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Modernizzazione senza sviluppo. Il capitalismo secondo Pasolini. Terza edizione rivista e ampliata
Nessun intellettuale del dopoguerra ha una presenza vivida come la sua. L’eredità di Pier Paolo Pasolini è, prima di ogni altra cosa, un’eredità intellettuale, critica, polemica, militante. Lucido e implacabile, il suo sguardo si posa sull’Italia del boom economico e dell’industrializzazione feroce, teatro del più nefasto e irreversibile “genocidio” culturale e sociale, oltreché simbolico: il frenetico processo di modernizzazione massificante che ha nella televisione, nella presunta liberalizzazione dei costumi e nell’imposizione del modello piccolo-borghese i suoi mezzi più perversi e mistificanti. Una modernizzazione senza sviluppo, senza più intellettuali a guidarla, senza più popolo, ideologie e identità assume, agli occhi dell’utopista ormai disincantato, i tratti di un’orrenda “nuova preistoria”, l’arido tempo dell’alienazione, delle stragi, del consumismo, materiale ed emozionale, dell’industria culturale, dell’uniformazione linguistica e spirituale. Alla memoria di quel polemista inattuale, impopolare e straordinariamente profetico che Pasolini seppe essere, e al suo retaggio oggi più che mai vivo, è dedicato questo libro.
Ucraina anno zero. Una guerra tra mondi
Con la guerra in Ucraina non viene sancito soltanto il ritorno della storia in Europa, ma diventano evidenti – almeno per chi sa osservare – i movimenti delle faglie geopolitiche di un mondo ormai in frantumi. L’invasione russa ha sconvolto le reti dell’energia globale, mutato gli equilibri del mondo e accelerato il declino europeo, accrescendo l’instabilità dell’unipolarismo americano opposto alla Cina. Cosa succederà? Giulio Sapelli, con la consueta profondità di lettura, passa in rassegna le cause del conflitto, conducendo il lettore lungo i passaggi stretti della storia e oltre le trappole dell’ideologia: il patriottismo mistico di Vladimir Putin, ma anche la Yalta «mancata» dopo il crollo dell’Urss; l’abbandono dei principi di Vestfalia e quindi la rinuncia a un approccio multilateralista negli equilibri di potere. Tutto si intreccia, in un disordine che genera mostri, quando la soluzione sarebbe il ritorno di una teoria realista delle relazioni internazionali. Prefazione di Lucio Caracciolo.
Nella storia mondiale. Stati mercati guerre
«Questo saggio di Giulio Sapelli è in primo luogo l’espressione di una tenace nostalgia verso l’umanesimo, ossia una cultura che è l’opposto della visione del mondo tecnocratica e parcellizzata, priva di senso della storia, che oggi sembra prevalente, oltretutto nella sua versione più banale e spesso incolta. In secondo luogo si tratta del tentativo di offrire una chiave per interpretare il disordine della nostra epoca globalizzata, di cui Sapelli offre una lettura che sarebbe arduo definire ottimista, ma che sfugge altresì all’assoluto pessimismo: è una chiave nel segno di un realismo lucido e impietoso, al di là di ogni deformazione ideologica» – Stefano Folli, Robinson
«Il ragionamento dell’autore è vasto e si muove su quadranti analitici e geografici fin troppo eterogenei, sebbene individui nell’affermazione – e nella supina accettazione – dell’ordoliberalismo la chiave per capire l’attuale non-sistema» – Mauro Campus, il Sole 24oreA soffrire maggiormente questi cambiamenti è l’Europa. Il Vecchio continente, infatti, pare aver smarrito la rotta, aver dimenticato quegli insegnamenti legati alla diplomazia, alle regole della ragion di Stato e alla funzione regolatrice dell’alta finanza che gli avevano garantito prosperità e stabilità nella seconda metà del Novecento. Una risposta alle forze disgregatrici in atto non può essere l’attuale Unione Europea, minata dai suoi limiti costitutivi e dalle sue croniche debolezze. Solo «una nuova entente cordiale tra USA e Russia può superare l’unipolarismo e la forza spropositata della finanza sregolatrice» Ci vuole, insomma, un ritorno della politica “buona”, ma anche a una economia regolata e a una finanza che guardi alle comunità e non al profitto del singolo individuo. Perché questo possa avvenire, i valori dell’Occidente come la democrazia, la libertà, i diritti della persona devono essere oggi ridiscussi, non dimenticati, né tantomeno abdicati.Opinioni:
Viviamo un’epoca di cambiamenti straordinari che preannunciano una profonda riconfigurazione del sistema politico mondiale. – LaFeltrinelli
L’attualità di Marx
L’attualità di Marx è nella storia che si svolge sotto i nostri occhi. Le sue analisi sono tra le poche che possono ancora fornirci una bussola per orientarci nell’oscura selva della crisi globale che ha colpito l’economia e la politica mondiale con una violenza sino a oggi inusitata. Senza pregiudizi e senza dogmatismi, il riferimento al suo insegnamento di grande economista e di grande studioso sociale che pone al centro dell’analisi il lavoro e il processo di valorizzazione capitalistico è una lezione da rinnovare continuamente. Per questo il pensiero di Marx è attuale, come scrive Giulio Sapelli, economista eretico e voce fuori dal coro, non riconducibile ad alcuna scuola o lobby. Oltre al saggio di Sapelli, il libro contiene uno scritto di Marx – importantissimo e di facile comprensione – in cui si delineano i punti fondamentali della teoria del valore, alla base del suo pensiero economico. Proprio su questa teoria, che è anche l’aspetto più controverso e discusso del pensiero marxiano, il lettore potrà trovare due approfondimenti dei maggiori studiosi italiani di teoria e storia dell’economia. Una lettura per guardare alla crisi con occhi diversi, prr andare oltre i fenomeni contingenti la radice profonda del problema del mondo contemporaneo.
Economia, impresa, società. Articoli di Giulio Sapelli 1998-2016
Dall’economia, alla società, all’impresa responsabile. Una raccolta di articoli pubblicati da Giulio Sapelli dal 1998 al 2016 su Equilibri, rivista FEEM per lo sviluppo sostenibile, e un testo inedito scritto assieme a Joaquín Navarro-Valls. L’autore ribadisce la sua visione economica ispirata non al profitto individuale, ma alla ricerca del benessere collettivo, di un'”economia morale”.
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