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Omero, Iliade
Questo volume nasce da un progetto di rilettura del poema omerico destinato alla scena teatrale. Baricco smonta e rimonta l’Iliade creando ventun monologhi, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che racconta, in chiusura, l’assedio e la caduta di Troia. L’autore “rinuncia” agli dei e punta sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della città assediata. Tema nodale di questa sequenza di monologhi è la guerra, la guerra come desiderio, destino, fascinazione, condanna. Un’operazione teatrale e letteraria insieme, dalla quale emerge un intenso sapore di attualizzazione, riviviscenza, urgenza, anche morale e civile.
Omero è stato qui
È il lembo d’acqua che separa Messina e Reggio Calabria a unire le otto storie di questa raccolta. Scilla e Cariddi e la loro avversa fortuna, Dina e Clarenza che con coraggio hanno difeso Messina dall’attacco dei nemici, Ulisse ammaliato dalle Sirene, Cola Pesce in carne, ossa e squame: sono solo alcuni dei personaggi che da un passato lontano arrivano fino a noi, echi di racconti forse già sentiti, da custodire e raccontare ancora e ancora, perché non vengano dimenticati. L’omaggio di Nadia Terranova alla sua città, Messina, e al suo mare.
Opinioni:
Un’antologia che rende omaggio alle grandi raccolte del passato remoto e ne rinnova lo spirito avvicinandole ai giovani lettori di oggi. – LaFeltrinelli
Odissea
L’Odissea è l’opera che più ha influito sulla psicologia e sulla letteratura europee: senza il racconto omerico Cervantes, Defoe, Stevenson, Kafka, Joyce non avrebbero scritto i loro capolavori. È il poema epico al quale l’Occidente ha affidato il senso più profondo della ricerca, del viaggio, della fantasia, del sogno, della lucidità, dell’ironia, della maschera, dell’infinita capacità di metamorfosi: esso riveste una posizione preminente e un’importanza senza eguali nella formazione dell’identità occidentale. Introduzione di Alfred Heubeck.
Opinioni:
«Queste imprese il famoso cantore cantava, e si struggeva | Odisseo: il pianto gli bagnava le guance sotto le palpebre.» – LaFeltrinelli
L’iliade
Ci sono libri fondamentali, “obbligati”: in una parola, imprescindibili. L’lliade è uno di questi. Insieme con l’Odissea è tra i testi capitali che il mondo antico ci ha lasciato in eredità. “Poema della forza”, come l’ha definito Simone Weil, l’Iliade racconta l’epilogo della guerra scatenata dagli achei in Troade: i cinquantuno giorni nel decimo anno di guerra dominati dalla funesta ira di Achille verso Agamennone. Giovane, guerriero terribile e invincibile, destinato a morte precoce e imperitura fama, Achille è il prototipo dell’eroe greco. Ma è Ettore, principe troiano e antagonista diretto di Achille, la figura più profondamente umana del poema e quella che il lettore moderno sente più vicina a sé. Nella sua vita non ci sono stirpi divine, passioni scatenate, invulnerabilità eroiche, ma solo umanissime ed esemplari virtù. Nel suo cuore si agitano sentimenti d’onore, dignità e amore e il suo tragico sacrificio suggella la fine di un’epoca. Introduzione di Fausto Codino. Versione in prosa di Giuseppe Tonna.
Iliade
Un mondo in cui la morte è evento dominante viene inondato di luce metafisica e fissato nell’immagine crudele di una forma perfetta e priva d’ombra. È il mondo perduto degli eroi, la privilegiata arena dei campioni, l’universo aristocratico dei principi: murato nelle sue leggi inesorabili, segnato da un tempo limpido e breve, bruciato dall’eccesso di splendore. Roberto Calasso lo ha paragonato a un «immane masso abbandonato nella pianura»; un masso che pesa su tutto l’immaginario greco, un universo pietrificato che proietta sull’Occidente innumerevoli figure carismatiche – Elena e Achille, Ettore e Andromaca, Priamo ed Ecuba, Patroclo, Paride, Odisseo, Aiace, Agamennone, Diomede: spesso richiamate dal loro poetico Valhalla per diventare materia di dissertazione di aneddoto di dramma di leggenda, ma pronte a rientrare nel loro ambito di privilegio e preclusione per riassumere, insieme al ruolo archetipico ed emblematico, il duplice volto dell’enigma. Nulla prima dell’Iliade, tutto dopo l’Iliade. Leggere questo poema significa ritrovare chiavi segrete, spesso dimenticate, che aprono mille porte: tutti gli aspetti di una grande civiltà hanno qui – e qui soltanto – le loro radici profonde.
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