Questa è la pagina dedicata a Antonio Moresco.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Il sogno del cammino. Pensieri per oltrepassare i nostri confini”.
La lucina
Lontano da tutto, tra i boschi, in un vecchio borgo abbandonato e deserto, un uomo vive in totale solitudine. Ma un mistero turba il suo isolamento: ogni notte, sempre alla stessa ora, il buio è improvvisamente spezzato da una lucina che si accende sulla montagna, proprio di fronte alla sua casa di pietra. Cosa sarà? Un abitante di un altro paese disabitato? Un lampione dimenticato che si accende per qualche contatto elettrico? Un ufo? Un giorno l’uomo si spinge fino al punto da cui proviene la luce. Ad attenderlo trova un bambino, che vive anche lui solo in una casa nel bosco e sembra uscito da un’altra epoca o, davvero, da un altro pianeta. Nuove domande affollano la mente dell’uomo: chi è veramente quel bambino? E quale rapporto li lega? Lo scopriremo a poco a poco, avvicinandoci sempre più al cuore segreto di questa storia terribile e lieve, fino all’inaspettato finale. Con questo suo “piccolo principe”, Antonio Moresco mette in scena una meditazione commossa sul senso dell’universo e della vita. In un dialogo continuo con gli esseri che popolano i boschi, radici aeree, alberi, lucciole, rondini, Moresco come Leopardi riflette sulla solitudine e il dolore dell’esistenza, ma anche su ciò che lega uomini e animali, vivi e morti.
Il sogno del cammino. Pensieri per oltrepassare i nostri confini
Questo piccolo e intenso libro raccoglie due scritti di Antonio Moresco sul cammino e contiene tante esperienze estreme e tanti anni di vita: il primo racconta i cammini metropolitani e solitari compiuti notte dopo notte durante l’arco di diversi decenni; il secondo è una riflessione più generale sul gesto di sconfinamento e parla dei cammini – anche di migliaia di chilometri attraverso l’Italia e l’Europa – compiuti da un gruppo di sconfinatori che si sono dati il nome di Repubblica nomade. Sono due modi opposti di camminare: il primo interiore, autistico, simile a una trance; il secondo vissuto come una trascendenza collettiva, un’impresa, una prova. Il primo è la testimonianza di un lungo dolore fronteggiato attraverso l’oltranza del cammino. Il secondo è una riflessione sulla potenza metamorfica del cammino. Per Antonio Moresco, non c’è opposizione tra i due modi di camminare: “nel camminatore collettivo c’è dentro il camminatore solitario, così come nel camminatore solitario c’è dentro il camminatore collettivo. Come se, anche quando cammino con altri, permanesse dentro di me una presenza nucleare irriducibile, inviolabile, irraggiungibile, e mentre cammino da solo camminassero dentro di me e attraverso di me tutti gli individui della mia e della nostra stirpe e persino i popoli che si sono forgiati attraverso migrazioni, esodi, diaspore.”
Gli increati
“‘Gli increati’ è un romanzo vertiginoso, che coinvolge e cattura con la sua spinta narrativa travolgente, un testo autonomo e, nello stesso tempo, il culmine di un unico progetto cominciato più di trent’anni fa con ‘Gli esordi’ e proseguito con ‘Canti del caos’. È un’opera che taglia e oltrepassa i nostri giacimenti narrativi, poetici, mitici, religiosi, i saperi scientifici, economici, storici, filosofici, il nostro sentimento del mondo, il nostro pensiero e le nostre conoscenze. Che ci trasporta in una dimensione dove non eravamo mai stati, in zone ritenute inaccessibili. Ci confronteremo con un’idea di letteratura a tutto campo, che prende di petto l’indicibile, ancora capace di portare sfida, rischio, avventura, sfondamento, invenzione, visione e passaggio, con un’opera che, mai come in questo caso, si pone non solo come mondo ma anche come ultramondo, abolendo le barriere di vita, morte, vita dopo la morte e immortalità.”
Canto degli alberi
“Ho scritto questo libro nei mesi di isolamento per la pandemia. I suoi protagonisti sono gli alberi, in particolare gli alberi murati, quelli che crescono dentro i muri delle case degli uomini, visti come una nuova specie crocevia tra più mondi (vegetale, minerale, umano) e prefigurativa. L’ho scritto mentre ero anch’io murato, come tutte le donne e gli uomini del nostro Paese e del mondo, in un momento cruciale anche della mia vita personale, per di più bloccato dal divieto di viaggiare in una casa di Mantova, la città dove sono nato e ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza, scatola nera della mia vita. Questo libro anche per me inaspettato è la mia risposta di scrittore a questo trauma e il mio appello a compiere un salto di piani e di specie e a dare vita a una metamorfosi. L’ho scritto giorno dopo giorno, in totale solitudine, con ispirazione, liberando in un unico flusso narrativo testimonianza, corpo a corpo col mondo, autobiografia trascesa, abbandono lirico, romanzo drammaturgico e figurale, canto, sogno, immaginazione, invenzione.” (Antonio Moresco)
Opinioni:
Anche nel nuovo libro Antonio Moresco continua la sua riflessione semplice e diretta sui fondamenti della Natura, secondo una versione laica ma non rinchiusa nel recinto dei paradigmi culturali esistenti – Alberto Casadei, La Lettura
Diario del caos
Se “Canti del caos” apriva il millennio esplorando territori del tutto nuovi, con “Diari del caos” Moresco spalanca le porte del laboratorio dove concepì quel capolavoro: radiografa le fasi del processo creativo, chiarisce le intenzioni originarie, ragiona sugli aspetti controversi da risolvere, chiamando a raccolta frammenti apparentemente bizzarri di saggi, articoli e interviste che lo avevano incuriosito in fase di gestazione, immortala il momento della nascita dell’idea raccontando dell’alternativa poi non praticata. Tra confessione, autocommento e irripetibile lezione di scrittura, “Diario del caos” si snoda pagina dopo pagina con andatura romanzesca: Moresco resta narratore di razza rara anche quando circumnaviga i processi della finzione. Dono prezioso ai lettori e fonte privilegiata per gli specialisti, questo diario costituisce un sorprendente ingresso secondario per chi si addentra per la prima volta nel mondo di uno dei più grandi autori viventi.
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