autismo è con lei ogni minuto della sua vita: non si è autistici a tempo determinato, si continua ad avere un modo di pensare differente anche nello sviluppo dell’autonomia”, (dalla prefazione di Theo Peeters). Intraprendere un percorso di educazione all’autonomia con persone dello spettro autistico offrendo un valido aiuto a genitori, insegnanti e educatori è quanto si propone il presente volume, che spiega in modo chiaro come valutare le abilità di base e integranti, quali sono i prerequisiti necessari, gli ambiti e i problemi specifici dell’intervento e come progettare il lavoro educativo. Partendo dalla comprensione dell’autismo “dall’interno”.
Gioco e interazione sociale nell’autismo. Cento idee per favorire lo sviluppo dell’intersoggettività
“Questo lavoro è una raccolta di attività pratiche per insegnare a giocare e a rapportarsi con un bambino con difficoltà nella interazione sociale, nella comunicazione e nella capacità di estendere e variare interessi e attività. Queste attività sono particolarmente necessarie per un bambino con disturbo generalizzato dello sviluppo, autismo, oppure con altri disturbi come il ritardo mentale o le disabilità motorie e sensoriali che comportano limitazioni e difficoltà anche nella socialità e nella comunicazione. Nel tentativo di comprendere queste difficoltà, le ricerche hanno dapprima considerato come primario il deficit sociale, poi quello del linguaggio, quindi è emerso il ruolo dei deficit cognitivi. La scoperta dell’importanza dei componenti base dell’intersoggettività come l’imitazione, l’attenzione cognitiva, lo scambio di turni nello sviluppo della capacità di interazioni sociali reciproche ha richiamato di nuovo l’attenzione sul ruolo della difficoltà sociale. Questo lavoro, centrato sulle difficoltà interpersonali nell’autismo e nei disturbi simili, si basa sulla convinzione che le tre aree di deficit si compenetrano l’una nell’altra in modo circolare. Scopo del lavoro è suggerire idee, specialmente appropriate per i bambini in età tra i due e i dieci anni, per favorire lo sviluppo di abilità nell’area delle relazioni all’interno di una cornice serena di alleanza con il bambino in difficoltà. Il libro nasce da molti anni di diretta esperienza di trattamento ed educazione di bambini in collaborazione con i loro genitori. Riuscire a entrare in contatto con il proprio bambino è la più sentita necessità quando comunicare è difficile, se non impossibile; questo soprattutto quando la vita con il bambino comporta problemi di comportamento, fatica fisica, attività sociali seriamente limitate. Insegnanti, genitori e terapisti potranno trovare nel libro idee per realizzare giochi che, opportunamente coordinati e programmati all’interno di una chiara struttura e collegati agli interventi in altre aree, aiuteranno adulti e bambini a sviluppare capacità di interazione sociale.”
Metodo di studio: Tecniche di studio, Apprendimento rapido, Tecniche di memoria, Lettura veloce e mappe mentali. Strategie di organizzazione step by step dello studio
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