Questa è la pagina dedicata a Luana De Francisco.
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Mafia a Nord-Est
Il Nord-Est italiano: non solo motore economico e imprenditoriale del Paese, ma ultimo baluardo contro l’avanzata delle principali organizzazioni criminali, ormai da decenni partite alla conquista dell’intero Stivale. Sono in tanti a pensarla così, coltivando l’immagine dell’isola felice nonostante la crisi e le difficoltà crescenti. Eppure, la storia e le cronache giornalistiche parlerebbero di un paesaggio profondamente diverso. In effetti, la mala del Brenta di Felice Maniero – un gruppo capace di lavorare al fianco di Cosa nostra, e per il quale il reato di associazione mafiosa ha trovato la prima applicazione fuori dal Meridione – non ha rappresentato l’inizio né la fine della criminalità organizzata in Triveneto. Anzi. Anche lì la Piovra ha trovato terreno fertile, tra banditismo, case da gioco, industriali senza scrupoli, politici disonesti e boss al confino. Luana de Francisco, Ugo Dinello e Giampiero Rossi squarciano il velo di silenzio interessato che da troppo tempo lascia campo libero all’azione dei clan e dei loro alleati, raccontando senza tabù i loschi interessi che mafia e imprenditori locali condividono: dal riciclaggio di denaro sporco al pericoloso mal costume del “nero”, dal traffico di droga e armi ai disastri ambientali, dall’infiltrazione nelle ditte appaltatrici di Fincantieri al business del tarocco.
Opinioni:
“A Nord-Est le mafie sono arrivate perché qualcuno le ha cercate e le ha chiamate. E così dal ‘cuore d’impresa’ del Paese ecco una nuova generazione di imprenditori e politici che per arricchirsi sta avvelenando il territorio.” – LaFeltrinelli
Terra sem flores
Crimini a Nord-Est
Memoria e disabilità. Tra storia, memoria, diritti umani e strumenti per educare all’inclusione
Il volume intende presentare parte dell’approfondita riflessione teorico-metodologica che il progetto europeo In-Memo Project: In memoriam of the invisible victims, terminato nel 2015 e svolto dall’Italia con l’Ungheria, la Romania e la Bulgaria, ha permesso di sviluppare in modo collaborativo e congiunto dai quattro Paesi europei, ma anche la parte operativa delle attività proposte dall’Università di Firenze ai partecipanti al progetto, condivise e poi sperimentate con ragazzi di varia età in contesti educativi formali e non formali nei quattro Paesi europei. Il fondamento di tutto il lavoro si colloca tra i due termini, memoria e disabilità, che sono stati per il gruppo di lavoro punto di partenza e finalità. Il manuale si compone di due parti. La prima, teorica, argomenta sulla memoria, sulla disabilità, sullo sterminio delle persone disabili, perpetrato dal regime nazista prima e durante la seconda guerra mondiale e sull’effetto devastante della manipolazione dell’informazione, di cui è importante prendere consapevolezza e coscienza per decostruire pregiudizi e rispettare ogni persona nella sua specificità. La seconda parte, operativa, si concentra sugli strumenti validati dal progetto, per trasferirne l’utilizzo e gli esiti trasformativi nei contesti educativi formali e non formali, con la finalità di promuovere cittadinanza europea e inclusiva. Si riporta infine l’esempio di tre figure emblematiche per il loro operato sulla disabilità e in educazione, nel rispetto prima di tutto della persona: Adriano Milani Comparetti, András Peto Janusz Korczak.
Le mamme non mettono mai i tacchi: Antiguida al mestiere di mamma
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