Questa è la pagina dedicata a Marco Demarco.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Naploitation. Napoli, la tradizione e l’innovazione”.
Unscripted. Esci dal copione. Vita, libertà e spirito imprenditoriale
Stanco di barcamenarti in una vita mediocre in cui le uniche soddisfazioni sono stupidi videogiochi, qualche weekend di evasione e un misero stipendio per un lavoro che opprime la tua anima? Benvenuto nel club dei “come da copione”, dove non è nemmeno richiesta l’iscrizione. Il fatto è che, da quando sei diventato grande a sufficienza per sederti obbediente in una classe, sei stato culturalmente progettato per essere al servizio di qualcosa o qualcuno, inconsapevolmente schiavo di un sistema machiavellico in cui non si contestano le presunte regole, non si mettono in discussione abitudini e tradizioni consolidate e i sogni di una vita non si realizzano mai. Il risultato è una vita vuota, in cui prendono il sopravvento debiti, disperazione e dipendenza. Il divertimento sparisce. I sogni muoiono. Il premio di consolazione della tua vita diventa un’auto o un weekend di libertà. Riappropriati di ciò che è tuo e riprendi saldamente in mano le redini della tua vita e della tua libertà attraverso la caccia a un nuovo spirito imprenditoriale. Cambiamento epocale? Diamine, la nostra epoca non ha bisogno di un fottutissimo cambiamento – dobbiamo completamente rivoluzionarla! e “Unscripted” ti mostrerà come riscrivere il copione di questa vita di sogni infranti. Non pensare solo al lavoro, “fottitene” di Wall-Street e lasciati alle spalle la follia di svendere la tua vita in cambio di un misero stipendio e della promessa della pensione di anzianità. Butta via il copione e mettiti al comando della tua vita – non fare in modo che sia la vita a comandare te.
Non aspettiamo l’apocalisse. La mia battaglia nella Terra dei fuochi
“Tutto questo succede nella Terra dei fuochi, che è la mia terra. Al tempo dei papiri e delle tavolette cerate era la Campania felix, in quello di Twitter e Facebook è la pattumiera d’Italia. Una discarica dove ogni anno vengono avvistati seimila roghi di rifiuti, che inceneriscono scorie industriali, sprigionano veleni, ammorbano l’aria e uccidono la vita nei campi.” A scrivere queste parole è Padre Maurizio Patriciello, non un politico ma un semplice sacerdote divenuto nel giro di pochi mesi il leader del movimento civile che chiede con urgenza la bonifica della Terra dei fuochi. E che, oltre ad aver conquistato l’attenzione mediatica e delle istituzioni, qualcosa di concreto sta anche finalmente ottenendo, come dimostra il decreto del governo Letta del dicembre 2013. Tutto ha inizio nella notte dell’8 giugno 2012, quando Padre Maurizio si sveglia assalito da una puzza insopportabile a cui è impossibile sfuggire. Per lui è come una chiamata del Signore: accende il computer e su Facebook comincia a raccogliere la protesta della gente che, impotente, si è vista man mano avvelenare la propria campagna. Non che prima di quella notte non se ne sapesse nulla – c’erano state inequivocabili denunce come “Gomorra” di Saviano nel 2006 e “Biùtiful cauntri” nel 2007, film pluripremiato e presto dimenticato -, ma l’immane devastazione dell’Agro aversano, lo scampolo di terra dove in due decenni sono stati scaricati dieci milioni di tonnellate di rifiuti.
Naploitation. Napoli, la tradizione e l’innovazione
“Ci siamo persi la Piedigrotta e non abbiamo ancora il museo di Totò. C’era una volta la canzone napoletana classica e non c’è nulla per ricordare Enrico Caruso. Perfino Masaniello crea ancora disagio. Per non parlare di Achille Lauro, demonizzato più che studiato. Aver negato valore alla napoletanità, averla sacrificata sull’altare della lotta politica e aver sollevato steccati nei confronti di artisti come Gemito, di scrittori come Di Giacomo e addirittura di autori “piccoloborghesi” come De Filippo o “popolari” come De Crescenzo, ha privato Napoli di un patrimonio simbolico condiviso. Il risultato è un vuoto da colmare. Questo libro legge criticamente (ma anche autocriticamente) le teorie sulla napoletanità come vicolo cieco. E con ricordi, aneddoti e riflessioni avanza idee per viverla laicamente come un’opportunità. La Naploitation (Naples+exploitation) è tra queste”.
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