Questa è la pagina dedicata a Lou Andreas-Salomé.
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Eros e conoscenza. Lettere 1912-1936
“Chi cercasse una formula per la vita di Lou – scrive Mazzino Montinari nella sua Introduzione – potrebbe trovarla in queste due parole: eros e conoscenza, eros come conoscenza, conoscenza dell’eros”. Nel 1912 l’allora cinquantenne Lou si rivolge a Freud per essere ammessa a frequentare le lezioni e le serate del mercoledì. Dopo appena tre mesi, il Maestro già le manifesta la “profonda soddisfazione” del “cenacolo” e la invita a collaborare alla prestigiosa rivista “Imago”. Più avanti dichiara: “lo intono una melodia, di solito assai semplice, e Lei vi aggiunge le ottave più alte; separo le cose, e Lei riunisce in un’unità superiore ciò che è stato separato”. Il vecchio leone domato dunque dalla sua giovane musa? Freud resta se stesso, fino in fondo: e proprio mentre il rapporto di amicizia con Lou si fa più intenso e affettuoso, eccolo moderare l’inguaribile ottimismo di lei con il contrappunto del suo disincantato pessimismo. Suonano le sue ultime parole nel carteggio: “Si gusta una sorta di parca vita di carità. Meglio di niente!”
La materia erotica. Scritti di psicoanalisi
Intellettuale, scrittrice, studiosa, prima psicoanalista donna, musa di alcune delle menti più fulgide del XIX e del XX secolo. Lou von Salomé, figura simbolo dell’emancipazione femminile – per i suoi lavori, ma anche per la sua vita da donna libera -, raccoglie in quest’opera le principali intuizioni in tema di sessualità e desiderio. Negli anni del prolifico confronto instaurato con Sigmund Freud, l’autrice offre nelle pagine de “La materia erotica” un importante contributo all’approfondimento del complesso edipico femminile.
L’erotismo
Da qualche parte nel profondo. Lettere 1897-1926
Quando si conoscono a Monaco il 12 maggio 1897, Rainer Maria Rilke è un giovane poeta ventiduenne, uscito pochi anni prima dalla scuola militare in cui aveva trascorso la propria non facile adolescenza, Lou Andreas-Salomé un’affascinante intellettuale trentaseienne con alle spalle anni di ricerca, un matrimonio, viaggi, frequentazioni con figure magistrali dell’epoca come Nietzsche e Freud. L’incontro inaugura un rapporto che durerà fino alla morte di Rilke il 29 dicembre del 1926. Straordinaria testimonianza di questa lunga relazione sono le moltissime lettere che i due si scambiarono, di cui questo libro offre una significativa selezione sotto il titolo ricavato da una di esse: «Là, da qualche parte nel profondo», scrive infatti Lou a Rainer, «ha inizio di nuovo ogni arte, un’evocazione dell’esistenza umana dai suoi abissi ancora inesplorati» E là ‘da qualche parte nel profondo’ prende anche avvio questo straordinario incontro che per il poeta praghese doveva rivelarsi un vero e proprio spartiacque nella sua maturazione esistenziale e letteraria; una svolta, un «nuovo inizio» che, come scrive Sabrina Mori Carmignani nella prefazione, inaugura anche «un rapporto d’amore nel senso più vasto del termine»: amore fra l’uomo e la donna, certo, ma, soprattutto, il grande amore «dove l’interno e l’esterno si congiungono in modo completamente nuovo, e che comprende in una volta tutti i suoi tesori»
Ricordando la mia vita
Una musa, una seduttrice, un’intellettuale spregiudicata. Lou Andreas-Salomé è vissuta nell’ininterrotta rivendicazione della propria libertà di donna. Compiuti i settant’anni, la scrittrice russo-tedesca decide di raccogliere i suoi ricordi, senza seguire un preciso ordine cronologico, ma distinguendo le tappe di un’evoluzione spirituale e usando l’esperienza personale per riflettere sul senso generale della vita. In una prosa rapida e coinvolgente, Lou ritorna alla perdita della fede infantile in Dio, racconta la scoperta della sessualità, il trauma della Grande Guerra, e passa in rassegna le sue intense relazioni: l’amore con il giovanissimo Rilke, l’incontro travolgente con Freud, il tormentato rapporto con Nietzsche e Rée. Si apre così al lettore la personalità di questa donna inquieta, che ha attraversato la cultura europea, suscitando scandalo e ammirazione.
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