Questa è la pagina dedicata a Antonio Cassano.
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Il mio piede destro. La vera storia di Antonio Cassano, campione fuori
“Antonio Cassano è un fenomeno calcistico di quelli che capitano una volta per generazione. Talentuoso fino all’eccesso, istrionico, sicuro di sé e ancora non completamente esploso, il ragazzo Antonio Cassano ha vissuto ed è stato vissuto come un predestinato, fin dai primi calci. Indicato dagli osservatori e dalla stampa specializzata come il più grande calciatore in circolazione, nonostante le bizze e le sue pessime pubbliche relazioni, Cassano è capace di giocate deliranti e di vuoti pneumatici che durano partite intere. Ma Antonio da Bari, campione fuori dal mucchio e campione fuori dalle regole, è anche un giovane uomo nel pieno dei suoi vent’anni, con una storia bellissima e a tratti dolorosa, mai raccontata”.
Dico tutto
Le mattine non servono a niente. E altre 364 cassanate in forma di aforisma (aforismo?) per vivere un anno da fantasista
«Ebbene sì, sono l’unico che abbia scritto più libri di quanti ne abbia letti.» Niente paura: Antonio Cassano non ha deciso di diventare uno scrittore, ma dopo il clamoroso successo di Dico tutto non ha resistito a mettere nero su bianco dribbling e cassanate, lampi di genio e battute innocenti, che si rivelano autentiche perle di saggezza sparate con la potenza del suo destro. Le mattine non servono a niente raccoglie 365 colpi di tacco sotto forma di aforisma (abbiamo controllato, finisce con la “a”) che sintetizzano la filosofia di vita del fuoriclasse e aspirante maitre-à-penser. Non c’è campo che Antonio non affronti. Solo per citarne alcuni: l’amore – n. 39: «Una ragazza fidanzata con un altro che sta con te la prima sera… è meglio che non diventi la tua fidanzata» -, i rapporti di lavoro – n. 156: «La buona volontà è fondamentale. Ho fatto decisamente prima a fare pace con Delneri che a capire che cazzo stesse dicendo» – e il bon ton – n. 84: «Se vuoi fare colpo su una donna, regalale 500 rose», n. 85: «Se non hai i soldi per comprare le rose, diventa amico di un fioraio» Preziosi consigli da centellinarsi uno al giorno per un anno intero, che vi faranno ridere e pensare (che ci crediate o no). E in più, un assist alla Fondazione Borgonovo per dribblare la Sia.
Palazzi storici e museografia moderna. Atti del Convegno nazionale. In memoria di Antonio Cassiano
La museografia, intesa nell’accezione italiana di disciplina che si occupa dell’allestimento dei musei, che applica i saperi delle scienze architettoniche, del design e della grafica alla creazione degli spazi museali e dei loro apparati, si è cimentata, in Italia più che altrove, con l’adattamento di contenitori antichi a funzioni museali moderne. Più che alle gallerie storiche, che il tempo ci ha consegnato già allestite e giustamente cristallizzate in una forma idealmente immutabile, parliamo qui di quegli spazi ricavati in ambienti antichi che non nascevano come gallerie, o di allestimenti che hanno subito trasformazioni radicali. In verità perfino le case-museo, che dovrebbero presentarsi come puri documenti di se stesse, o le quadrerie principesche testimoni dell’ancien régime sono state spesso trasformate, anche solo per adeguarsi a criteri di sicurezza o di fruizione, ma non è su queste che il convegno si è concentrato. Il tema portante è stato la dialettica tra il museo moderno e la struttura architettonica antica.
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