Questa è la pagina dedicata a Maria Falcone.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “La mano di Fatima (La Gaja scienza Vol. 985)”.
L’eredità di un giudice. Trent’anni in nome di mio fratello Giovanni
È il 23 maggio 1992 quando, lungo l’autostrada che da Trapani porta a Palermo, la mafia uccide il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani con una carica di cinque quintali di tritolo. Un attentato efferato e vile che scuote l’intero Paese e s’imprime nella memoria collettiva, travolta appena due mesi più tardi dal ripetersi di quel tragico copione in via D’Amelio, quando a perdere la vita sono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Per anni la rabbia e l’indignazione per il sangue sparso dalla mafia erano durate soltanto il tempo dei funerali. Dopo la strage di Capaci, invece, qualcosa cambia. Nel Paese, e soprattutto a Palermo. La rabbia diventa pretesa di giustizia, il lutto necessità di testimonianza. Nessuno può più rimanere indifferente. Né le istituzioni, né i cittadini. È l’inizio di quella metamorfosi culturale, morale e delle coscienze che Giovanni Falcone riteneva indispensabile per poter combattere la mafia su larga scala. Ma non solo: è anche l’inizio del viaggio di una donna che sceglie di tramutare il proprio dolore privato in testimonianza universale. Dalla morte del fratello, infatti, Maria Falcone ha dedicato instancabilmente la sua vita all’affermazione dei valori della legalità e dell’antimafia nella società, e in particolare tra i giovani. Oggi, a trent’anni dalla strage, ricorda il fratello e si racconta: quei terribili giorni, la voglia di reagire, l’instancabile impegno e l’attivismo per promuovere una cultura della legalità. E riflette su come siano cambiati da allora la lotta alla mafia e il nostro Paese. Una testimonianza sincera e tenace che fonde la storia personale con una delle pagine più tragiche della nostra storia recente.
Opinioni:
Una testimonianza sincera e tenace che fonde la storia personale con una delle pagine più tragiche della nostra storia recente. – LaFeltrinelli
Giovanni Falcone un eroe solo. Il tuo lavoro, il nostro presente. I tuoi sogni, il nostro futuro
23 maggio 1992: la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e tre uomini della scorta, scosse l’Italia come un terremoto immane, segnando le coscienze e dimostrando l’urgenza di una reazione intransigente e senza tentennamenti contro la mafia, da parte delle istituzioni e della società civile. Da vent’anni Maria Falcone si dedica a mantener viva la memoria di suo fratello con un’attività intensa che serva a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità. È un’opera meritoria perché fu proprio grazie al lavoro di Giovanni che lo Stato trovò finalmente il modo per combattere con efficacia il fenomeno mafioso. Eppure – come traspare nelle pagine di questo libro in cui Maria, affiancata dalla giovane giornalista esperta di mafia Francesca Barra, rievoca la vita di suo fratello – Giovanni Falcone si trovò molto spesso solo nel suo cammino. Solo quando insinuarono che si prendeva troppa confidenza con Buscetta. Solo quando i diari di Chinnici furono utilizzati per gettare ombre sul suo operato. Solo quando fu costretto a “mettere i piedi sul sangue del mio amico più caro”, Ninni Cassarà. E poi fu sempre solo perché rinunciò a una vita normale, tanto da doversi spesso tenere a distanza dall’adorata moglie Francesca, da cui pensò addirittura di divorziare pur di tutelarne l’incolumità. Premessa di Leonardo Guarnotta, ricordo di Loris d’Ambrosio, postfazione di Sergio Lari.
La cattedrale del mare
Barcellona, XIV secolo. Nel cuore dell’umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Arnau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt’oggi incarna lo spirito di Barcellona, all’epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto mentre mercanti e banchieri sono in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l’azione dell’Inquisizione minaccia la non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei… Personaggio di inusuale tempra e umanità. Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della «cattedrale del popolo» E all’ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno…
Opinioni:
Un’opera in cui avventura e sentimento si uniscono al romanzo di una città, protagonista anch’essa di una straordinaria vicenda corale, restituita nella drammaticità dei suoi momenti cruciali così come nella sua vivacissima quotidianità, in un’ambientazione capace di ricreare luci e ombre di un Medioevo di ineguagliabile fascino. – LaFeltrinelli
Confesso di essermi bevuto le sue seicentoquarantadue pagine in meno di due giorni, per di più con grande soddisfazione – Bruno Arpaia, Il Sole 24 Ore
Oltre seicento pagine da consumare avidamente – la Repubblica
Il fenomeno tra i fenomeni è Ildefonso Falcones – Il Mattino
Fra intrighi, amori e persecuzioni religiose, Ildefonso Falcones ha subito trovato la ricetta vincente – Panorama
Al primo romanzo pubblicato, lo spagnolo Ildefonso Falcones ha fatto centro – Famiglia Cristiana
La mano di Fatima (La Gaja scienza Vol. 985)
Lo chef degli chef
I libri di cucina affollano gli scaffali delle librerie e sono tra i più venduti degli ultimi anni; non c’è orario in cui non passi in tv un contest, un talent o un quiz basato sull’arte della gastronomia; i più noti chef italiani prestano il volto a pubblicità di ogni genere, da prodotti alimentari di dubbia qualità (patatine, pollami, paste, e chi più ne ha più ne metta) a complementi di arredo domestici. Ma cosa succederebbe se un folle, per fama o nel nome di un insano ideale risanatore, decidesse di mettere fine a tutto questo? È quello che immagina Mario Falcone in “Lo Chef degli chef”, un romanzo che non potrebbe avere un tema più attuale di quello della cucina e che presenta tutti gli ingredienti del thriller classico: la figura di un serial killer lucido e geniale, l’indagine della polizia che porta alla risoluzione del caso, una lista di personaggi ben congeniati, uno stile asciutto e incalzante, il colpo di scena finale. Completa l’opera una conoscenza approfondita del genere cinematografico, con incursioni mirate nelle scene e nel linguaggio della black comedy tanto cara, ad esempio, ai fratelli Ethan e Joel Coen. Un libro, quindi, che anche grazie al finale aperto si rende adatto a un eventuale sequel…
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