Migliori Libri di Anna Giurickovic Dato
Il grande me
Libro candidato da Angelo Guglielmi al Premio Strega 2021 – Finalista al Premio Wondy per la letteratura resiliente 2021 Un libro forte, che parla all’animo del lettore senza paure e senza reticenze, raccontando la storia di una famiglia rivoluzionata dalla notizia di una fine imminente e dalla scoperta di un segreto mai svelato, ma soprattutto la storia di una figlia costretta a fare i conti, ancora molto giovane, con il dolore di una grande perdita. Simone, davanti alla consapevolezza di una morte certa, viene raggiunto a Milano dai suoi tre figli, dopo molti anni di lontananza. È l’inizio di un periodo doloroso, ma per Carla si tratta anche dell’ultima occasione per recuperare del tempo con suo padre. Simone, angosciato dal pensiero di aver fallito e di non poter più cambiare il suo passato, ripercorre le tappe della propria eccentrica esistenza, vissuta con grande passione e voracità. Mentre la sua lucidità mentale vacilla sempre più, vuole usare il poco tempo che gli resta anche per rimediare a vecchi errori e confessa ai figli un segreto. In Carla e i suoi fratelli riaffiorano ricordi di anni lontani, i momenti dell’infanzia in cui la famiglia era ancora unita e quelli legati alla separazione dei genitori, nel tentativo di ricostruire una verità dai contorni sempre più incerti. I ragazzi non possono far altro che assecondare il padre, tra realtà e delirio, mentre la malattia si dilata richiedendo sempre più attenzioni e occupando la totalità delle loro giornate. Inizia così una ricerca – anche interiore – dai risvolti inaspettati, che porterà Carla e la sua famiglia a scontrarsi con un’ulteriore dura realtà, oltre a quella della vita e della morte. Sarà un confronto necessario, che Carla ha cercato e allo stesso tempo sfuggito per anni, ma che ora dovrà affrontare con tutta la forza di cui è capace. Dopo il sorprendente esordio con La figlia femminah, Anna Giurickovic Dato torna con un romanzo crudo, sincero e a tratti destabilizzante, una riflessione profonda sulla figura del padre, capace di emozionare e far riflettere. Il grande me è un libro forte, che parla all’animo del lettore senza paure e senza reticenze, raccontando la storia di una famiglia rivoluzionata dalla notizia di una fine imminente e dalla scoperta di un segreto mai svelato, ma soprattutto la storia di una figlia costretta a fare i conti, ancora molto giovane, con il dolore di una grande perdita. Proposto da Angelo Guglielmi al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:
Opinioni:
“… sono cattiva a volte disumana, falsa se serve, ma soltanto con me stessa, ipocrita mai, gentile soltanto se costretta con la forza, formale nemmeno quando è utile, violenta la maggior parte del mio tempo, giusta sempre se lo decido io che è giusto. Eccolo il mio dramma, fatene quel che volete Non infuriatevi se non lo capite, non sta a me spiegarlo…”. Questo il ritratto di Anna Giurickovic Dato (al suo secondo romanzo) comunque protagonista di Il grande me (romanzo autobiografico o no che sia). Scrittrice di evidente talento, ricchezza di linguaggio, capacità di discorso, un impasto disseminato di ragione e di sentimento, sgarbati preziosismi stilistici… Se pur scritto in prima persona è oggettivo e una confessione. Sa parlare d’altro (degli altri) e di sé. Attraversato da un intreccio di amore e di rifiuto, di comprensione e rabbia (per lei capisaldi della vita). Come si fa a non amare (e leggere) Il grande me? – Anonimo
A Filha
Das reife Mädchen: Roman
Petite femme
La figlia femmina
Presentato da Maria Ida Gaeta e Giuseppe Leonelli. «Non è vero. Io il diavolo ce l’ho qua. Ma non lo so chi ce l’ha messo, ci sono nata così» Ambientato tra Rabat e Roma, il libro racconta una perturbante storia familiare, in cui il rapporto tra Giorgio e sua figlia Maria nasconde un segreto inconfessabile. A narrare tutto in prima persona è però la moglie e madre Silvia, innamorata di Giorgio e incapace di riconoscere la malattia di cui l’uomo soffre. Mentre osserviamo Maria non prendere sonno la notte, rinunciare alla scuola e alle amicizie, rivoltarsi continuamente contro la madre, crescere dentro un’atmosfera di dolore e sospetto, scopriamo man mano la sottile trama psicologica della vicenda e comprendiamo la colpevole incapacità degli adulti di difendere le fragilità e le debolezze dei propri figli. Quando, dopo la morte misteriosa di Giorgio, madre e figlia si trasferiscono a Roma, Silvia si innamora di un altro uomo, Antonio. Il pranzo organizzato dalla donna per far conoscere il nuovo compagno a sua figlia risveglierà antichi drammi. Maria è davvero innocente, è veramente la vittima del rapporto con suo padre? Allora perché prova a sedurre per tutto il pomeriggio Antonio sotto gli occhi annichiliti della madre? E la stessa Silvia era davvero ignara di quello che Giorgio imponeva a sua figlia? La figlia femmina mette in discussione ogni nostra certezza: le vittime sono al contempo carnefici, gli innocenti sono pure colpevoli. È un romanzo forte, che tiene il lettore incollato alla pagina, proprio in virtù di quell’abilità psicologica che ci rivela un’autrice tanto giovane quanto perfettamente consapevole del suo talento letterario.
Opinioni:
Candidato al Premio Strega 2017 – LaFeltrinelli
Finalista alla XLIX edizione del Premio Vitaliano Brancati, sezione Giovani – LaFeltrinelli
Sensuale come una versione moderna di Lolita, ambiguo come un romanzo di Moravia, La figlia femmina è il duro e sorprendente esordio di Anna Giurickovic Dato. – LaFeltrinelli
Dio almeno mi crede – Anonimo
Tutti ti crediamo – Anonimo
Tu non mi crederesti mai – Anonimo
A cosa non dovrei credere, Maria? – Anonimo
Che io sono un diavolo – Anonimo
Tu sei un angioletto, sei una bimba – Anonimo
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