Questa è la pagina dedicata a Anna Maria Mori.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Il suicidio. Voglia di vivere, voglia di morire”.
L’anima altrove
Roma, 2011. Irene, una donna non più giovane, si distende sul lettino di una psicoanalista per affrontare il disagio che la tormenta da tempo. “Fingo di appartenere, ma in realtà non appartengo mai. Sento estranea la città dove vivo da quarant’anni, mi sono occupata intensamente di politica ma ho rifiutato l’iscrizione al partito, non sono mai riuscita a sentire il famoso ‘noi’ che unisce le persone di una stessa azienda, mi piacciono più gli alberghi delle case in cui ho abitato… Non riesco a mettere radici, e la sola idea di poterle mettere mi dà angoscia… ” E così… rewind. La mente di Irene corre all’indietro fino agli albori del secolo breve, a rivedere personaggi immortalati nella loro vitalità autentica: Natalia, madre a sedici anni ma spirito per sempre indomito, suo fratello Umberto, educato alla maschile tracotanza ma punito da una moglie troppo bella e troppo audace, e poi Renzo che, al ballo sfavillante del circolo ufficiali, con un giro di valzer trascina Rosa in un amore bello e rispettoso che porterà in frutto proprio Irene… Su questi uomini e queste donne si abbatte d’improvviso una bufera implacabile: l’esperienza dell’esodo forzato dalla loro Istria. Con un inedito di Nelida Milani.
Bora. Istria, il vento dell’esilio
Cos’è stato davvero l’esodo istriano del secondo dopoguerra? Come ha cambiato la fisionomia e le sorti di un territorio? E come ha stravolto le vite dei molti esuli e di quei pochi che scelsero di rimanere? Nemmeno il tempo è stato capace di cancellare il trauma subito, che è riemerso dalle pieghe della storia per andare incontro a una dolorosa rielaborazione. Anna Maria Mori, che con la famiglia lasciò la nativa Pola per l’Italia, ripercorre quelle vicende attraverso il confronto epistolare con Nelida Milani, che a suo tempo scelse di restare, rinunciando alla lingua, a molti affetti, alle consuetudini di un mondo che, con ferocia, veniva snaturato. Il dialogo che anima queste pagine restituisce intatto, a distanza di decenni, il sofferente vissuto di entrambe le parti: l’umanità dei «rimasti» e quella degli «andati» Gli aneddoti si confondono con la cronaca, le riflessioni si intrecciano alla memoria, in un viaggio dentro e fuori di sé, nei ricordi da confrontare con altri ricordi, e nei chilometri sulla costa o all’interno dell’Istria. Mentre gli spettri dell’esilio e dell’intolleranza sembrano incombere nuovamente sull’Europa e sul mondo intero, appare più che mai necessario fare i conti con questa storia e con gli interrogativi che ancora la accompagnano.
Opinioni:
Anna Maria Mori, che con la famiglia lasciò la nativa Pola per l’Italia, ripercorre le vicende dell’esodo istriano attraverso il confronto epistolare con Nelida Milani, che a suo tempo scelse di restare, rinunciando alla lingua, a molti affetti, alle consuetudini di un mondo che, con ferocia, veniva snaturato. – LaFeltrinelli
Questo è il libro da cui ho imparato di più. È stato per me – ed è stato e sarà per molti – una grande lezione di storia – Guido Crainz
Il suicidio. Voglia di vivere, voglia di morire
Il suicidio è un fenomeno complesso, multideterminato, processuale, del quale il tentativo finale è solo l’ultimo anello. Presente da sempre, in tutte le culture, ad esso sono stati attribuiti significati, valori e disvalori assai differenti. Le variegate condotte suicidarie pongono compiti gravosi ai clinici ed esigono da essi l’accettazione profonda di una certa paradossalità e bizzarria della vita. L’autrice, partendo da una cultura clinica, vuole riflettere in modo ampio, contestuale e multiprospettico sulle interfacce dei comportamenti umani.
Dimmi che non vuoi morire
Origami. Figure e figurine del mio Novecento
Un albero disegnato da Marcello Mastroianni, la rabbia e l’orgoglio di Oriana Fallaci dietro le quinte, le lunghe camminate per Roma con Ennio Flaiano. Nella sua carriera Anna Maria Mori ha incrociato nomi altisonanti che hanno sconvolto culturalmente l’ultima metà del Novecento e di cui racconta con sensibilità e acume. Nessuno di loro però è riuscito a farle dimenticare le sue umili origini, la lontananza dalla città natale, gli anni di studio in collegio, la gavetta, il sogno femminista, la maternità. La penna di chi non ha mai perso la passione per il suo lavoro ci regala con Origami scorci di vita inediti da cui emerge l’intima umanità di icone come Federico Fellini, Jim Jarmusch, Mina, Eugenio Scalfari e molti altri.
Opinioni:
Una importante firma femminile del giornalismo italiano ripercorre le tappe principali della sua vita e della sua carriera, indissolubilmente legate ai grandi personaggi degli ultimi cinquant’anni della storia d’Italia. – LaFeltrinelli
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