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Maledizioni. Processi, sequestri, censure a scrittori e editori in Italia dal dopoguerra a oggi, anzi a domani
Joyce, Sartre, D. H. Lawrence, Miller, Kerouac, Pasolini, Moravia, Testori, Bianciardi, Ginsberg, Tondelli, Busi: la lista degli scrittori che dal dopoguerra a oggi sono stati processati in Italia per “pubblicazioni oscene” comprende alcuni tra i più grandi nomi della letteratura italiana e mondiale dell’ultimo secolo. In un’inchiesta sorprendente capace di illuminare un capitolo della storia culturale italiana rimasto a lungo nell’ombra, Antonio Armano ci conduce tra archivi, tribunali e testimonianze di imputati illustri per raccontare le censure e le molteplici accuse – spesso oscenità ma anche vilipendio della religione e dell’esercito, diffamazione – che hanno colpito e ancora oggi colpiscono autori e editori. Portando alla luce documenti inediti e casi giudiziari sconosciuti, ricostruisce il legame inscindibile tra la vita degli artisti e le opere e allo stesso tempo ci permette di osservare le trasformazioni sociali e culturali che hanno coinvolto il nostro Paese partendo dalla prospettiva unica del rapporto tra letteratura e aule di giustizia.
La signora col cagnolino e le nuove russe col pitbull
Viaggio nelle città mitiche dell’Est Europa. Tra il glorioso passato artistico e il problematico presente. Jalta (Crimea), dalla Signora col cagnolino di Cechov alle nuove russe col pitbul. Vitebsk (Bielorussia) dai fidanzatini di Chagall alle ragazze radioattive (Cernobyl non è lontana). Kaliningrad (Russia, già Koenigsberg), da Kant alla foresta ubriaca. Drohobyc (Ucraina), da Bruno Schulz ai pic nic sulle fosse comuni. Cernivci (Ucraina), da Von Rezzori alle badanti. Viegrad (Repubblica serba di Bosnia), pulizie etniche sul ponte sulla Drina. Nymburk (Repubblica ceca), Hrabal e la cittadina dove il tempo non si è fermato. Bender, un caffè con la nonna di Lilin. Odessa (Ucraina).
Il ragazzo nel bunker. Storia di Bernard Mayer, sopravvissuto alla liquidazione del ghetto di Drohobycz
Diciassette mesi nascosti sottoterra: l’avventura di quarantasei ebrei nel diario di un ragazzo che sfuggì ai nazisti.
Nei primi mesi del 1943 l’ombra della liquidazione incombeva sul ghetto di Drohobycz, una cittadina polacca ai piedi dei Carpazi. Gli ebrei scampati a due anni di occupazione nazista sapevano di essere condannati e cercarono di nascondersi in attesa dell’Armata rossa. Alcuni di loro, raccolti attorno alle famiglie Mayer e Schwartz, spesero le ultime risorse per costruire un bunker sotto una villa. Sedici persone, poi diventate quarantasei, si seppellirono in un buco di pochi metri, ma collegato alla rete elettrica e dotato di cucina. In quella comunità clandestina si pregava e si faceva l’amore, si cantavano canzoni yiddish, si giocava a scacchi e si litigava, sospesi tra il dolore per le atrocità vissute e il terrore di essere scoperti. Le notizie dal fronte arrivavano dalla radio, il cibo veniva fornito da un giovane ucraino ambizioso che nel bunker aveva due amanti. Nel racconto della loro lotta per la sopravvivenza, ricostruita grazie al diario e alla testimonianza di Bernard Mayer, allora quindicenne, Antonio Armano fa rivivere un luogo distrutto per sempre prima dalla Shoah e poi dal comunismo. Un mondo di mistici chassidim, affaristi senza scrupoli, eroi anonimi, personaggi romanzeschi quali Aron Szapiro, il geniale artefice del rifugio, soprannominato Al Capone per la somiglianza con il gangster, e lo scrittore Bruno Schulz, protetto dal nazista viennese Felix Landau, ma poi ucciso. Un mondo di persecuzioni, vendette feroci e ostilità inestinguibili nel quale gli ebrei, una volta usciti dalle loro tombe, dovettero riprendere a fuggire.Sex advisor. Le (vere) recensioni dei clienti italiani di escort e trans
Forse non tutti sanno che esistono siti web nei quali, dopo l’incontro con la escort o il trans o il qualunque oggetto del desiderio, il cliente scrive, proprio come se fosse stato in un albergo o in un ristorante, una recensione anche spesso molto dettagliata sui risultati del suo incontro. Questo libro, per certi versi assai divertente e per altri agghiacciante, raccoglie una scelta accuratamente annotata e ragionata di queste recensioni. Ne emerge un quadro antropologico interessantissimo sull’essenza del desiderio maschile italiano, ma anche un panorama fisico e geografico dell’offerta di sesso nel nostro paese. Come dicevano Arbasino e il Belli, la parola “pene” evoca più che altro sofferenze, ma nel linguaggio comune gli organi sessuali e le loro infinite possibilità sono descritte in modi assai espliciti. Questo libro è capace di trattare l’argomento in modo alto, pur essendo assai… “basso”.
Maledizioni. Processi, sequestri e censure a scrittori e editori in Italia dal dopoguerra a oggi anzi a domani
Il numero di procedimenti penali contro opere di narrativa in Italia è molto più alto di quanto si creda. E quasi sempre per la stessa accusa: pubblicazioni oscene, reato tuttora in vigore. A volte gli autori si trovavano all’estero o sottoterra e finiva alla sbarra solo l’editore (Giangiacomo Feltrinelli e Alberto Mondadori i più esposti). Stiamo parlando di Joyce, Sartre, Lawrence, Miller, Kerouac, Pasolini, Moravia, Testori, Bianciardi, Pamela Moore, Ginsberg, Tondelli, Busi. Ma altri nomi meno noti hanno subito una simile sorte senza lasciare traccia. In questa inchiesta, condotta tra archivi, tribunali e intervistando gli imputati, si ricostruisce la battaglia per la libertà di raccontare ogni aspetto della vita, compreso quello sessuale, anche con crudo realismo. Vittorini e Sereni la chiamavano “guerra”. Non mancano casistiche diverse come la diffamazione, in processi lontani nel tempo come quello in Germania contro Malaparte per Kaputt o non ancora conclusi come quello che riguarda la poetessa Antonia Pozzi. Il secondo volume, in cd, raccoglie il materiale giudiziario, in gran parte sentenze. Una lettura interessante non solo per i cultori del diritto: con lingua talvolta legnosa talvolta fiorita i magistrati ripercorrono la storia della letteratura “adorna di lenocini” da Boccaccio in poi, valutano cosa è o non è arte, condannano, assolvono. Insomma: dei delitti e delle penne.
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