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Migliori Libri di Aurelio Picca

Questa è la pagina dedicata a Aurelio Picca.

In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “L’Italia è morta, io sono l’Italia”.

Arsenale di Roma distrutta

Arsenale di Roma distrutta
autore
Aurelio Picca
editore
Einaudi
Ean: 9788806234614 Asin: 8806234617 Isbn: 8806234617 Tipologia: Libro Pagine: 107 Formato: Copertina flessibile Editore: Einaudi Lingua: Italiano Prezzo: 15.2
Sinossi:

Roma era una visione. Roma è sempre una visione quando decide di fermarsi smemorata. Di assentarsi dal mondo. Di cancellare il suo stesso passato. Roma è la meraviglia quando emerge dal nulla. È un maschio-femmina nudo; enorme e invisibile; un remoto console che si apposta concentrato con il gladio in mano. Roma è una specie di fotogramma che cattura l’eternità. Quello di una città che non finisce mai di decadere e risorgere. Roma è stata mille Anna Magnani. Una di quelle donne che urlavano quando Monzón picchiava Benvenuti. La madre dei ragazzini del Bambin Gesú, di quando la luce di Monte Mario calava dentro l’Olimpico di Chinaglia, di Ciccio Cordova, di Bruno Giordano e di Totti. Gloria e struggimento. La Roma delle verduraie, dei pizzicagnoli con la brillantina e lo zinale immacolato. Di quando ci si baciava dentro la Cinquecento o si faceva l’amore nei parcheggi. Del sesso di Pasolini che, nello scatto di Dino Pedriali, sopravvive alla sua morte. Dei testacoda sulla Nomentana. Quella Roma, che oggi sembra sepolta nella distruzione, prepara invece in questo romanzo la riscossa per battere il mondo infame. Una sghemba autobiografia topografica, dove memorie personali e racconti di personaggi tanto veri da sembrare romanzeschi si intrecciano alle mutazioni di una città scintillante e livida, plebea e maestosa, madre e meretrice, pura e criminale, sempre oscena, che da millenni si allena ogni giorno al «gioco dell’immortalità»

Narrativa italiana Narrativa contemporanea Narrativa moderna
Opinioni:

Una Roma come non l’avete mai vista: gaglioffa e vitalistica, regina e femmina di malaffare. E uno scrittore estremo, spietato, l’«Henry Miller dei Castelli Romani», che ne fa un ritratto assoluto. LaFeltrinelli

Esistono libri nei quali il livello discorsivo, la narratività, sottintende, allude una realtà affascinante e sorprendente. In questo caso si tratta di Roma. Raccontare Roma è difficile ma, quando si riesce a individuarne anche solo uno dei caratteri che hanno fatto di questa città la Città Eterna, allora si può dire che l’opera è riuscita. Come nel caso di Aurelio Picca. Corrado Augias

Contro Pinocchio

Contro Pinocchio
autore
Aurelio Picca
editore
Einaudi
Ean: 9788806251208 Asin: 8806251201 Isbn: 8806251201 Tipologia: Libro Pagine: 152 Formato: Copertina flessibile Edizione: 1 Editore: Einaudi Lingua: Italiano Prezzo: 14.25
Sinossi:

«Eppure amavo la legna, i pezzi di legno, i bastoni. Adoravo martello e chiodi. Ci volevo fare croci e spade. Epperò Pinocchio non mi ha mai chiamato. Lo leggo solo ora; e l’unica cosa che mi piace sta scritta alla fine della prima versione di Collodi (Pinocchio che resta un pezzo di legno; che non è sgravato nel futuro con la carne e il sangue dei bambini, dunque degli umani). Godo quando lui s’impicca. Un burattino che si impicca. Dovrebbe fare ridere. E farsi mandare affanculo. Invece la catramosa metafisica (ho sentito nei reticolati dei capillari) si squarcia nelle parole: Oh babbo mio! Se tu fossi qui! Ecco allora che l’impiccagione sembra una crocifissione» Nessuno scrittore è come Aurelio Picca. Nessuno scrive con tanta ferocia e tanto candore, con tanta vocazione allo spreco di sé e insieme con una fedeltà quasi classica alle parole. Ricordando l’Aurelietto che aveva «visto gli ultimi invalidi di guerra con gli arti di legno e le stampelle di legno (altro che Pinocchio)», in questo libro Picca si domanda perché abbia disdegnato fin dall’infanzia il personaggio del burattino, e spiega perché, oggi che finalmente ha letto la favola di Collodi, preferirebbe strapparla: Pinocchio non ha carne, mai diventerà adulto, mai attraverserà la vita con le sue vittorie e sconfitte. Bisognerebbe ritornare a leggere Cuore e I ragazzi della via Pàl. Il capolavoro di De Amicis può riportarci al senso di comunità, non è servo del nuovo capitalismo che isola gli individui, ma vi si trovano le antiche differenze sociali, e questo prepara a crescere. I ragazzi della via Pàl è una storia eroica di amicizia. È il sogno puro degli adolescenti che ancora hanno il loro mondo, che del mondo non sono ostaggio. Memoir, pamphlet, in definitiva romanzo, Contro Pinocchio parte dalla letteratura per arrivare alla vita, e viceversa, perché per il suo autore fra letteratura e vita non c’è distinzione.

