Questa è la pagina dedicata a Mauro Ferrari.
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Infinitamente piccolo, infinitamente grande. Io, la nanomedicina e la vita intorno
Infinitamente piccolo, come una particella. Infinitamente grande, come la vita, o come la passione per la ricerca. Mauro Ferrari, il gigante della nanomedicina, racconta la sua storia di scienziato e di uomo. Lo fa a modo suo, mescolando le discipline, giocando con le parole, suonando tutti gli strumenti a sua disposizione per trasmettere sempre lo stesso pensiero: bisogna amare la vita e lasciarsi vivere da lei. Il dolore, l’abbandono, la perdita sono comuni a tutti, saperli gestire e trasformare in qualcosa di buono è il segreto di pochi. Mauro Ferrari è uno di questi. Appena trentenne ha visto morire di cancro l’amatissima moglie senza poterla salvare, e da allora si è dedicato alla ricerca di una cura efficace contro le metastasi. A quello che lui, con tipico understatement , definisce “il mio mestiere di scienziato improbabile in cerca di una cura forse impossibile per le metastasi epatiche e polmonari”. E così, con una squadra di giovani biologi, matematici, medici, ingegneri, chimici venuti da tutto il mondo, ha inventato la nanomedicina, un sistema per veicolare il farmaco direttamente nelle cellule malate. Un gigantesco passo avanti nella terapia dei tumori. In questo libro la vicenda umana dell’autore (la perdita della prima moglie, le gioie dei cinque figli, il secondo matrimonio, l’abbandono del padre, la ricerca delle origini, le profonde amicizie umane e animali) e quella scientifica (una carriera strepitosa, un numero infinito di lauree, premi, riconoscimenti per le sue scoperte fondamentali) si intrecciano, coinvolgendo il lettore in un’ardua ma affascinante maratona, alla fine della quale si renderà conto di aver imparato molto. Infinitamente piccolo, infinitamente grande è infatti come un viaggio nella mente di uno scienziato, dove al posto di numeri e formule si scopre un paesaggio fatto di musica, di creatività, di natura, di amore. Tutte cose che aiutano nella ricerca dell’eccellenza. Tutte risorse magiche alla portata di chiunque.
Opinioni:
Un viaggio nella mente di uno scienziato, dove al posto di numeri e formule si scopre un paesaggio fatto di musica, di creatività, di natura, di amore. – LaFeltrinelli
La Ferrari nel cuore. Mauro Forghieri. Ediz. italiana e inglese
Enzo Ferrari e l’ingegnere Mauro Forghieri, modenesi, entrambi molto legati alla loro città natale e portati talvolta a dialogare in dialetto locale, magari per sdrammatizzare le inevitabili tensioni. In modo forse più spontaneo nel caso di Ferrari, che apparteneva a un generazione dell’800, con tradizioni lontane da quella del suo ingegnere. Eppure, anche questi dettagli, secondari rispetto alle grandi imprese che hanno affrontato assieme, hanno contribuito a cementare una relazione di lavoro, durata ben 27 anni e che si è conclusa solo per la naturale uscita di scena del creatore del Cavallino. Un tempo lunghissimo, soprattutto tenendo conto che l’ingegnere Forghieri lo ha attraversato in grandissima parte nella veste di numero uno del Reparto Corse: carica assunta ad appena 26 anni e dopo appena 18 mesi dal suo ingresso a Maranello! Dal novembre 1961, Mauro Forghieri ha condiviso con Enzo Ferrari un quarto di secolo di vicende, che comprendono 54 vittorie nei Gran Premi iridati, quattro Campionati del Mondo F.1 ‘Piloti’ e sette ‘Costruttori’, oltre a ben 16 titoli internazionali per vetture a ruote coperte (Sport-Prototipi e GT), tra i quali si sono inseriti gli storici duelli con il ‘colosso Ford’, diventati tema di uno spettacolare e recente film. In pratica, quel capitolo della storia del Reparto Corse del Cavallino, che inizia all’alba degli Anni ’60 e che chiude un ciclo con la scomparsa dello stesso Enzo Ferrari (14 agosto 1988), è stato caratterizzato al massimo dal ruolo sostenuto da Mauro Forghieri. L’unico in grado di raccontare le vicende di quegli anni in veste di testimone diretto e protagonista assoluto. Resta da chiedersi come abbia fatto Ferrari ad avere quel felice ‘colpo di fulmine’, promuovendo