Questa è la pagina dedicata a Marcella Russano.
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La forza del mito. La rivoluzione russa e il miraggio del socialismo
A cento anni dalla Rivoluzione russa e a venticinque dal crollo dell’Unione sovietica, si deve tornare a fare i conti con alcune questioni cruciali: qual e il ruolo della Rivoluzione d’ottobre nella storia? Che impatto ha avuto in Occidente e nel resto del mondo? Marcello Flores ha una risposta radicale: la creazione del primo stato socialista costituisce la tomba del socialismo, se con questo s’intende il progetto di ribaltamento del sistema capitalista. L’origine di questo fallimento, spiega Flores, sta nella vittoria del bolscevismo. Perché l’imporsi del comunismo sovietico come unico modello vincente ha finito per sostituire il socialismo e la sua spinta rivoluzionaria con il dogma della difesa dell’Urss, con l’idea che la rivoluzione corrisponda alla conquista giacobina del potere, con la necessità di costruire uno stato forte, aggressivo ed espansionista. Flores ritorna alle radici della rassegnazione con cui la gran parte del movimento operaio ha ceduto ai dogmi del comunismo sovietico, rinunciando alla prospettiva di un cambiamento di sistema che il socialismo, dalla metà dell’Ottocento alla Rivoluzione, aveva perseguito e dibattuto in una grande ricchezza di opinioni e di strategie diverse e contrapposte. Ripercorre la storia dell’esperimento socialista fino al tramonto dell’Unione sovietica e unisce le trame di un’epoca tanto complessa quanto irriducibile a qualsiasi semplificazione.
Opinioni:
Per il centenario della Rivoluzione russa, Marcello Flores propone una nuova, sconcertante interpretazione del significato storico dell’esperimento socialista: un fallimento enorme e rovinoso, che affonda le proprie radici nella vittoria del bolscevismo – LaFeltrinelli
Nero a metà: Pino Daniele, storia di una straordinaria rivoluzione blues
Nero a metà. Dalle origini a «Grande madre» tutta la poesia di Pino Daniele
Un sound inconfondibile, il suo marchio di fabbrica in Italia e nel mondo: blues, rock, jazz e una calda impronta partenopea. Pino Daniele si definiva “il nero a metà”, l’americano della nuova Napoli, l’autentico uomo in blues della musica italiana. La sua è stata una carriera unica, segnata da amicizie artistiche e personali che hanno fatto la storia: da Massimo Troisi a Fiorella Mannoia, da James Senese a Chick Corea, da Pat Metheny, a Gato Barbieri ed Eric Clapton. Questo libro è un viaggio attraverso i brani più belli di un artista che con “Ue man!”, “A me me piace ‘o blues”, “Napule è” e tanti altri capolavori ha cambiato per sempre la musica, non solo italiana. Pagina dopo pagina Marcella Russano firma un ritratto intenso, una storia coinvolgente che dalle duecentomila persone radunate in piazza Plebiscito nel 1981 ci accompagna lungo la trentennale carriera di Pino Daniele fino all’ultimo album, “La Grande Madre”, pubblicato con la sua casa discografica indipendente. L’atto con cui Pino ha voluto sentirsi, per l’ultima volta, libero.
L’immagine della Russia sovietica. L’Occidente e l’URSS di Lenin e Stalin (1917-1956)
Nel centenario della rivoluzione russa (1917-2017), la conoscenza storica e documentaria di cui disponiamo sull’Ottobre e sulla Russia sovietica è vasta ed esauriente. Meno approfondito è stato il tema di come l’Occidente ha guardato alla rivoluzione, al bolscevismo, a Lenin e Stalin. L’immagine splendente dell’URSS e il mito sovietico hanno alimentato intere generazioni in ogni luogo del pianeta. Tra le poche foto che George Bernad Shaw, il maggior intellettuale pubblico del proprio tempo, teneva sul suo tavolo di lavoro c’era quella che lo ritraeva in compagnia di Stalin, entrambi sorridenti. Per questo motivo si è ritenuto utile restituire, al grande pubblico degli appassionati di storia e di politica, un libro ormai introvabile, frutto di un lungo lavoro, che analizza come gli occhi occidentali si sono misurati con la realtà della Russia sovietica dalla scomparsa di Lenin a quella di Stalin.
Processo alla Rivoluzione Russa
La Rivoluzione russa reca un enorme carico simbolico: è per le masse sfruttate, per i proletari di tutto il mondo, il momento in cui comincia a essere realizzato il sogno comunista: l’aurora di un mondo di uguali e liberi. Con le parole d’ordine di Lenin – pace immediata, terra ai contadini, potere ai Soviet -, il feudalesimo zarista è cancellato ma, purtroppo, non passa molto tempo che la rivoluzione comincia a divorare i suoi figli; e s’avvia verso la dittatura di Stalin che resta, pur nei suoi orrori, un bastione contro il nazifascismo. La rivoluzione ha tradito i suoi ideali. Ciò nonostante è rimasta, per molti decenni, un faro per i poveri di tutto il mondo: quelli dell’Occidente e dell’Oriente, del Sud e del Nord; e forse ancora oggi, dopo il disfacimento dell’Urss, non cessa di emanare una luce, almeno coi suoi intenti iniziali. Sono questi i temi o alcuni temi del “Processo alla Rivoluzione russa” tenuto nella Torre il 10 agosto del 2017, di cui il presente volume, arricchito da una Prefazione e da alcune testimonianze redatte per l’occasione, riproduce gli interventi.
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