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Migliori Libri di Benito Mussolini

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Biografia non autorizzata di Benito Mussolini. I segreti del regime fascista dall’ascesa alla morte del Duce

Biografia non autorizzata di Benito Mussolini. I segreti del regime fascista dall’ascesa alla morte del Duce
autore
Marco Pizzuti
editore
Uno Editori
Ean: 9788833801773 Asin: 8833801772 Isbn: 8833801772 Tipologia: Libro Pagine: 590 Formato: Copertina flessibile Editore: Uno editori Lingua: Italiano Prezzo: 14.6
Sinossi:

Una ricostruzione storica del duce scevra dalla retorica antifascista e dalla mitizzazione delle destre. Una nuova inchiesta basata sui documenti declassificati più recenti in grado di capovolgere tutto ciò che è stato scritto finora sulla marcia su Roma, sul delitto Matteotti, l’instaurazione della dittatura, l’alleanza con Hitler, la decisione di entrare nel conflitto mondiale, i patti segreti con Londra, il tradimento del 25 aprile, la fuga del re, la liberazione dal Gran Sasso e l’esecuzione senza processo.

Biografie Autobiografie Personaggi storici Politici e militari Società Politica e comunicazione Politica Governo Ideologie politiche Fascismo Nazismo Storia Archeologia Dalla preistoria al presente 5. storia del xx secolo: dal 1900 al 2000 Storia regionale Nazionale Storia d'italia

Scritti e discorsi. 1904-1945

Scritti e discorsi. 1904-1945
autore
Benito Mussolini
curatore
David Bidussa
editore
Feltrinelli
Ean: 9788807111617 Asin: 8807111616 Isbn: 8807111616 Tipologia: Libro Pagine: 768 Formato: Copertina flessibile Edizione: 1 Editore: Feltrinelli Lingua: Italiano Prezzo: 23.75
Sinossi:

Benito Mussolini è stato molte cose: il militante, l’uomo nuovo, il dittatore. Non più un funzionario, ma l’oppositore radicale nei confronti del passato; il volto e la voce della trasformazione violenta. Perché rileggere i suoi scritti politici e i suoi discorsi? In Italia esiste un codice culturale e politico che si ripropone ogni volta che la democrazia entra in crisi. Questo codice esprime una “virtù della nazione” e una “italianità autentica” che evocano la mentalità totalitaria del regime fascista, con i suoi valori e i suoi linguaggi. L’antologia a cura di David Bidussa indaga il fascismo non solo come la storia di un regime politico, ma ancora di più come una cultura, perché con l’esperienza del regime nel nostro Paese non c’è ancora stato un confronto stringente. “La continuità dello Stato,” scrive Bidussa, “non ha significato solo permanenza degli apparati, ma anche di figure economiche, sociali e culturali.” Di conseguenza, l’obiettivo di questa ricostruzione nuova è entrare nella politica del Duce. Con un metodo che rivela angoli finora inesplorati: gli eventi cruciali sono messi in rapporto alle parole e alle immagini presenti nella comunicazione di Mussolini, allo scopo di mostrare la fisionomia della ragione pubblica dell’uomo che ha governato l’Italia per vent’anni e l’ha cambiata radicalmente. Cosa rimane del fascismo nell’Italia repubblicana? Fino a che punto le nostre idee di bene comune, di confine o di identità nazionale corrispondono a quel progetto? E quanto pesano le innovazioni dello stato sociale fascista nel nostro sistema? Mussolini è stato figlio del suo secolo e artefice della propria epoca. In gran parte, anche della nostra. Ecco perché rileggere i suoi scritti e discorsi: per comprendere le origini dell’Italia di oggi e fare i conti col passato, che non è chiuso, non è sterile e, soprattutto, non è definitivamente alle nostre spalle. Al ventennio fascista risale il cantiere politico e culturale di un’ideologia dell’italianità e della nazione che ha un’aria di famiglia con il vocabolario contemporaneo del nostro Paese. Rileggere Benito Mussolini significa indagare come si sia costruita l’Italia di oggi.

Classici Poesia Teatro e critica Saggistica Saggi letterari Società Politica e comunicazione Politica Governo Ideologie politiche Fascismo Nazismo
Opinioni:

Rileggere Benito Mussolini significa indagare come si sia costruita l’Italia di oggi, per comprendere le origini denostro paese e fare i conti col passato, che non è chiuso, non è sterile e, soprattutto, non è definitivamente alle nostre spalle. LaFeltrinelli

Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo

Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo
autore
Francesco Filippi
editore
Bollati Boringhieri
Ean: 9788833932743 Asin: 8833932745 Isbn: 8833932745 Tipologia: Libro Pagine: 160 Formato: Copertina flessibile Editore: Bollati boringhieri Lingua: Italiano Prezzo: 9.6
Sinossi:

«L’idea che nel Ventennio ci sia stato un “regime buono” è dura a morire. Dalla mafia al welfare, uno storico smonta le bufale fascistissime. Che sottotraccia (neanche troppo) sono ancora tra noi» – Robinson

