Questa è la pagina dedicata a Alberto Saravalle.
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Contro il sovranismo economico. Storia e guasti di statalismo, nazionalismo, dirigismo, protezionismo, unilateralismo, antiglobalismo (e qualche rimedio)
Lo Stato è tornato e in maniera prepotente. L’emergenza coronavirus – che ha rimesso al centro del dibattito politico l’opportunità di massicci interventi pubblici a sostegno di un’economia in declino – ha soltanto accelerato una tendenza già in atto. Eppure il capitalismo e la democrazia liberale sembravano essersi imposti come ultimo orizzonte possibile. La loro progressiva diffusione – alimentata dall’apertura dei mercati su scala globale e dall’unificazione europea – ha promosso benessere e prosperità ovunque. Ma ha anche costretto i sistemi economici ad adattarsi a profonde e radicali trasformazioni. Le cose sono cambiate a partire dalla crisi finanziaria del 2007-2008. Da allora, una larga parte dell’opinione pubblica, impoverita e spaventata dal futuro, ha cominciato a invocare chiusura e protezione. I movimenti populisti e sovranisti hanno subito intercettato questo malessere, facendosene portavoce. È una galassia ideologica molto eterogenea, ma a ben guardare i proclami dei loro leader sono sempre gli stessi: più Stato, meno Europa, avversione al commercio internazionale, protezione dei campioni nazionali costi quel che costi, allergia alla concorrenza. Saravalle e Stagnaro forniscono un’ampia ricognizione delle diverse politiche economiche sovraniste, raggruppandole sotto una serie di -ismi – statalismo, nazionalismo, dirigismo, protezionismo, unilateralismo, antiglobalismo – e ci ricordano che non sono affatto parole nuove. Si tratta, in realtà, di ricette vecchie e fallimentari, già sperimentate negli ultimi decenni, che hanno dimostrato di avere un solo tratto in comune: producono sempre risultati opposti a quelli desiderati. Contro il sovranismo economico ci offre non solo un’analisi accurata della crisi economica e valoriale che stiamo attraversando, ma anche una serie di risposte concrete per uscirne, questa volta davvero, migliori di prima.
Molte riforme per nulla. Una controstoria economica della seconda repubblica
Perché le riforme non hanno funzionato? Le ragioni sono tante e complesse, ma hanno tutte una comune radice. Non hanno funzionato perché in fin dei conti non le abbiamo volute e così abbiamo scelto di tenerci un sistema disfunzionale. Negli ultimi trent’anni, a prescindere dal colore politico della maggioranza e dall’orientamento dei partiti al potere, tutti i governi hanno sostenuto a gran voce la necessità di «fare le riforme» Roboanti promesse di «semplificazioni, liberalizzazioni, privatizzazioni», stravolgimenti in materia di lavoro, pubblica amministrazione, fisco, industria, pensioni e giustizia civile sono riecheggiati nei programmi dei ministri di turno, eppure, alla resa dei conti, l’Italia ha «pedalato a vuoto o, meglio, camminato in tondo» Sfatando i luoghi comuni di un dibattito che suona ormai come uno stanco ritornello, Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro ricostruiscono la storia delle riforme in ambito economico, dall’avvento della seconda repubblica a oggi. False partenze, cadute rovinose, ritardi ingiustificati hanno rallentato la macchina dello Stato, rendendoci la nazione meno attrattiva per gli investimenti. Per contrastare la sterile «bulimia legislativa» che ci affligge – un frastornante susseguirsi di riforme «tentate, fatte, disfatte, mancate, abrogate» – serve un cambio di passo. Occorre una leadership forte e inclusiva, capace di presentare le riforme come «lo strumento per trasformare l’Italia», e non come misure imposte dall’Europa, da adottare controvoglia. Se la politica, l’informazione e l’opinione pubblica hanno una colpa, è quella di averle ridotte a mero fatto tecnico. Sono, invece, scelte valoriali. Ora abbiamo un’occasione preziosa per recuperare il tempo perduto. I fondi del Next Generation Eu e il Pnrr non sono l’ultima chance, ma costituiscono l’opportunità più seria da anni. È in gioco il nostro futuro.
Opinioni:
La storia delle riforme in Italia è una storia di occasioni perdute. Dal governo Amato all’era berlusconiana, da Prodi a Renzi e Conte, i tentativi falliti e le opportunità sprecate hanno scandito l’ultimo trentennio. Sarà diverso questa volta, con Draghi e il Pnrr? Un’analisi spietata dei lunghi anni della seconda repubblica. – LaFeltrinelli
An Introduction to the Law of Economic and Monetary Union
Cosa succede se usciamo dall’euro? Nuova ediz.
Cosa succede se l’Italia esce dall’euro? Tra piani A, piani B, minibot e pugni sul tavolo, pressoché tutti i partiti politici hanno caldeggiato, esorcizzato, pubblicamente negato e privatamente accarezzato l’ipotesi del ritorno a una moneta sovrana. Questo libro intende presentare le modalità, le conseguenze e i costi di tale prospettiva. I contributi raccolti in questa nuova edizione aggiornata e ampliata – scritti da Carlo Amenta e Carlo Stagnaro, Sandro Brusco, Lorenzo Codogno e Giampaolo Galli, Natale D’Amico, Veronica De Romanis, Eduardo Fernández Luiña, Paolo Manasse, Tommaso Monacelli, Alberto Saravalle, Filippo Taddei – gettano luce sugli aspetti meno conosciuti e più critici: come dovrebbe avvenire l’uscita? Quali implicazioni avrebbe sulla partecipazione italiana al mercato interno? Chi ne trarrebbe vantaggio, e chi ne pagherebbe i costi? La risposta è che per il nostro Paese l’uscita dall’euro sarebbe un disastro.
Fino all’ultima curva
“Ho pavorato dodici anni per arrivare a questo punto e non voglio rinunciare a nulla” Prepararsi a una gara, cadere e rialzarsi, vivere appieno le proprie passioni: “Fino all’ultima curva” è il racconto emozionante di un ragazzo che ha fatto dell’adrenalina, delle sfide e dei motori la sua ragione di vita. In questo libro Alberto Naska condivide la sua esperienza, racconta cosa vuol dire concentrarsi e mettere a fuoco un obbiettivo, quanto sia importante imparare dai propri errori e come gestire emotività e paure.
Opinioni:
Pur provenendo da una famiglia povera, Naska è riuscito a realizzare l’impossibile sogno di correre sfruttando le immense opportunità del web; e condivide quotidianamente la sua avventura, le sue difficoltà, i suoi successi e insuccessi con centinaia di migliaia di appassionati che lo seguono. – LaFeltrinelli
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