Questa è la pagina dedicata a Mauro Morandi.
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La poltrona di ginepro. Abbandonare il mondo per la libertà: la mia vita sulla Spiaggia Rosa
È così che Mauro Morandi inizia il racconto della sua appassionante storia di “eremita contemporaneo”. Svelandoci come trent’anni fa sia partito in catamarano per raggiungere la Polinesia e abbandonare per sempre il mondo occidentale, ma un problema di navigazione l’abbia costretto a fermarsi nell’arcipelago della Maddalena. Lì ha scoperto l’isola di Budelli, dove il guardiano avrebbe lasciato il suo incarico appena due giorni dopo. Ed è quando il destino ci mette lo zampino che quella fantastica avventura che è la vita non può che prendere una direzione unica e sorprendente.
Opinioni:
Abbandonare il mondo per la libertà: la mia vita sulla Spiaggia Rosa. – LaFeltrinelli
Sono le sei, dalla piccola finestrella della mia camera comincia a penetrare la prima luce del mattino. Apro un occhio, poi un altro. Non c’è fretta, in questa isola il tempo scorre a una velocità differente rispetto al resto del mondo. Comincio a percepire i primi suoni, i primi rumori. Gli ultimi insetti della notte, le due galline che cominciano a muoversi, le sento camminare in tondo lungo l’aia, becchettare sul terreno arido. Poi uno stridio acuto e prolungato mi fa capire che i gabbiani stanno cominciando ad agitarsi, ormai il sole deve aver superato la linea dell’orizzonte. – Anonimo
Georgia. Viaggio nel cuore del Caucaso
Situata nel cuore della regione caucasica, nel corso degli ultimi anni la Georgia ha acquistato una crescente importanza a livello internazionale da un punto di vista geo-politico, strategico ed economico. L’antica Via della seta, infatti, passando da Tbilisi, apre le porte verso la regione euro-asiatica. Modello di complessità e ricchezza culturale del Caucaso, la Georgia ha un’antica storia, caratterizzata da tradizioni letterarie e artistiche che affondano le radici nei secoli. Il territorio georgiano è cosparso di antiche chiese, monasteri e monumenti architettonici dall’alto valore storico-artistico, spesso posti nella cornice di meravigliosi paesaggi naturali che caratterizzano la Georgia. Nei musei di Tbilisi e di altre cittadine georgiane sono conservati antichi tesori di eccezionale valore. Popolo allegro e molto ospitale, i georgiani non perdono occasione per festeggiare riunendosi in ricchi banchetti, accompagnati da buon vino, musica, canti e balli tradizionali. Questo libro fornisce al lettore un’approfondita introduzione alla Georgia e accompagna il viaggiatore alla scoperta del Paese attraverso percorsi che si snodano tra storia, arte, cultura e antiche tradizioni.
La beffa di Modigliani. Tra falsari veri e falsi
È il luglio 1984 (esattamente cento anni dopo la nascita di Amedeo Modigliani) quando a Livorno vengono ripescate, nel Fosso Reale, tre teste scolpite (si dice) da Modigliani stesso. I giornali di quell’estate riportano per giorni i particolari della notizia, il dibattito che ne segue, gli interventi degli esperti. Poi, a settembre, si scopre che le tre teste erano dei falsi, pietre scolpite dal trapano di tre studenti livornesi, e scoppia il caso. Nel frattempo l’unica persona che avrebbe sicuramente potuto accorgersi che si trattava di falsi, e cioè la figlia di Modigliani, Jeanne, muore a Parigi prima di poter vedere le “sculture”. Giovanni Morandi ricostruisce tutta la vicenda della “beffa di Modigliani”, dando la parola anche ai falsari, quelli che venti anni fa erano tre ragazzi burloni e che adesso raccontano come quella beffa ha cambiato la loro vita. In appendice la biografia di Modigliani, la cronologia della beffa e la bibliografia.
Il giornale fatto con i piedi. Storie di un inviato speciale
È addestrato a stare dietro le quinte, a non mostrarsi o fare inchini da damerino, a essere scettico e ingrato, a non credere a nulla ma a prendere per buono tutto, purché valga la pena e ci sia uno straccio di prova. L’inviato – diceva un direttore vecchio del mestiere – è quel genere di canaglia che comunque, in un modo o nell’altro, torna sempre a casa con un osso in bocca. Queste pagine sono il resoconto di un modo di fare giornalismo diverso da quello di oggi. Quel giornalismo fatto con semplicità zen – andare, guardare, raccontare – che resta ancora il più giusto, il più profondo, il più moderno, il più ricco di sorprese, il più credibile e affidabile. Li chiamavano inviati, e nessuno saprebbe dire se esistono ancora o se si sono estinti. Secondo alcuni ci saranno sempre, perché inesauribile è la voglia di sapere, di vedere, di verificare.
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