Questa è la pagina dedicata a Antonio Pascale.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Pane e pace. Il cibo, il progresso, il sapere nostalgico”.
La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini
Negli anni ho cominciato a pensare che qualunque strada si possa intraprendere per la felicità, questa debba necessariamente passare per una pineta. Una pineta da attraversare e un mare da raggiungere. Cosa racconta questo libro? Di un uomo che più vive più dimentica, più desidera più si abbatte, più legge e apprende, più si ritrova confuso e impaurito: un po’ come tutti. Per questo cerca qualcosa di stabile, dei punti di orientamento ben visibili. Solo che lui, a differenza di tanti, si rivolge alle piante, costruendo una sorta di romanzo atipico, in cui ogni puntata è come un viaggio (nell’infanzia, nel tempo, con le donne). In fondo, queste magnifiche creature sono qui da molto prima di noi e saranno le ultime a morire. Le piante sono dei fari, racchiudono simboli millenari, essenziali, nitidi. Riescono a sfidare le avversità e quindi ci offrono un modello di resistenza, perché con tenacia mettono in mostra la potenza delle contraddizioni: il desiderio di vivere e amare (espresso dal ciliegio) che può procurare frustrazione e insicurezza; la forza (della quercia) che ci può abbandonare all’istante, buttandoci nello sconforto; la democrazia come processo di adattamento tra profondità e superficie (l’olivo); la necessità di un rito di passaggio (grano), di un viaggio che comprenda una morte per rinascere. Questo libro è un oroscopo, un sismografo, una macchina del tempo, oltre che una sorta di botanica dei sentimenti. D’altra parte le piante sono uno strumento d’eccezione per affrontare la nostra misteriosa, divertente, intricata natura: somigliano a noi più di quanto avremmo mai creduto. Al mondo esistono gli esperti di piante ed esistono gli scrittori: poi esiste Antonio Pascale, appassionato conoscitore della natura, uno dei narratori più apprezzati della sua generazione. Come nessun altro sa interrogare gli alberi, ascoltandone la storia e l’intrinseca bellezza. Proposto da Francesco Piccolo al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
Opinioni:
Libro vincitore del Premio Chiara 2022 e finalista al Premio Campiello 2022 – LaFeltrinelli
Libro candidato da Francesco Piccolo al Premio Strega 2022 – LaFeltrinelli
C’è in questo libro l’invenzione di una forma, felicissima e leggera: il racconto in fiore, dove ogni uomo si staglia come un albero, a braccia aperte sotto il cielo. Una ramificazione di storie, intrecciate come l’edera, antiche come il grano, contorte e nodose e belle come i tronchi di olivo. Imparando a leggere le piante forse si scorgono le donne e gli uomini così come sono, nel ciclo spontaneo della loro natura, contraddittoria e vitale. Entrate sotto l’ombra dei rami in fiore: qui ci siete voi. – LaFeltrinelli
Antonio Pascale alza lo sguardo (anche il nostro di lettori) verso gli alberi e verso gli uomini e le donne, ma restando un appassionato di vita e di terra, perché ha trovato, da scrittore, una sintonia narrativa con l’esistenza, una dolcezza profonda nelle domande e nelle risposte. Una leggerezza che non è mai superficiale o mondana perché continuamente guarda il senso, lo cerca, ma arrivando a un centro solido che sembra un’accettazione profonda delle contraddizioni e degli sbagli, di tante insensatezze e rami spezzati – Annalena Belini, Il Foglio
Un racconto omogeneo che Pascale governa con una scrittura divagante, frammentata, disgressiva, tessendo una vera e propria ragnatela di microazioni e macroazione al centro della quale ci sono temi come l’amore, le scelte, la libertà, la felicità, il dolore, l’abbandono, la solitudine, la vergogna, l’inadeguatezza, la vita e la morte – Generoso Picone, Il Mattino
Candido La foglia di fico di Antonio Pascale (Einaudi) perché è un libro miracoloso per la capacità di alzare lo sguardo e sciogliere la conoscenza di alberi e piante in un (auto)ritratto dell’esistenza, in una tensione narrativa commovente e comica, in una forma originalissima, e con personaggi impossibili da dimenticare: la complessità inafferrabile della ragazza spinosa, con cui non avremo mai il coraggio di fuggire perché le radici sono più forti di tutto; o la figura del padre, al quale si riconosce la capacità di offrire tutta la sua saggezza, non solo botanica, e quindi tutti i mezzi che questo libro utilizza per comprendere il mondo. La foglia di fico non è una storia sentimentale ma possiede invece, e restituisce, il sentimento per la fragilità degli esseri umani nello strazio del tempo che passa. Pascale accoglie questo tempo, lo rielabora con sapienza e umanità, tra terra e cielo, e alla fine ci si è dimenticati di aver avuto a che fare con un libro, ma si è certi di aver avuto a che fare direttamente con la vita. – Anonimo
Non scendete a Napoli: Controguida appassionata alla città
Pane e pace. Il cibo, il progresso, il sapere nostalgico
Un agronomo e scrittore racconta la storia di tre generazioni. No, non è un romanzo, è un excursus veloce sul rapporto che l’uomo intrattiene con la terra e con quello che mangia attraverso l’evoluzione in agricoltura e la ricerca scientifica. Un modo tutto particolare e nuovo per parlare di noi, dei nostri nonni e del nostro futuro. I pomodori dei primi del secolo sono molto diversi da quelli di oggi, così pure i frumenti, le barbabietole, e oggi chi lavora la terra non sta più piegato a togliere insetti e a concimare. Ogm, contaminazioni a vari livelli hanno migliorato molto la nostra capacità di produzione. Pensate che tra il Medioevo e i primi anni del secolo scorso non c’era differenza nella produzione di grano. Era sempre la stessa: una tonnellata, e non era abbastanza. La gente aveva fame, il cibo era un’ossessione. Così i ricordi familiari si uniscono alle conoscenze di uno scrittore che da anni porta avanti una sua battaglia personale in favore della conoscenza scientifica e della consapevolezza critica. La storia delle piante, gli incroci che nel tempo sono stati provati definiscono un modo di stare a tavola, la storia di un paese e di un territorio.
