Questa è la pagina dedicata a Michael Herr.
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Dispacci. L’orrore del Vietnam. Negli occhi dei soldati americani
Pubblicato per la prima volta nel 1977, “Dispacci” è il doloroso reportage di un giornalista che tra il 1967 e il 1969 trascorse un anno e mezzo in Vietnam, come corrispondente di guerra, al seguito delle truppe americane. Attraverso le stesse parole, crude e dirette, dei soldati con cui condivise pericoli e fatiche quotidiane, Michael Herr registra e racconta in queste pagine l’allucinante sequenza di crudeltà di cui furono responsabili, e a loro modo vittime, i giovanissimi americani arruolati nell’esercito, brutalmente scaraventati da una realtà rassicurante nel groviglio di una giungla misteriosa e nel pieno della follia bellica. Considerato uno dei testi più potenti sugli orrori del conflitto e sulla violenza di un periodo storico ancora molto vicino, il libro di memorie di Herr affianca alla testimonianza e al valore storico del documentario la riflessione lucida e disperata di un osservatore d’eccezione sull’esperienza della morte e della guerra. Introduzione di Roberto Saviano.
Dispatches
With an introduction by Kevin Powers. A groundbreaking piece of journalism which inspired Stanley Kubrick’s classic Vietnam War film Full Metal Jacket. We took space back quickly, expensively, with total panic and close to maximum brutality. Our machine was devastating. And versatile. It could do everything but stop. Michael Herr went to Vietnam as a war correspondent for Esquire. He returned to tell the real story in all its hallucinatory madness and brutality, cutting to the quick of the conflict and its seductive, devastating impact on a generation of young men. His unflinching account is haunting in its violence, but even more so in its honesty. First published in 1977, Dispatches was a revolutionary piece of new journalism that evoked the experiences of soldiers in Vietnam and has forever shaped our understanding of the conflict. It is now a seminal classic of war reportage.
Con Kubrick. Storia di un’amicizia e di un capolavoro
Nel gennaio del 1999, mentre stava terminando il montaggio di Eyes Wide Shut, Stanley Kubrick telefonò a Michael Herr, con cui aveva sceneggiato Full Metal Jacket, e disse che sarebbe stato felice di fare una lunga intervista con lui in occasione dell’uscita del film. Si erano conosciuti nel 1980 e per anni avevano scritto insieme quello che è ritenuto da molti il più grande film di guerra di tutti i tempi, ma la loro amicizia era durata ben oltre Full Metal Jacket, e quando l’improvvisa morte di Kubrick impedì l’intervista che aveva chiesto, Michael Herr scrisse al suo posto questo libro furioso e malinconico, la storia di quell’amicizia e di quel capolavoro. Nel tratteggiare la figura di Kubrick, Herr si propose di confutare la trita mitologia che lo circondava, sostituendo all’icona minacciosa del regista folle e misantropo il ritratto di un uomo pieno di calore umano, leale, appassionato e infinitamente curioso.
Opinioni:
Uno sguardo privilegiato e definitivo sul regista che ha cambiato per sempre il cinema contemporaneo, e sull’uomo, complicato e spesso frainteso, che si teneva nascosto dietro l’immagine dell’artista. – LaFeltrinelli
The Old Queen and the Maui Maiden (The Kohala Coast Mystery series Book 5) (English Edition)
The Old Queen’s Deadly Cruise: A Kohala Coast Mystery/Thriller (English Edition)
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