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Il calcio per principio: L’importanza di formare un giocatore pensante e scegliente
Storia dell’opera italiana dal Seicento ai giorni nostri
Un libro che ha l’intento della sintesi divulgativa, senza rinunciare ad un articolato e minuzioso lavoro di indagine, nel tracciare una storia dell’opera “italiana” intesa non come una storia dell’opera in Italia, né come una storia dell’opera in italiano, perché in questo caso la trattazione avrebbe coinciso, almeno per i primi due secoli, con la storia dell’opera tout court. Gli autori hanno optato per una storia che tratta delle opere messe in musica da compositori nati e formatisi in Italia. Desiderando dunque delimitare l’ambito d’indagine secondo un unico criterio, ma volendo altresì evitare di enfatizzare un ruolo, quello del compositore, che solo da un certo momento in poi diventa centrale, per i primi due secoli si prendono in esame le varie componenti del teatro d’opera nel suo complesso, dedicando spazio anche alla trattatistica, al sistema produttivo, al dibattito teorico, alla vocalità, senza tralasciare la librettistica e inquadrando il tutto nel più ampio contesto storico, culturale e letterario; si tiene conto cioè del fatto che per quasi duecento anni la musica è solo una delle componenti dello spettacolo, e non necessariamente la più importante. Nel tracciare la storia dell’opera degli ultimi due secoli si è concentrata l’attenzione principalmente su due aspetti dell’indagine: in ambito musicale il valore delle singole partiture, con una descrizione minuta dell’evoluzione del linguaggio lirico, e in ambito storico illuminando i complicati rapporti esistenti tra mondo operistico e storia politico-sociale.
Storia dell’opera italiana. Dall’Ottocento ai giorni nostri 1800-2015 (Vol. 2)
Nel tracciare la storia dell’opera degli ultimi due secoli si è concentrata l’attenzione su due aspetti. In ambito musicale si è preso in esame il valore delle singole partiture cronologicamente ordinate: ne è scaturita una descrizione minuta dell’evoluzione del linguaggio lirico nei suoi differenti stadi musicali e teatrali. Tale metodo analitico approda parallelamente a una vasta guida all’ascolto in cui largo spazio è riservato a lavori dimenticati. In ambito storico si sono invece ridotti al minimo i riferimenti biografici, mentre si è cercato di illuminare i complicati rapporti esistenti tra mondo operistico e storia politico-sociale, ovvero tra melodramma e questione nazionale nell’Ottocento e tra decadenza della lirica e sua progressiva sostituzione con altre forme espressive (il cinema, il rock) nel Novecento. Nel periodo 1950-2015 la produzione di melodrammi si è drasticamente ridotta, mentre il repertorio ha usurpato gli spazi occupati un tempo dalle novità. In questa fase il teatro musicale attraversa una lunga notte e viene sostituito dallo spettacolo cinematografico. A quest’ultimo guardano anche le esigue produzioni operistiche degli ultimi decenni.
Invito all’ascolto di Robert Schumann
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