Questa è la pagina dedicata a Igor Esposito.
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L’azzardo
Leandro è un uomo che ha talento e passione: è abilissimo con il pennello e ama copiare i grandi capolavori del passato. Forse tutto era cominciato quando da bambino contemplava, insieme alla madre, i dipinti della Galleria Borghese, dove il padre faceva il vigilante. Era stato allora che, sfogliando un catalogo d’arte, nel Miracolo dello schiavo del Tintoretto gli era parso di veder calare dal cielo il suo idolo romanista Roberto Pruzzo, con tanto di mantello giallo e veste rossa. Ma soprattutto, già a quell’epoca, si era convinto che ogni forma di Bellezza fosse ormai stata dipinta e che quindi a lui non spettasse altro che riprodurre le opere degli antichi maestri. Questo compito diventa un mestiere quando Leandro, trasferitosi a Mantova, si guadagna da vivere facendo il copista di capolavori. Nel contempo si lascia travolgere da un’altra ossessione, le scommesse calcistiche, e inizia a condividere il proprio vizio con un’allegra brigata di personaggi strampalati. Tutti hanno un soprannome che evoca i rispettivi talenti – il Boccaccio, Marlon Brando, il Vesuvio, Tacito, il Negro, Maometto -, mentre Leandro viene chiamato il Profeta, per la sua straordinaria capacità di prevedere i risultati. Ma, con l’azzardo, il rischio è sempre dietro l’angolo e si può finire in acque pericolose. Per fortuna, Leandro, ancor più che Profeta, è falsario…
Opinioni:
Coppia creativa nel teatro, Peppino Mazzotta e Igor Esposito esordiscono con questo romanzo, una commedia noir fra scommesse e furti d’arte, nella quale scavano a fondo nei comportamenti e nelle debolezze umane. Con una prosa originale e punteggiata di colpi di scena, regalano ai lettori pagine trascinanti e, insieme, uno spaccato della vita della provincia italiana, fra vizi, meschinità ma anche insospettabili risorse e potenzialità di riscatto. – LaFeltrinelli
La memoria gatta
Finalista Premio Napoli 2020, sezione Poesia
“Amo il diverso perché non è mai uguale al mio sale. Amo chi sa ascoltare l’oscurità del male e senza l’elettrica luce della sera amo scavare dentro il mio, il tuo, il nostro buio. Amo chi scrisse: amo d’un amore immutabile e fedele. Amo dissipare il verbo amare, amo giocare e più infinitamente guardare il mare.” Prefazione di Elio Pecora. Con una lettera di Laura Betti.Aida. Il grande circo dell’aldilà
Questa riscrittura contemporanea dell’Aida di Verdi è un viaggio immaginario in cui si fondono il tragico e il favoloso, si mescolano prosa e canzoni, musical, chanson e fiaba. L’Aida ora è un circo, un cerchio claustrofobico e traboccante d’ansia dove tutti i personaggi rimangono prigionieri e vittime della propria, isterica solitudine. L’amore si racconta come un fiume in piena, unica certezza per tutti i personaggi. Tutto scricchiola, nessuno è sicuro, tutti avanzano con incedere incerto. Ognuno si aggrappa a ciò che può per non essere travolto: Radamès alla sua lingua immaginaria, grammelot che mescola echi di poemi cavallereschi e turpiloquio, Amneris al suo incedere incerto e fragile, Aida al circo che si porta dentro pieno di scheletri e di clown crudeli, il Domatore alle bestie dissidenti, volpi egiziane di uno stato dissoluto, eco di una grandezza da tempo tramutata in menzogna.
Pathfinder 2 – Grundregelwerk
Pathfinder 2 – Spielleiterhandbuch
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