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Cenerentola: Bilingue con testo a fronte: Italiano-Russo
Poesie. Testo russo a fronte
Se c’è qualcuno che ha attraversato la scena della poesia degli inizi del Novecento con la prepotenza e la vulnerabilità di una meteora, questi è sicuramente Vladimir Majakovskij, nato nel 1893, morto suicida nel 1930. Condusse una vita breve, irrequieta e vorace. Fisicamente imponente, quasi un divo di quel cinema che cominciava a diffondersi proprio allora, Majakovskij diventa famoso come il più grande cantore del partito e della intellighentsija rivoluzionaria sovietica, celebrando l’industrializzazione, le macchine e il futuro. Nei suoi componimenti la dimensione privata si unisce all’esperienza politica. In ogni suo verso esplode una vitalità straordinaria e una capacità di sguardo sul mondo che dalla dimensione politica evolve verso la grande visionarietà.
Poesie. Testo russo a fronte
In questa antologia sono rappresentati tutti gli stili della lirica di Puskin, e la complessità della sua tematica. Però si è voluto privilegiare non tanto le sue poesie politiche, quanto le poesie in cui meglio e più intensamente si manifesta il suo credo. Perché Puskin crede soprattutto nella bellezza, in termini prevalentemente neoclassici, crede nell’Eterno Femminino, che si esprime attraverso la bellezza delle donne, amate o solo desiderate dal poeta, e attraverso la bellezza della natura. Puskin è per eccellenza il poeta dell’armonia. E questa armonia diventa reale sia nell’armonia del suo verso, sia nell’armonia dei suoi sentimenti, dei suoi dubbi, delle sue speranze, delle sue delusioni, dei suoi amori.
Racconti di Pietroburgo. Testo russo a fronte
Nei racconti del ciclo pietroburghese la capitale (che all’ucraino Gogol appare come una città non russa, splendida facciata di un edificio ormai in rovina dove si conduce una vita vuota, esteriore, alienata) si fa al tempo stesso scenario grottesco e sinistro burattinaio di quella “vita vegetativa” verso la quale lo scrittore si sentì sempre attirato, in un duplice atteggiamento di compiacimento partecipe e di beffarda ironia.
La sonata a Kreutzer. Testo russo a fronte
Aggressivo, cinico, selvaggio, eppure stranamente inquietante: tale appare Pozdnyšev agli occasionali compagni di viaggio che in una notte di primavera, nella penombra di un treno in corsa nella campagna russa, ascoltano sbigottiti la sua torbida storia di uxoricida. Quella di Pozdnyšev è ben più di una confessione: è un’analisi impietosa del matrimonio, della condizione della donna, della gelosia e dell’amore. Le sue tesi rivelano verità crudeli, dissolvendo i miti tradizionali della famiglia e della felicità coniugale. Qual è la realtà del matrimonio borghese? Esiste in esso la possibilità dell’amore? Che rapporto c’è fra cultura e natura? Interrogativi che percorrono tutta l’opera di Tolstoj, ma che solo nella “Sonata a Kreutzer” vengono espressi in forma tanto esasperata da sfociare nel nichilismo.
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