Questa è la pagina dedicata a Ann Hood.
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Fly Girl: A Memoir
In 1978, in the tailwind of the golden age of air travel, flight attendants were the epitome of glamor and sophistication. Fresh out of college and hungry to experience the world-and maybe, one day, write about it-Ann Hood joined their ranks. After a grueling job search, Hood survived TWA’s rigorous Breech Training Academy and learned to evacuate seven kinds of aircraft, deliver a baby, mix proper cocktails, administer oxygen, and stay calm no matter what the situation. In the air, Hood found both the adventure she’d dreamt of and the unexpected realities of life on the job. She carved chateaubriand in the first-class cabin and dined in front of the pyramids in Cairo, fended off passengers’ advances and found romance on layovers in London and Lisbon, and walked more than a million miles in high heels. She flew through the start of deregulation, an oil crisis, massive furloughs, and a labor strike. As the airline industry changed around her, Hood began to write-even drafting snatches of her first novel from the jump-seat. She reveals how the job empowered her, despite its roots in sexist standards. Packed with funny, moving, and shocking stories of life as a flight attendant, Fly Girl captures the nostalgia and magic of air travel at its height, and the thrill that remains with every takeoff.
Voglio prenderti per mano
È una bellissima bimba senza nome quella che Chun tiene tra le braccia. Ancora pochi istanti e dovrà separarsene, avvolgerla nel drappo di stoffa, posarla nella cesta di vimini e allontanarsi in fretta, senza cedere alla tentazione di voltarsi. Perché se il cielo ascolterà le sue preghiere, la porta dell’Istituto non tarderà ad aprirsi e una nuova vita, più bella e più facile, comincerà per la piccola lontano da qui. Dall’altra parte del mondo, in quello stesso momento, Maya Lange sta lavorando perché il sogno di Chun, e di tante altre come lei, possa avverarsi. È specializzata in speranza Maya, fondatrice e proprietaria di un’agenzia di adozioni: grazie a lei, il dolore di una madre si converte nella gioia di un’altra, un destino apparentemente segnato vira di colpo e le fila di vite fino a un attimo prima distanti si intrecciano a formare nuove, indissolubili trame d’amore. Sono più di quattrocento le bambine a cui Maya ha trovato, negli anni, una nuova famiglia, una casa. Di ciascuna lei conserva un ritratto, un ricordo. E nei momenti peggiori, quando le ansie, le paure e i dubbi degli aspiranti genitori minacciano di travolgerla, è sufficiente che Maya guardi i loro visi per ritrovare di colpo la forza di ascoltare, rassicurare, consolare. Perché il solo dolore che Maya abbia rinunciato a curare è quello che si porta dentro, irrimediabile come la perdita che lo ha causato. Ma il destino è un filo impossibile da spezzare, e Maya sta per scoprire chi c’è all’altro capo del suo.
L’amante perduto
Alla vigilia dell’insediamento di Kennedy, mentre il paese è in fermento e le vicine di casa scommettono sul colore del vestito di Jackie, Claire contempla lo sfascio del suo matrimonio. In grembo porta il frutto di una relazione con un altro uomo. E la volontà di salvare le apparenze non è abbastanza forte per rinunciare a una passione che finalmente la fa sentire viva. Quarant’anni prima, Vivien è altrettanto infelice: il terremoto del 1906 ha squassato San Francisco e la sua esistenza, inghiottendo nel nulla il suo amante. Il corpo però non è mai stato ritrovato e, dopo più di dieci anni, Vivien non riesce a lasciarsi quel lutto alle spalle. Immersa nel dolore, si aggrappa alla speranza irrazionale che David sia sopravvissuto e sia chissà dove, in preda a un’amnesia. Queste donne, lontane nel tempo, sono più vicine di quanto possano immaginare. Entrambe pagano il prezzo di una vita sospesa ad attendere qualcosa che forse esiste solo nei loro sogni. Ma ciò che hanno in comune è molto più di questo: e quel legame, imprevisto e sorprendente, forse potrà salvare almeno una di loro… Con “L’amante perduto” Ann Hood ci regala una storia che esplora il senso della perdita e ci mette in guardia da un grande pericolo: nelle relazioni, come ha detto una volta un grande poeta, “il modo in cui sprechiamo il nostro tempo si chiama vita”.
La collezionista di storie perdute
She Loves You (Yeah, Yeah, Yeah)
“Filled with love, hope, and longing, this is a novel for readers of all ages.” – Holly Goldberg Sloan Bestselling author Ann Hood crafts a funny, heartfelt story of a girl growing up in the heart of Beatlemania. The year is 1966. The Vietnam War rages overseas, the Beatles have catapulted into stardom, and twelve-year-old Rhode Island native Trudy Mixer is not thrilled with life. Her best friend, Michelle, has decided to become a cheerleader, everyone at school is now calling her Gertrude (her hated real name), and the gem of her middle school career, the Beatles fan club, has dwindled down to only three other members–the least popular kids at school. And at home, her workaholic father has become even more distant. Determined to regain her social status and prove herself to her father, Trudy looks toward the biggest thing happening worldwide: the Beatles. She is set on seeing them in Boston during their final world tour–and meeting her beloved Paul McCartney. So on a hot August day, unknown to their families, Trudy and crew set off on their journey, each of them with soaring hopes for what lies ahead. In her signature prose, Hood crafts an extraordinary story of growing up, making unexpected connections, and following your dreams even as the world in front of you–and the world at large–is changing too fast.
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