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Sono romano ma non è colpa mia. Dimmi se ci fai e ti dirò chi sei
Dici Brignano, dici Roma. Non c’è suo monologo che non ci cali nell’atmosfera della Capitale e, soprattutto, che non ne ritragga a colori vividi gli abitanti, i Romani de Roma. Perciò, in questo libro, Brignano ha deciso di offrire una guida comica per conoscere davvero la Città Eterna e capire perché i romani sono eternamente gli stessi. Lo spunto è, la propria storia personale, raccontata fin dall’inizio, quando sua madre ebbe le doglie, impantanata nel traffico a bordo della Simca 1000 di zio, ma – siccome spesso, per interpretare l’oggi, è bene risalire alle origini – il racconto prosegue dipanandosi avanti e indietro nel tempo, in un percorso che risale fino al lontano passato di Romolo e Remo. Così, la ricostruzione umoristica dei principali eventi storici e un giro per monumenti in motorino – insostituibile compagno d’avventure nella Capitale – diventano illuminanti chiavi di lettura del modo di essere dei romani, soprattutto quando Brignano li mette a confronto con la cultura popolare degli stornelli – dove sembra che a Roma nun se faccia che magna’ -, degli insulti e della colorita parlata del Romano doc, di cui l’autore fornisce anche un indispensabile glossario.
Ci siamo evoluti bene (VINTAGE): E ce ne evoleremo ancora
Nessun dorma… tranne lei
Come sa chiunque ci sia passato, la nascita di un figlio è l’esperienza che più di tutte cambia la vita di una persona. Quel momento è arrivato anche per Enrico Brignano, che in questo libro racconta con ironia e dolcezza un anno e mezzo di vita con la piccola Martina. Dalla scoperta della gravidanza della compagna Flora ai mesi di attesa, dalle notti in bianco tipiche dei neo genitori ai selfie con i parenti: tutti i cambiamenti della paternità (e della maternità) si trasformano in irresistibili spunti umoristici, che raccontano la rivoluzione che avviene in ognuno di noi con una sottile vena di tenerezza.
Opinioni:
Con la sua straordinaria capacità di farci ridere descrivendo le emozioni e i comportamenti umani, Enrico Brignano ci offre il più intimo dei suoi libri, in cui tutti si possono identificare: chi ha avuto figli, chi non li ha, chi vorrebbe averli, ma anche chi (ancora) non ci pensa proprio. – LaFeltrinelli
Tutto suo padre
“Negli ultimi tempi mi capita di indugiare un po’ di più davanti allo specchio. Non un fatto professionale, come il trucco prima di uno spettacolo o una prova costume, o addirittura lo studio di una particolare espressione del viso; no, non è per questo. Mi capita per lo più a casa, in macchina, per strada, davanti a una vetrina, ed è un fatto improvviso, involontario. Non mi cerco, mi scopro, diverso. Per carità, sono sempre io, Brignano, il fantasista. Nel traffico mi squilla il cellulare e, mentre che rispondo, m’intercetto senza volerlo dentro lo specchietto. Quello sguardo… quello strizzare gli occhi, come quando qualcosa fai fatica ad ascoltarla. Io li ho già visti! Sono arrivato. “Tenga il resto…”- “Grazie Brigna’, sei forte…” Buon lavoro. Entro dritto in teatro, ma mi fermo. Sul manifesto c’è un particolare, m’era sfuggito o forse… mica tanto! La mano destra, quella lì sul cuore… No. Nun po esse’. Quel modo di raccogliere le dita, come se dentro ci stesse un segreto, qualcosa che ti sfugge e vo’ scappa’, era lo stesso gesto de papà. De quando non trovava le parole pe’ ditte: “Abbi fiducia… Ce sto io…”. “Tutto suo padre” compita un bimbo dietro le mie spalle. Perplesso, domanda: “Che vuol dire?”. “E come te lo spiego…” risponde il suo, di padre. E lo capisco. Io stesso pensavo fosse soltanto un titolo, facile da restare impresso nella memoria, ma adesso… so che c’è dietro tutta un’altra storia”.
Il meglio d’Italia. Sai qual è? Se lo sai dillo anche a me
In questo suo nuovo libro, come sempre esilarante, Enrico Brignano unisce due ingredienti formidabili: la sua irresistibile verve comica e una passione, seria (sì!) e profonda, per il nostro Paese. Eccolo quindi passare in rassegna i momenti storici, i personaggi, le idee, le invenzioni… strappandoci le risate ma anche rendendoci fieri di essere italiani. Anche se abbiamo duemila bilioni di euro di debito («Che poi, questo debito, con chi ce l ’abbiamo? Si facesse avanti, questo signore!»), i migliori scienziati in fuga (i famosi cervelli migratori) e due personaggi “fiabeschi” come il Cavaliere di Hardcore e Umberto da Cassano…
Opinioni:
Possiamo dirci orgogliosi di essere italiani? In un’esilarante rassegna delle nostre glorie Enrico Brignano ci svela – sul serio! – perché dobbiamo camminare a testa alta nel mondo. – LaFeltrinelli
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