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Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia. Nuova ediz.
«Un paesaggio affollatissimo di gente vera e di gente disegnata, di personaggi reali e irreali, sulle cui spalle grava una responsabilità non da poco. Popolando la fantasia dei bambini, contribuiscono a determinare il loro rapporto con il mondo» – Paolo Di Paolo, Robison
Il Collodi disegnato da Mazzanti e da Chiostri, il De Amicis illustrato da Ferraguti e da Sartorio, il Salgari di Gamba o di Zanetti; e ancora Yambo, Canevari, Pinochi, Tofano… Tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, gli illustratori italiani dei libri per bambini hanno fatto ben più che aggiungere le «figure» ai testi che dovevano corredare. Hanno dato forma e colore al mondo del nostro immaginario. Hanno raccontato, con quella schietta determinazione che è indispensabile per conquistare i bambini, le nostre emozioni più profonde, le nostre sensazioni più vere: i dubbi e le paure, le gioie e le allegrie. Messe in fila una dopo l’altra, le illustrazioni di quei «figurinai» compongono, meglio forse di ogni altro materiale, i tratti del nostro carattere nazionale, i contorni della nostra formazione identitaria. Antonio Faeti può a buon diritto essere definito l’insuperato scopritore di questo mondo. Quando, nel 1972, vide la luce la prima edizione del suo libro, nessuno aveva ancora avviato una riflessione del genere. E a ben vedere, a distanza di quarant’anni, pochi l’hanno saputa davvero proseguire.Opinioni:
Questa edizione, che l’autore ha voluto corredare di una nuova, densissima introduzione, è l’occasione per riaprire il ragionamento, per rifare il punto. – LaFeltrinelli
La «camera» dei bambini. Cinema, mass media, fumetti, educazione
Le figure del mito. Segreti, misteri, visioni, ombre e luci nella letteratura per l’infanzia
I tesori nelle isole non trovate. Fiabe, immaginario, avventura nella letteratura per l’infanzia
Questo volume è una raccolta antologica di alcuni importanti scritti di Antonio Faeti usciti in periodi diversi, ma che rappresentano un irrinunciabile riferimento per chi si occupa di letteratura per l’infanzia e dei suoi intrecci con l’immaginario. Si tratta di saggi che non solo permettono di approfondire pagine significative della storia della letteratura per l’infanzia, ma che fanno emergere un metodo di cui Faeti è insuperato maestro. Di tale metodo il volume traccia un percorso esemplare, offrendo vie d’accesso a temi, generi, casi editoriali che hanno segnato questa disciplina. Dalla celebre collana “Biblioteca dei miei ragazzi” alla riscoperta delle fiabe di Emma Perodi, dai paradigmi dell’avventura alla poetica del Fanciullino e alla rilettura critica di autori classici (come la contessa de Ségur) si compone un quadro di grande profondità ermeneutica, che restituisce al lettore le straordinarie potenzialità dello studio della letteratura per l’infanzia. Al termine del volume, una bibliografia documenta la ricca produzione di Antonio Faeti.
Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia
Le illustrazioni per fiabe ripropongono i simboli dedotti dall’ottica popolare italiana, le tipologie che vengono disegnate alludono a repertori stabiliti e compatti. Ne deriva una partecipazione convinta, spesso nostalgica, che lega questi disegnatori gli uni agli altri prima che il mondo cinematografico dei cartoons faccia la sua comparsa e segni la fine di un complesso gioco di memorie e di riferimenti. Faeti lega iconografia e storia, mondo dell’editoria infantile e vicende dell’epoca, ideologia e didattica per cogliere il senso dell’operazione di chi non esitava a spaventare i bambini e non rimuoveva i corposi fantasmi di una antipedagogia popolare, bizzarra e saturnina.
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