Le aggravanti sentimentali
Cosa può combinare un uomo, sulla soglia dei cinquanta, da solo in città mentre moglie e figli sono al mare? Per esempio, lasciarsi trascinare alla rocambolesca premiazione di un vecchio maestro del cinema, per poi infilarsi in lunghe discussioni – un occhio alla luna e uno alla birra – sul senso del tragico, la stabilità delle orbite planetarie, i sentimenti post lavatrice e la ricerca della felicità. Con lui, un gruppo di sgangherati amici: Giacomo che da promettente film-maker si è ridotto a consegnare le pizze; Paola che si sente «fuori mercato» a trentacinque anni e arriverà a tentare un gesto estremo; Luigi, artista affermato, che si caccia in una relazione pericolosa dietro l’altra. Nessuno di loro è davvero felice, per quanto si sforzi di vivere seguendo i propri sentimenti. Ma in fondo chissà quanta parte ha la volontà, e quanta il caso, nelle nostre vite. E, soprattutto, quanta parte ha l’amore. Sulla scia delle Attenuanti sentimentali, Antonio Pascale tratteggia con intelligenza e ironia il nostro tempo. Attraverso episodi esilaranti e digressioni tanto puntuali quanto svagate, ci colloca nel centro esatto del racconto, di fianco al suo protagonista cosí nevrotico e contemporaneo, cosí sentimentale e forse tragico, cosí simile a noi. «Sí, lo ammetto, a furia di contemplare il cielo la felicità era in notevole ritardo e gli eventi sentimentali, invece, sul punto di precipitare»
Opinioni:
Se questo fosse un romanzo tradizionale, il protagonista sarebbe un uomo che contempla il tramonto su una panchina interrogandosi sulla felicità, ignaro del fatto che di lí a poco gli eventi precipiteranno. Qui, invece, i veri protagonisti sono il tempo e il caos, esattamente come nelle nostre vite. – LaFeltrinelli
La vita è un accumulo di risposte esatte date al momento sbagliato – Anonimo
3 grandi bestseller. L’arte del delitto: Il sigillo di Caravaggio-Il monastero delle nebbie-Maledizione Caravaggio
Luigi De Pascalis – “Il sigillo di Caravaggio”: Il giovane Caravaggio lavora come apprendista del famoso pittore tardo-manierista Cavalier d’Arpino. Realizza soprattutto nature morte, ma vorrebbe cimentarsi con soggetti più ambiziosi. Un giorno adocchia, tra gli ultimi i dipinti arrivati al suo maestro dal Nord Europa, una tavoletta di piccolo formato, opera di Hieronymus Bosch. Desideroso di dimostrare che sa dipingere fi gure umane, lo ricopia di nascosto e lo tiene per sé. Non sa però che sulla tavoletta è inciso un segreto preziosissimo, la chiave d’accesso alla Grande Opera alchemica. Pierpaolo Brunoldi – Antonio Santoro – “Il monastero delle nebbie”: 1217. Burgos (Castiglia del nord), Monastero di Las Huelgas. Fleur d’Annecy, ragazza dall’oscuro passato, è accusata del brutale omicidio di una monaca. Il francescano Bonaventura da Iseo, noto alchimista, è chiamato dalla badessa a fare luce sull’accaduto. Se Fleur sostiene che l’assassino è un uomo misterioso, avvolto in un mantello rosso, Magnus, il terribile inquisitore, è di tutt’altro avviso: è la ragazza, che ha evocato un demone nel monastero, la colpevole. Bonaventura inizia una lotta contro il tempo per salvare dal rogo Fleur… Alex Connor – “Maledizione Caravaggio”: Per il delitto di Ranuccio Tomassoni, Caravaggio è stato condannato al bando capitale: trova però un potente alleato nella famiglia Colonna, che riesce a farlo fuggire a Napoli. Riprende un’intensa attività artistica, in attesa del perdono papale, che il cardinale Scipione Borghese gli ha promesso. Ma l’omicidio di Tomassoni non è stato dimenticato. Braccato dai suoi nemici, Caravaggio è costretto a una fuga che lo porterà a Malta e in Sicilia, verso un destino che sembra esigere a tutti i costi un prezzo di sangue…
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