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Rimedi per il mal d’amore
Come superare le sofferenze causate dall’amore non corrisposto? Come risollevarsi quando Cupido ci ha colpiti con tutta la sua forza e poi abbandonati? In questo poemetto di tono brioso e ironico, Ovidio ci presenta un serie di remedia per il mal d’amore. La sua Musa non tralascia nessun aspetto della casistica amorosa: entra nel boudoir delle dame, le scopre nei momenti meno adatti a mostrare il proprio fascino, ne addita i difetti, non indietreggia davanti alla più personale intimità. Tutto pur di smettere di soffrire per chi non lo merita. Di Ovidio (I sec. d.C.) nel catalogo dei Grandi Libri Garzanti: Amori, Eroidi, Metamorfosi, Tristia. Traduzione e prefazione di Valeria Gigante Lanzara.
Se fa male, non è amore
Non ci sono ricette sicure per trovare il vero amore: amare ed essere amati, così come amare senza essere ricambiati, dipendono in buona misura dalla sorte. E, tuttavia, non è utile restare passivi di fronte alla sorte, soprattutto quando ciò che porta non rende felici. È necessario, piuttosto, guardare in faccia il sentimento che vi ha reso immuni al senso di realtà! Montse Barderi, con senso pratico e un punto di vista che mescola psicologia e filosofia, vi porterà a ragionare sulla relazione che state vivendo e a sbarazzarvi di ciò che vi spinge a perpetuare rapporti nocivi. Troverete un nuovo modo di interagire con voi stessi così da poter costruire legami di coppia sani e duraturi. Lasciarsi alle spalle un cattivo amore, se è necessario, è l’occasione per iniziare una nuova vita e crescere come individui.
Quel Male detto Amore: La via dell’Arte
Amore Malato: quando Narciso è donna
Cronache del mal d’amore: L’amore molesto-I giorni dell’abbandono-La figlia oscura
“Ammirazione, stupore e incredulità destò nel 1991 l’uscita dell’Amore molesto. Chi era questa scrittrice che si firmava Elena Ferrante e dichiarava di aver vissuto molto tempo a Napoli e poi in Grecia? Già in quel primo romanzo la sua voce era decisa, nitida, perfetta. Una voce che alla fitta trama coniugava l’atmosfera soffocante del romanzo poliziesco americano, il gesticolare patetico e comico dei grandi personaggi di Samuel Beckett, gli angoscianti dubbi sulla propria identità di Virginia Woolf, e la confusa e allo stesso tempo cruciale caccia ai fantasmi di Henry James. Difficile dare un’etichetta a un tale romanzo: una donna di circa quarantacinque anni che, di fronte all’improvvisa e misteriosa morte della madre, tenta di appurare come si sono svolti i fatti. Undici anni dopo, nel 2002, uscì I giorni dell’abbandono, opera meno oscura sebbene altrettanto cupa e di grande impatto; una peripezia di disamore, solitudine e disperazione senza un briciolo di sentimentalismo, senza una pagina superflua. Pubblico e critica tornarono a mostrarsi ancora più ammirati ed entusiasti. Nel 2006 fu pubblicato un terzo romanzo, La figlia oscura, incentrato sui rapporti tra una madre e le sue due figlie”. (Dall’Introduzione di Edgardo Dobry)
Opinioni:
I primi tre romanzi di Elena Ferrante in un unico prezioso volume – LaFeltrinelli
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