Classici Poesia Teatro e critica Storia Critica Studi generali Dal 1800 al 1900 Saggistica Saggi letterari
Opinioni:

Con la furia dell’invettiva e la tenerezza del racconto autobiografico, Aurelio Picca si scaglia contro il burattino piú famoso della letteratura italiana. E scrive un libro intemperante, che raccoglie l’innocenza infranta di ogni giovinezza e la accompagna senza esitazioni verso il futuro. LaFeltrinelli

Aurelio Picca è uno scrittore irregolare, diverso dagli altri in modo decisivo. Uno scrittore estremo Raffaele La Capria

Il più grande criminale di Roma è stato amico mio

Il più grande criminale di Roma è stato amico mio
autore
Aurelio Picca
editore
Bompiani
Ean: 9788830103504 Asin: 8830103500 Isbn: 8830103500 Tipologia: Libro Pagine: 252 Formato: Copertina flessibile Editore: Bompiani Lingua: Italiano Prezzo: 13.6
Sinossi:

Libro candidato da Edoardo Nesi al Premio Strega 2021

Con una scrittura capace di addentrarsi nel buio del male grazie all’innocenza radicale da cui scaturisce, Aurelio Picca fa risuonare le parole dei carnefici e il pianto delle vittime in un profondo silenzio, e scrive un romanzo doloroso e ardente. «In “Il più grande criminale di Roma è stato amico mio” la vita scorre tagliente e laida, bastarda e cattiva e insieme angelica» – La Lettura

Dalle finestre di una pensione sul lago Albano, Alfredo Braschi guarda l’acqua che colma l’antico cratere vulcanico e stringe una Beretta calibro 6,35 che, insieme alla pistola con cui i suoi antenati ammazzavano i tori, è tutto ciò che gli rimane. Alfredo ha conosciuto la dolcezza di un amore assoluto, l’amicizia, il tradimento, e ora non ha più nulla se non il coraggio per uccidere o morire. A sua volta “sull’orlo di un cratere” popolato di tutte le giovinezze vissute, Aurelio Picca compie in questo romanzo un’operazione letteraria coraggiosa quanto il suo protagonista: lascia emergere dal passato la figura di Laudovino De Sanctis, ferocissimo criminale romano, e la sceglie come specchio attraverso cui condurre la narrazione ai suoi esiti più estremi. Con sette omicidi, quattro sequestri di persona, undici condanne definitive, due rocambolesche fughe dal carcere, Laudovino detto Lallo Lo Zoppo ha fatto tremare Roma fin dagli anni sessanta, ma nessuno finora aveva raccontato la sua storia. Nemmeno ventenne, Alfredo Braschi incontra Laudovino, ne rimane folgorato, è testimone del fascino e dell’orrore. Ma adesso che è solo, circondato dalle ombre, ricordare la fatale amicizia con Lallo è per Alfredo un modo per fare i conti con se stesso, senza pretendere sconti. In testa ha una sola traccia: la Ninnananna che sua figlia Monique cantava da bambina. Monique, come la figlia di Lallo. Monique, che ha subìto una violenza da vendicare… Proposto da Edoardo Nesi al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:

Narrativa italiana Narrativa contemporanea Narrativa moderna
Opinioni:

È un romanzo esistenziale, Il più grande criminale di Roma è stato amico mio, e racconta la vita mentre scorre tagliente e laida, cattiva eppure angelica, nelle vene dei suoi personaggi. Anche del dolore, racconta, il dolore anch’esso angelico – e immenso, e mai sedato – che continua a pugnalare il protagonista, luogotenente inventato d’un criminale invece esistito davvero, che negli anni Settanta terrorizzava tutta Roma. In quest’opera ambiziosa e mirabilmente scorretta Aurelio Picca ci mostra il portento del male raffigurato, e nelle pagine migliori arriva a svolgere uno dei compiti più sacri della letteratura, quello di mostrarci il mondo slabbrato e vuoto e insensato nel quale viviamo. Vorrei dunque candidarlo al Premio Strega 2021. Anonimo

Charles d’Eon – Il diplomatico travestito 1728-1810

Charles d'Eon - Il diplomatico travestito 1728-1810
autore
Aurelio Picco
editore
Aurelio Picco
Ean: 9788890506192 Asin: 8890506199 Isbn: 8890506199 Tipologia: Libro Pagine: 306 Formato: Copertina flessibile Editore: Aurelio picco Lingua: Italiano Prezzo: 13.44

L’Italia è morta, io sono l’Italia

L'Italia è morta, io sono l'Italia
autore
Aurelio Picca
editore
Bompiani
Ean: 9788845269301 Asin: 8845269302 Isbn: 8845269302 Tipologia: Libro Pagine: 90 Formato: Copertina flessibile Editore: Bompiani Lingua: Italiano Prezzo: 6
Sinossi:

Il poeta si trasforma in tutte le motociclette e in una supercar. Scrive questo poemetto che si legge come un racconto che va a trecento all’ora. “L’Italia è morta, io sono l’Italia” è un viaggio dentro e sopra il corpo di una donna da amare, venerare, possedere. È bellissima e massacrata; è stuprata e vergine. Contempla tutte le città, l’arte; anticipa lo scandalo di calciopoli, deride e provoca i politici nani e gli assessori cocainomani. Esalta gli antichi guerrieri e disprezza la stupidità dei nostri giorni conformisti. Il poeta “Ducati-Maserati” corre per lo Stivale zozzo di fango e dunque morto. Ma la bellezza dell’Italia risorge come un amore con “il capo biondo, assassina l’anima per soffrire di più e morire di più”. “L’Italia è morta, io sono l’Italia” è la storia del nostro Paese che si legge in mezz’ora. Provoca e fa ridere. Ti droga senza droga. Ci siamo tutti: dalla A alla Z. Con un saggio di Luca Doninelli.

Classici Poesia Teatro e critica Raccolte di poesia di singoli poeti

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