Questa è la pagina dedicata a Giancarlo Bosetti.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “A scopo di lucro. Conversazione con Giancarlo Bosetti sull’industria editoriale”.
La verità degli altri: La scoperta del pluralismo in dieci storie
Il fallimento dei laici furiosi: Come stanno perdendo la scommessa contro Dio (Piccoli saggi)
Cattiva maestra. La rabbia di Oriana Fallaci e il suo contagio
Una indagine sulle opere “islamiste” di Oriana Fallaci che rompe le righe degli atteggiamenti correnti: alzata di spalle, abbandono della discussione, imbarazzo, giudizi eufemistici. Il libro di Bosetti va diritto alla questione centrale: come è possibile che pagine piene di odio radicale contro una religione in quanto tale, riscuotano un successo paragonabile ai maggiori best-sellers internazionali? Tutti xenofobi e islamofobi? Che genere di epidemia abbiamo qui da contrastare? Che cos’è l'”orianismo” e come funziona una forma mentale che ha bisogno del Nemico per orientarsi, consolarsi, comunicare, fabbricare certezze illusorie di fronte a verità inquietanti?
A scopo di lucro. Conversazione con Giancarlo Bosetti sull’industria editoriale
La mosca e l’elefante. Perché una casa editrice piccola e appena nata – la Donzelli – decide di interpellare l’amministratore delegato del più grande gruppo editoriale italiano, attorno ai nodi e agli scenari dell’industria culturale nel nostro paese? Perché il momento è davvero di quelli difficili ed è tempo di parlar chiaro: crisi e trasformazione profonda del settore, scosso da una rivoluzione tecnologica dei media che sembra a sua volta sollecitare drastici cambiamenti del costume collettivo; una struttura distributiva arcaica e inadeguata a far fronte ai nuovi compiti; cointeressenze improprie nell’economia del settore, da parte di altri potentissimi interessi economici e politici che ne distorcono la logica.Pure, come dice Tatò, in questo serratissimo dialogo con Giancarlo Bosetti, direttore della rivista «Reset», l’editoria è e deve rimanere un’impresa, un business del tutto «tipico», nel quale cioè l’obiettivo essenziale deve essere il profitto economico. Nel vigoroso, coerente, inflessibile – e insofferente – liberismo di Franco Tatò troviamo una lezione cruciale, degna di meditazione da parte di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del libro e del prodotto culturale in genere. Un progetto editoriale, in una società come la nostra, è qualcosa, vale qualcosa, solo se definisce un equilibrio con un proprio pubblico e dunque con un mercato: e quando i conti non tornano si fa forte il sospetto che anche il progetto editoriale sia caduco o incoerente o in declino. A meno di voler continuare a pensare che i debiti degli editori siano più «nobili» di quelli altrui.
Il legno storto e altre cinque idee per ripensare la sinistra. Hirschman, Walzer, Sen, Dahl, Sabel, Unger
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