Questa è la pagina dedicata a Alexsandr Puskin.
In questa pagina troverai 7 prodotti, tra cui “L’ ospite di pietra. L’invito a morte di Don Giovanni. Piccola tragedia in versi. Testo russo a fronte”.
Poesie. Testo russo a fronte
In questa antologia sono rappresentati tutti gli stili della lirica di Puskin, e la complessità della sua tematica. Però si è voluto privilegiare non tanto le sue poesie politiche, quanto le poesie in cui meglio e più intensamente si manifesta il suo credo. Perché Puskin crede soprattutto nella bellezza, in termini prevalentemente neoclassici, crede nell’Eterno Femminino, che si esprime attraverso la bellezza delle donne, amate o solo desiderate dal poeta, e attraverso la bellezza della natura. Puskin è per eccellenza il poeta dell’armonia. E questa armonia diventa reale sia nell’armonia del suo verso, sia nell’armonia dei suoi sentimenti, dei suoi dubbi, delle sue speranze, delle sue delusioni, dei suoi amori.
Mozart e Salieri-Il convitato di pietra
Nel primo dramma è l’invidia di Salieri per il genio mozartiano a determinare la morte per avvelenamento del musicista salisburghese in nome della stessa arte. In riferimento alla lussuria, “Il convitato di pietra”, pur riferendosi alla tradizione di Tirso de Molina, accoglie personaggi ed elementi dal “Don Giovanni” di Mozart.
La figlia del capitano
Un padre severo, un figlio ribelle spedito a prestare il servizio militare all’avamposto di Belogorsk, un bandito, una giovane donna contesa. Sullo sfondo di una Russia attraversata dalla rivolta cosacca di Pugacëv, tra duelli, scontri e prigionie, Aleksandr Puskin narra il contrastato amore tra due giovani, il nobile Grinëv e la dolce Masa, che per coronare il loro sogno dovranno superare innumerevoli traversie. Ultima prova letteraria di Puskin, “La figlia del capitano” fonde magistralmente le vicende dei protagonisti con la Storia, in un romanzo che si legge come un'”antica fiaba russa”.
L’ ospite di pietra. L’invito a morte di Don Giovanni. Piccola tragedia in versi. Testo russo a fronte
“Puskin scrive di don Juan contro se stesso. Non ne fa un fuggiasco, un clandestino, sì, ma ribelle all’esilio del re. S’intrufola in Madrid tra le sue amanti, irrompe dentro le difese di una città e delle donne. Seguito a stento dal servitore inutilmente scaltro, Leporello, che non può distogliere il padrone da nessun capriccio. Purché sia sufficientemente ardito, va intrapreso. Puskin detesta il se stesso che ribadisce in don Juan e ha fretta di giustiziarlo. Gli aizza contro un morto, irrigidito in statua, don Alvar da lui ucciso e poi da lui invitato a venire a casa della sua vedova corteggiata da don Juan. Niente e nessuno può fermare l’oltranza del conquistatore, tranne la morte stessa. Puskin completa la vendetta contro se stesso: l’ospite di marmo irriso da don Juan, che viene a sprofondarlo, risponde a un invito, viene perché chiamato. Alla fine di questo atto di accusa contro il genere maschile, Puskin ha espiato. Per chi prende assai sul serio le parole, scrivere è scontare. Questa è l’unica tra le sue piccole tragedie che non fu pubblicata in vita. Non volle rivedersi.” (Erri De Luca) Nel volontario esilio in campagna, nel possedimento di Boldino, Puskin scrisse le folgoranti “piccole tragedie” di cui fa parte anche questo poemetto drammatico, qui riletto da Erri De Luca.
