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Casa di bambola: (Edizione integrale)
Casa di bambola
Per curare il marito, Nora in passato si è indebitata con un certo Krogstad. Per anni ha lavorato per pagare il debito, senza riuscire a liberarsene. Krogstad, che lavora nella banca di cui il marito di Nora è direttore, ricatta la donna perché gli ottenga una promozione. Quando il marito, che per altri motivi lo vorrebbe licenziare, viene a sapere tutto, si preoccupa solo della sua reputazione e rimprovera aspramente la moglie. La meschinità dell’uomo porta Nora a decidere di allontanarsi, per riflettere da sola su se stessa.
Spettri-Un nemico del popolo-L’anitra selvatica-Rosmersholm
I drammi qui raccolti, scritti tra il 1881 e il 1886, sono emblematici del tardo Ibsen e della sua cupa visione della società borghese come sistema repressivo che non concede agli individui alcuno spazio di libertà e gioia costringendoli a vivere nella perenne scissione tra ricerca di autenticità e menzogna delle convenzioni. Questa desolata tragicità scandisce l’amara parabola di Spettri, dove l’eredità del passato con i suoi fantasmi soffoca ogni possibilità di vita vera; l’apologo contro la tirannide della maggioranza del Nemico del popolo; la denuncia del fanatismo della verità che conduce alla rovina nell’Anitra selvatica; il peso schiacciante della tradizione e della morte in Rosmersholm. Poeta del disagio della civiltà, il grande drammaturgo norvegese delinea in questi testi l’utopia di un’umanità conciliata per la quale il valore consiste nel realizzare liberamente il proprio destino contro ogni forma di ipocrisia e viltà e l’unico vero peccato è il tradimento della propria vocazione. Introduzione di Claudio Magris.
Casa di bambola. Ediz. integrale
La giovane Nora vive all’ombra di un matrimonio di cui non ha mai sperimentato l’essenza in otto anni di convivenza. Ignara del proprio ruolo puramente accessorio ed egoisticamente infantile in una casa che lei crede la sua reggia, destinata però a rivelarsi una prigione d’ipocrisia, Nora andrà incontro a una personale epifania a partire da una vigilia di Natale carica di aspettative, in cui un antico prestito contratto con l’oscuro Krogstad illuminerà la natura dell’amore che la lega al marito e l’abisso che li divide. Forte della rinnovata consapevolezza di non essere niente se non la bambola prediletta, Nora si dichiarerà intenzionata a completare il suo personale percorso di affermazione interiore, alla ricerca di un nuovo senso o forse, solo, di un altro sostegno su cui plasmare la propria vita.
Gli spettri
Sarebbe facile immaginare una messa in scena di “Spettri” con i protagonisti in chitone, maschera e calzari. Come nei grandi miti della tragedia greca, qui si mescolano incesto, follia, verità terribili dopo anni di menzogna. L’ambientazione però è quella di un’allucinata campagna norvegese, resa grigia e stagnante, come l’animo dei personaggi, da una pioggia battente. Un luogo in cui il sole e il calore arrivano inutilmente e sempre troppo tardi. Quello di Ibsen è un realismo che svela l’ipocrisia della morale borghese, fondata sul perbenismo e sulla religiosità di facciata. E questa storia è una denuncia coraggiosa che, come raccontano Roberto Alonge e Franco Perrelli nell’introduzione, fece bandire la “pièce” per molti anni dai palcoscenici norvegesi.
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