Tutti i luoghi comuni sul duce smontati uno a uno, perché mai come oggi è necessario smentirli (ancora una volta). Una bussola essenziale per capire il presente Dopo oltre settant’anni dalla caduta del fascismo, mai come ora l’idra risolleva la testa, soprattutto su Internet, ma non solo. Frasi ripetute a mo’ di barzelletta per anni, che parevano innocue e risibili fino a non molto tempo fa, si stanno sempre più facendo largo in Italia con tutt’altro obiettivo. E fanno presa. La storiografia ha indagato il fascismo e la figura di Mussolini in tutti i suoi dettagli e continua a farlo. Il quadro che è stato tracciato dalla grande maggioranza degli studiosi è quello di un regime dispotico, violento, miope e perlopiù incapace. L’accordo tra gli studiosi, che conoscono bene la storia, è piuttosto solido e i dati non mancano. Ma chi la storia non la conosce bene – e magari ha un’agenda politica precisa in mente – ha buon gioco a riprendere quelle antiche storielle e spacciarle per verità. È il meccanismo delle fake news, di cui tanto si parla in relazione a Internet; ma è anche il metodo propagandistico che fu tanto caro proprio ai fascisti di allora: «Dite il falso, ditelo molte volte e diventerà una verità comune» Per reagire a questo nuovo attacco non resta che la forza dello studio. Non resta che rispondere punto su punto, per mostrare la realtà storica che si cela dietro alle «sparate» della Rete. Perché una cosa è certa: Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore. Il risultato del suo regime ventennale fu un generale impoverimento della popolazione italiana, un aumento vertiginoso delle ingiustizie, la provincializzazione del paese e infine, come si sa, una guerra disastrosa. Basta un’ora per leggere questo volume, e sarà un’ora ben spesa, che darà a chiunque gli strumenti per difendersi dal rigurgito nostalgico che sta montando dentro e fuori il chiacchiericcio sguaiato dei social.

Società Politica e comunicazione Politica Governo Ideologie politiche Fascismo Nazismo Struttura Processi politici Leader politici Leadership Storia Archeologia Dalla preistoria al presente 5. storia del xx secolo: dal 1900 al 2000 Storia regionale Nazionale Storia d'italia
Opinioni:

Basta un’ora per leggere questo volume, e sarà un’ora ben spesa, che darà a chiunque gli strumenti per difendersi dal rigurgito nostalgico che sta montando dentro e fuori il chiacchiericcio sguaiato dei social. LaFeltrinelli

Sempre lui. Perché Mussolini non muore mai

Sempre lui. Perché Mussolini non muore mai
autore
Sara Lucaroni
editore
Libreria Pienogiorno
Ean: 9791280229458 Asin: B09m8pmgcv Tipologia: Libro Pagine: 379 Formato: Ebook Edizione: 1 Editore: Libreria pienogiorno Lingua: Italiano Prezzo: 17.95

Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo

Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo
autore
Aldo Cazzullo
editore
Mondadori
Ean: 9788804751168 Asin: 8804751169 Isbn: 8804751169 Tipologia: Libro Pagine: 360 Formato: Copertina flessibile Edizione: 1 Editore: Mondadori Lingua: Italiano Prezzo: 18.05
Sinossi:

«Cent’anni fa, in questi stessi giorni, la nostra patria cadeva nelle mani di una banda di delinquenti, guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto; persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio figlio, e la donna che l’aveva messo al mondo» Comincia così il racconto di Aldo Cazzullo su Mussolini. Una figura di cui la maggioranza degli italiani si è fatta un’idea sbagliata: uno statista che fino al ’38 le aveva azzeccate quasi tutte; peccato l’alleanza con Hitler, le leggi razziali, la guerra. Cazzullo ricorda che prima del ’38 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli. Aveva conquistato il potere con la violenza – non solo manganelli e olio di ricino ma bombe e mitragliatrici -, facendo centinaia di vittime. Fin dal 1922 si era preso la rivincita sulle città che gli avevano resistito, con avversari gettati dalle finestre di San Lorenzo a Roma, o legati ai camion e trascinati nelle vie di Torino. Aveva imposto una cappa di piombo: Tribunale speciale, polizia segreta, confino, tassa sul celibato, esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Aveva commesso crimini in Libia – 40 mila morti tra i civili -, in Etiopia – dall’iprite al massacro dei monaci cristiani -, in Spagna. Aveva usato gli italiani come cavie per cure sbagliate contro la malaria e per vaccini letali. Era stato crudele con tanti: a cominciare da Ida Dalser e dal loro figlio Benitino. La guerra non fu un impazzimento del Duce, ma lo sbocco logico del fascismo, che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull’altro e di una razza sull’altra. Idee che purtroppo non sono morte con Mussolini. Anche se Cazzullo demolisce un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l’antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani.

Società Politica e comunicazione Politica Governo Ideologie politiche Fascismo Nazismo Struttura Processi politici Leader politici Leadership Storia Archeologia Dalla preistoria al presente 5. storia del xx secolo: dal 1900 al 2000 Storia regionale Nazionale Storia d'italia
Opinioni:

In questo libro Cazzullo demolisce un luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l’antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani. LaFeltrinelli

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