Questa è la pagina dedicata a Cesare De Seta.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “La città. Da Babilonia alla smart city”.
L’Italia nello specchio del Grand Tour
C’è un’Italia vista da dentro e un’Italia vista da fuori: c’è l’Italia scoperta lentamente da chi la abita e quella scoperta da chi la conosce da viaggiatore straniero. E forse è proprio quel viaggiatore a portare nei secoli il contributo maggiore alla formazione della nostra immagine del Paese. Perché l’Italia costruisce la propria identità come riflessa in uno specchio: quello dei tourists che dal Cinquecento alla fine del Settecento viaggiano, e poi raccontano, dipingono, e soprattutto fanno circolare la cultura. Nasce così la “Bella Italia” prima ancora che nasca la nostra nazione e, intanto, cominciano a tessersi i primi fili di quell’identità europea che ancora ci manca e che nei racconti colti e appassionati di questi viaggiatori d’eccezione è possibile ritrovare.
Napoli. Ediz. illustrata
Nuova edizione aggiornata, in una veste grafica e iconografica inedita, di un ‘classico’ della storia architettonica e urbanistica di Napoli (1973; 1981; 2004), pietra miliare di una serie fortunata, ideata e diretta da Cesare De Seta, che ha indagato le metamorfosi delle ‘città d’Italia’ fino a comporre un mosaico articolato senza precedenti nell’editoria italiana ed europea. Da Partenope e Neapolis, alla città medioevale, normanna, angioina e aragonese; dagli ampliamenti vicereali del Rinascimento, alla Napoli del ‘secolo d’oro’ tra naturalismo e barocco; dall’avvento dei Borbone, nel 1734, fino all’Unità d’Italia che, con il dibattito sulla ‘questione Napoli’, con il ‘risanamento’ e, infine, con il piano regolatore del 1914, pone le premesse per le contraddizioni irrisolte, le trame di lunga durata, le potenzialità che ancora attendono risposta. “Ciò che mi sono proposto è stato di intendere l’origine e la meccanica di quegli eventi della storia urbana di Napoli che ci hanno portato alla condizione nella quale si versa attualmente” (Cesare De Seta).
Perché insegnare la storia dell’arte
La città. Da Babilonia alla smart city
“La città non è solo pietra e marmo, ma forma una comunità. Sarà in grado di affrontare le sfide della società globale?” Oggi oltre metà della popolazione mondiale vive in una città, e si stima che nel 2050 questa percentuale salirà ai tre quarti. Le città esistono da migliaia di anni – da quando gli uomini hanno cominciato a vi- vere insieme in un luogo, lo hanno racchiuso tra mura e arricchito con monumenti e edifici pubblici – ma il significato del termine è profondamente mutato nel corso dei secoli. Basta pensare anche solo agli ultimi decenni, in cui il nostro modo di abitare, di spostarci e di entrare in relazione con lo spazio e gli altri è cambiato in modo radicale. Dagli antichi insediamenti della mezzaluna fertile, passando per i comuni italiani del Medioevo, la Firenze di Leon Battista Alberti e la Londra di Dickens, Cesare de Seta conduce il lettore in un viaggio affascinante, in cui racconta lo sviluppo nei secoli del concetto di “città”, e come esso sia costituito da un intreccio indissolubile di geografia, storia, economia e cultura, in cui giocano un ruolo determinante le aspirazioni e i timori di coloro che ci vivono. Per finire con uno sguardo alle nuove realtà dei grandi centri con decine di milioni di abitanti e delle smart city, le città intelligenti, in cui le nuove tecnologie avranno un ruolo fondamentale, ma che pongono interrogativi inquietanti sull’uso degli spazi e sulle relazioni sociali.
Opinioni:
Cesare de Seta conduce il lettore in un viaggio affascinante, in cui racconta lo sviluppo nei secoli del concetto di “città”, e come esso sia costituito da un intreccio indissolubile di geografia, storia, economia e cultura, in cui giocano un ruolo determinante le aspirazioni e i timori di coloro che ci vivono. – LaFeltrinelli
La civiltà architettonica in Italia 1900-1944. Arte e architettura
Gli esordi nella modernità sono segnati dall’inizio del secolo con la presenza significativa del Liberty in tutta l’Italia. Il Futurismo, che s’intreccia con questo vasto fenomeno di gusto, fu l’atto di rottura che portò il paese a dialogare con le avanguardie storiche. Con la fine della Prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo compare sulla scena il movimento di Novecento con personalità di rilievo e contestualmente la comparsa dei giovani razionalisti del Gruppo 7. Figure di spicco come Terragni, Figini e Pollini, i BBPR, Libera e altri convissero con il fascismo, ma dopo la Stazione di Firenze e la città di Sabaudia il regime scelse senza esitazioni una linea regressiva e monumentalista che si chiuse con l’E42. L’autore segue le vicende storiche di questi anni non trascurando i rapporti con le arti figurative e la presenza significativa della critica architettonica: con “Quadrante”, “Casabella” sul fronte modernista, e le riviste gestite da Piacenti su quello dell’arte di Stato. Una vicenda ricca e complessa, con molte contraddizioni, ma che sono parte essenziale della civiltà architettonica del nostro Paese.
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