Masha e Orso e altre fiabe russe. Ediz. illustrata
Principi e regine, serpenti e draghi, spiriti magici e diavoli, personaggi indimenticabili come la strega Baba Jaga, la bella Vassilissa, Finist falco lucente o la piccola Masha e l’orso, protagonisti di un antico racconto recentemente riscoperto da un’amatissima serie televisiva. L’universo delle fiabe russe, disseminato di cupole d’oro e capanne sperdute nel folto di boschi secolari, costituisce da sempre un’inesauribile fonte di fascino e stupore per grandi e bambini. In questo volume, che affianca le più belle storie tratte dalla celebre raccolta di Aleksandr Afanasev a quelle rese immortali dal genio di Aleksandr Puškin, il mondo fantastico delle fiabe prende forma nelle incantevoli tavole di Ivan Bilibin, tra i più grandi artisti russi di inizio Novecento: contraddistinte da una perfetta osmosi fra tradizione e stile moderno, le sue illustrazioni ritraggono con maestria zar inflessibili e streghe spaventose, animali magici e giovani coraggiosi, immergendoli in paesaggi fantastici e in interni riccamente decorati.
Opinioni:
Una raccolta preziosa, un’edizione di prestigio per godere la magia senza tempo di un tesoro di storie e tradizioni che continua a incantare per la ricchezza dell’invenzione e l’inesauribilità della fantasia. – LaFeltrinelli
La donna di picche
Ghermann, giovane ufficiale ambizioso e frustrato, sogna una vita di successo, una svolta nella sua mediocre esistenza che gli permetta di cambiare il proprio destino. Quando un amico gli suggerisce di carpire a una vecchia contessa il segreto di tre carte infallibili al gioco, tutto sembra possibile. Ghermann costruisce un piano spregiudicato, giocando con i sentimenti di una ragazza, per realizzare quella speranza ormai diventata ossessione. Ma non mette in conto che i suoi calcoli logici non possono essere applicati a eventi irrazionali e imprevedibili, che presto gli si ritorceranno contro, portandolo alla rovina e alla follia. La donna di picche, considerato un capolavoro da Dostoevskij, ci fa rivivere, in equilibrio tra realtà e allucinazione, il mondo della Russia del primo Ottocento, diviso fra gli echi della società settecentesca, incarnata dalla vecchia contessa, e i fremiti della nuova generazione rampante, nutrita di volontà di potenza.
Opinioni:
La donna di picche ci fa rivivere, in equilibrio tra realtà e allucinazione, il mondo della Russia del primo Ottocento, diviso fra gli echi della società settecentesca e i fremiti della nuova generazione rampante. – LaFeltrinelli
Teatro: Il Cavaliere avaro-Mozart e Salieri-Il Convitato di pietra-Festino in tempo di peste-Rusalka-Scene di epoche cavalleresche-Boris Godunov
Prendendo a modello Shakespeare, Puskin mira ad affrancare la drammaturgia russa dalle convenzioni del teatro di corte per farne un genere autenticamente popolare. Boris Godunov (1825), storia del sovrano che ha conquistato il potere con un delitto, è il grandioso esito di questo processo di rinnovamento. Le quattro «piccole tragedie» del 1830 – Il cavaliere avaro , Mozart e Salieri , Il convitato di pietra , Festino in tempo di peste , cui questo volume affianca gli incompiuti Rusalka e Scene di epoche cavalleresche – sono invece brevi drammi in versi di «vertiginosa concisione» (secondo la definizione della Achmatova), nei quali l’autore affronta quattro umane passioni portate all’estremo sino a tramutarsi in vizi: avarizia, invidia, lussuria, bestemmia. Con una scrittura splendidamente disadorna, Puskin affida a questi straordinari frammenti poetici la sua meditazione matura sui grandi temi della sua poesia: l’arte, l’amore, la morte. Il volume comprende: “Il cavaliere avaro”, “Mozart e Salieri”, “Il convitato di pietra”, “Festino in tempo di peste”, “Rusalka”, “Scene di epoche cavalleresche”, “Boris Godunov”. Introduzione di Serena Vitale Prefazione di Fausto Malcovati.
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