il suo ‘impiegato tecnico di terza categoria’, quando il Cavallino era già ai massimi livelli dell’automobilismo mondiale e vantava cinque titoli iridati di F.1 e sette Campionati del Mondo ‘Sport’. Domanda probabilmente retorica: se non ne avesse intuito le doti, non sarebbe stato Enzo Ferrari… Ingegnere di grande versatilità, Forghieri è stato uno degli ultimi tecnici delle corse in grado di progettare l’intera automobile (motore, cambio, telaio sospensioni, aerodinamica…), con intuizioni che in alcuni casi sono passate alla storia, come la prima ala in F.1, il cambio ‘Trasversale’ o l’utilizzo dell’acqua per raffreddare la miscela aria-benzina all’ingresso delle camere di scoppio dei motori turbo da 700 Cv e oltre. Inoltre, dopo averle progettate, l’ingegnere seguiva lo sviluppo delle proprie vetture (in alcuni anni, F.1, F.2, Sport e vetture per il Campionato europeo delle salite!) durante i mesi invernali, per poi spostarsi sui circuiti in ogni week-end della stagione di gare e assumere il ruolo di direttore sportivo ‘aggiunto’. Una capacità poliedrica che in questi anni di specializzazione radicale, non trova riscontro. Ancora oggi, quando all’ingegnere modenese è chiesta una spiegazione tecnica, non di rado ne favorisce la comprensione, improvvisando qualche disegno, schizzato con noncuranza su un foglio qualsiasi, senza interrompere il ragionamento. Si riaffaccia quella sua versatilità alla progettazione (non solo di auto) che ne fanno un genio rinascimentale, trasferito nell’epoca della velocità.
Mauro Forghieri. 30 anni di Ferrari e oltre. Ediz. illustrata
“Una vita con le corse. Eppure le corse non erano affatto la mia aspirazione iniziale”. Con la semplicità dei grandi e la passione che da sempre lo contraddistingue, per la pima volta Mauro Forghieri ripercorre oltre quarant’anni di un’avventura personale ineguagliabile ai vertici dell’automobilismo sportivo. E trent’anni di Ferrari, grazie ai quali il marchio del cavallino ha conquistato, sfida dopo sfida, il primato sui circuiti del mondo.
La presa in carico nel servizio sociale. Il processo di ascolto
Il volume propone un modo nuovo di strutturare la presa in carico nel servizio sociale, chiamato “rAccoglienza”, ossia accogliere le storie delle persone e trasformarle in progetti condivisi. Nel contesto attuale, è indispensabile portare il lavoro sociale dentro la comunità, svolgendo in una dimensione gruppale sia l’incontro fra operatore e cittadino, sia la costruzione di progetti a supporto del lavoro sul caso. Il libro alterna spiegazioni teoriche, racconti di casi e commenti che identificano aspetti chiave del lavoro sociale, strategie comunicative, opzioni disponibili, processi attivati e risultati raggiunti. A partire dagli esempi proposti, la connessione fra le parti (il caso e il progetto, l’operatore e l’organizzazione) rappresenta una pista su cui lavorare, non solo per ridimensionare la pressione sugli operatori, ma per ridare slancio al potenziale sovente inespresso che il lavoro sociale contiene, in termini di motivazioni, competenze, esperienze, riflessività.
Piccola perla
Una storia che affonda le radici in un passato lontano, indagato dal protagonista, Elio, con la passione e la determinazione di un archeologo, al fine di ritrovare le sue misteriose origini. Lo aiuterà in questo la vecchia Brigida, che vive in solitudine nella piccola casa ai margini del bosco, vicino al fiume. L’incontro con Erica, una ragazza che irrompe come un temporale estivo nella quotidianità di Elio, lo trasformerà lentamente, aprendo di nuovo il suo cuore ferito all’amore. La storia si snoda, pagina dopo pagina, proiettando il lettore in luoghi familiari e indistinti, ma proprio per questo universali, in cui il rapporto che l’uomo instaura con la natura e i suoi simili ha il sapore denso del rispetto, dell’onestà e della lealtà. Rapporto che il protagonista incarna soprattutto nel suo presente tormentato e incerto. Il finale, ricco di emozioni, invita alla riflessione, perché la vita non va colta con avidità, ma assaporata lentamente come un frutto maturo.
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