Maregrigio è un romanzo di formazione della collana LGBT.
Il romanzo ci è stato gentilmente omaggiato dalla casa editrice Officina Milena.
Dopo averlo abbiamo prontamente deciso di inserirlo nella classifica dei Migliori Libri a tema LGBT, ma adesso entriamo nello specifico.
Note sull’autore:
Vincenzo Restivo, l’autore, è un insegnante di Lingue straniere a Firenze dove si è trasferito dopo gli studi e le prime supplenze scolastiche a Marcianise (dove è nato) e più in generale nella provincia di Caserta e Napoli. Restivo è, tra le altre cose, co-responsabile delle attività culturali dell’Associazione Arcigay Rain di Caserta.
Dello stesso autore La santa piccola. Romanzo dal quale con molta probabilità verrà tratto un film diretto dalla regista Silvia Brunelli e la produzione della Raindogs di Roma.
Trama
Maregrigio è un romanzo ambientato in una piccola città, Dragona, dove la presenza nascosta della malavita ha lasciato un segno, al contrario ben visibile e indelebile.
La cittadina appare semi deserta, con edifici decadenti, abbandonati e corrosi dalla salsedine di un mare che riflette in qualche modo lo stato di abbandono del luogo, apparendo quindi grigio sporco e maleodorante.
Il tempo storico del romanzo corrisponde ai giorni precedenti il 15 Giugno, festa popolare dove la statua della Vergine, posta su una barca, viene lasciata in mare e fatta galleggiare per alcuni metri in acqua. Gli abitanti vivendo di credenze popolari e religione dedicano a questo giorno gran parte delle giornate, speranzosi di poter ricevere una sorta di miracolo o di essere redenti agli occhi della “Madonna sull’acqua”.
Durante questi preparativi noi spettatori assistiamo a degli spaccati di vita quotidiana che sono ben lontani dall’essere considerati liberi dal dolore e dalle sofferenze.
I protagonisti del romanzo sono Ezio Cantone, che ha sedici anni ed è omosessuale, innamorato di Francesco Ciano, un coetaneo che però cova un’omofobia troppo violenta.
Teresa Miele, una ragazza intrappolata in un corpo grasso di donna che non si sente suo, distaccandosene a tal punto da riuscire quasi a cicatrizzare le ferite psicologiche provocate da abusi fisici da parte di amici e dal padre che la costringe anche a prostituirsi.
Ci sono anche Stefano e Diego, due ragazzini che cercano riparo dalla realtà marcia della loro cittadina, nascondendosi per pochi minuti al giorno in una villa abbandonata, dove giocano ad essere “adulti”.
E Marisa, una donna gracile sulla quarantina, che riesce a trovare evasione dalla sua vita austera in una relazione adultera con un Pasquale Scano, un adolescente amico dei suoi 3 figli: Ezio, Stefano e Diego.
Gli ambienti sono sporchi, degradati, abbandonati, le vicende ricche di violenza sia fisica che psicologica. I personaggi sono persone comuni, semplici che vivono quasi ai margini della società moderna.
Stile di scrittura
Il romanzo è suddiviso in molti capitoli, sebbene il libro sia composto da poco più di 160 pagine. Ogni capitolo è come telecamera fissa sulle vicende prima di uno poi dell’altro protagonista. Il narratore è esterno e ci racconta le vicende in modo semplice, molto visivo, a tal punto che sembrerà quasi di guardare un film piuttosto che leggere un libro.
La capacità descrittiva dell’autore è indiscutibile, più volte sono riuscita a focalizzare perfettamente le scene raccontate davanti ai miei occhi, a sentire il caldo estivo quasi soffocante ripetutamente presente nel racconto, a percepire il rumore delle onde e l’odore di salsedine.
