Questa è la pagina dedicata a Francesco Ceniti.
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Tre cene: L’ultima invero è un pranzo
Nel nome di Denis
La storia di Donato (Denis) Bergamini è tristemente nota: il 18 novembre 1989 il suo corpo venne trovato esanime lungo la Statale 106, nei pressi del Castello di Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza. Era nel pieno di una carriera in ascesa – all’epoca militava nelle fila del Cosenza (in Serie B) e aveva già un accordo per passare a fine campionato in una squadra di A -, ma la sua vita venne interrotta bruscamente a soli 27 anni da quello che gli inquirenti di allora archiviarono come suicidio. Un verdetto fondato soltanto sulla testimonianza della ex fidanzata di Denis, Isabella Internò, e di un camionista che sosteneva che il ragazzo si fosse gettato all’improvviso sotto al suo autocarro che passava di lì, ignorando tutte le altre prove contrarie. Una ricostruzione dei fatti che, però, non ha mai convinto né la famiglia né gli amici che conoscevano bene Denis e la sua voglia di vivere. In questo libro, che si legge tutto d’un fiato come un giallo ed emoziona come un romanzo, Ceniti ripercorre l’incredibile tiramolla giudiziario, durato oltre trent’anni, che sembra partorito dalla mente di uno sceneggiatore sadico sino al momento in cui la verità è venuta a galla: Denis è stato ucciso. E dà voce a una famiglia che ha lottato tenacemente contro tutti finché non è riuscita a rendere giustizia al proprio figlio e fratello. Nel nome di Denis, del suo amore per lui.
Opinioni:
Ceniti ripercorre l’incredibile tiramolla giudiziario, durato oltre trent’anni, che sembra partorito dalla mente di uno sceneggiatore sadico sino al momento in cui la verità è venuta a galla: Denis è stato ucciso. E dà voce a una famiglia che ha lottato tenacemente contro tutti finché non è riuscita a rendere giustizia al proprio figlio e fratello. Nel nome di Denis, del suo amore per lui. – LaFeltrinelli
In nome di Marco. La voce di una madre, il cuore di un tifoso
Perché Marco Pantani, nonostante tutto e tutti, resta il ciclista italiano più amato e rimpianto? “In nome di Marco”, nato per cercare di rispondere a questa domanda, scava nel profondo della passione dei tifosi e racconta quello che è successo prima che un ragazzo gracile diventasse il Pirata e dopo la fine della sua vita intensa e tormentata. Per dare ai suoi fan il ricordo più completo di questa vicenda si alternano quattro mani e due voci: la prima è quella di mamma Tonina. La seconda è la voce di Francesco Ceniti, giornalista e fan di Pantani. Sembrava impossibile trovare sorprese, e invece è emersa una clamorosa verità: il test antidoping che escluse Pantani dal Giro del 1999 violava il protocollo in almeno un punto. Da quel 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, nulla è stato più lo stesso nella vita di Marco. Eppure i suoi sostenitori gli sono stati sempre vicini, fino all’ultimo. Nella terza parte del libro, è di nuovo mamma Tonino a prendere la parola per affrontare montagne alte come lo Stelvio. Si parte da Rimini e da una morte così misteriosa da convincere la famiglia a lottare senza sosta per far riaprire il caso. Si passa attraverso il tema doping con parole dirette, si affronta il doloroso capitolo della droga. Infine, si arriva alle tante iniziative di beneficenza realizzate dalla Fondazione e ai bambini della squadra “Marco Pantani”. Completa il racconto un ricco apparato di preziose immagini che mamma Tonino ha scelto di mostrare per la prima volta.
Il mio amico Leo
Andrea è di Firenze, ma vive da poco in Brianza, ed è un ragazzino come tanti altri. Frequenta la seconda media, a scuola se la cava, cerca di non dare pensieri alla mamma, soprattutto da quando il papà, il suo eroe, se n’è andato in cielo troppo in fretta. Il calcio è la sua grande passione (gioca difensore nella squadra della sua cittadina). La Juventus, la sua squadra del cuore. Leonardo Bonucci, il suo idolo. Ed è proprio a lui, al suo amico Leo, che Andrea, in difficoltà perché preso di mira da una banda di bulletti chiamata «I Teschi» – così si facevano chiamare Giovanni, il capobranco alto e massiccio da sembrare un adulto, e i suoi amici – chiederà aiuto. Una storia di coraggio e amicizia contro le ingiustizie e le prepotenze. Prefazione di Walter Veltroni. Età di lettura: da 10 anni.
Cenere
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