La caratterizzazione dei personaggi gioca un ruolo fondamentale. Capitolo dopo capito impariamo a conoscere i personaggi sempre più nel profondo, ascoltandone i pensieri, le paure, i sogni i motivi delle loro decisioni e c’ho che li ha portati ad essere quello che sono adesso. Si crea un’empatia enorme con ognuno di loro, in particolare con i “più deboli”.
Il tutto viene raccontato per quello che è, senza fonzoli, senza giri di parole, in modo diretto ed estremamente realistico. Anche quando leggiamo di scene violente o di abusi il linguaggio non cambia, l’autore non cerca di addolcire la pillola cercando di coprire tutto sotto un velo di pudore, no, questa è la realtà e così viene descritta.
Diretto, asciutto e crudo.
Sono presenti dialoghi in dialetto ma facilmente comprensibili a tutti che rendono i personaggi ancora più veri.
Considerazioni personali
Ho amato questo romanzo sia per i temi affrontati ma soprattutto per come vengono affrontati.
Un libro che espone tematiche quali la discriminazione, la disforia di genere, l’omofobia, lo stupro, l’aborto e la sessualità in generale, attraverso spaccati di vita quotidiana.
Questo ti fa domandare più volte “Ma esistono davvero ancora queste cose?” e a tuo malgrado sai già la risposta.
Un romanzo crudo, che ti coinvolge a tal punto che non riuscirai ad allontanartene fino a quando arriverai alla fine.
Riuscirai ad affezionarti così tanto ai personaggi che una volta giunto alla fine del libro ti chiederai cosa sarà successo dopo, come andrà avanti la loro vita?
Non conoscevo l’autore Vincenzo Restivo prima di aver ricevuto questo libro, ma posso affermare che con questo libro il suo stile di scrittura mi ha conquistato. In alcuni punti mi ha ricordato molto lo stile di scrittura di Ammaniti (tralasciando assolutamente la vena ironica e comica di quest’ultimo, qui non la troverete sicuramente).
Credo che l’autore in qualche modo sia riuscito a fare attivismo e denuncia sociale in modo velato ma allo stesso tempo diretto, utilizzando come arma bianca un romanzo eccezionale.
Avatar del lettore ideale
Consiglio questo libro a chi sta cercando un romanzo realistico, crudo e senza fronzoli.
Che racconti vicende di vita reali, attuali, ambientato nella periferia degradata di un’Italia ancorata a credenza e superstizioni così lontane dalla società moderna, ma allo stesso tempo radicate così a fondo da non riuscire a liberarcene.
Il libro è molto asciutto quindi si presta ad una lettura veloce e poco impegnata. Perfetto da avere sul comodino o in borsa per riempire i momenti di attesa delle nostre giornate o da portare in vacanza.
Una lettura molto semplice ma che vi lascerà in qualche modo l’amaro in bocca.
Non lo consiglio alle persone sensibili e impressionabili, o ai ragazzini.
Non lo consiglio a chi sta cercando un romanzo rosa disneyano, Maregrigio è ciò di più lontano a questo genere che possiate trovare.
Maregrigio. Nuova ediz.
Un sedicenne vittima di vessazioni omobofe, una ragazza in lotta con le imposizioni di genere e costretta dal padre a prostituirsi; due ragazzini che cercano riparo da una realtà marcia e brutale nei loro giochi da adulti; una madre che, per sfuggire alla monotonia della sua vita, inizia una relazione segreta con un coetaneo dei suoi figli adolescenti e deve fare i conti con il senso di colpa. Tutti, a Dragona, sono in attesa del miracolo della Madonna sull’Acqua che possa dare loro una nuova speranza di sopravvivenza. Un mare grigio, infermo e infetto fa da cornice a questo intreccio di vite sfiduciate, disilluse e alla deriva, che annaspano, in un crescendo di disperazione, alla ricerca di uno spiraglio di luce.
Spero di essere stata abbastanza esaustiva con questa recensione. Se decidete di acquistare questo romanzo fatemi sapere cosa ne pensate con un commento qui sotto.
Buona lettura!
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