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Garon (Vol. 1)
La Terra è bersaglio di una pioggia di meteoriti! Due di essi, però, ospitano delle creature misteriose: il robot Garon, immediatamente preso in custodia da un gruppo di scienziati al servizio del governo che punta a renderlo un’arma, e Kenji, un bambino di origine aliena che è in realtà il cuore capace di guidare e infondere raziocinio nella mostruosa creatura di metallo… Il progresso tecnologico che ormai controlla ogni aspetto delle nostre vite rischia di portare il genere umano all’autodistruzione, insieme all’intero pianeta… e loro due sono stati inviati per sincerarsi proprio dell’entità di tale minaccia! Alla fine degli anni Cinquanta, Osamu Tezuka si cimenta in quest’opera seminale per la storia dei robot giganti (molto amata da un maestro come Go Nagai) lasciando la sua indelebile impronta anche su questo genere.
Canto d’acciaio
Per la Yakuza, Dan Takuya è un traditore. Ha infranto il codice d’onore della famiglia e merita una pena esemplare: l’amputazione delle braccia. Ridotto alla più totale impotenza, Dan si crede un uomo finito, fino a quando un enigmatico dottore gli propone di sostituire gli arti mancanti con due protesi d’acciaio. Dan giura vendetta al suo clan, ma una curiosa serie di morti tra i suoi nemici lo porta a pensare che forse non ha ancora il pieno controllo del proprio corpo. A seguire, Bianca visione e Revolution, due storie brevi sui paradossi della memoria. Come nella sua celebre serie Black Jack, il maestro Osamu Tezuka attinge alla sua formazione medica dando vita a tre storie tese e cariche di mistero.
Osaka, 1945
Un toccante e spiritoso racconto corale sul Giappone del secondo dopoguerra, paese nel turbine di una ripartenza dolorosa e scenario delle vicende di outsider ancora lontani da una possibile guarigione. Come Osamu, alter ego dell’autore, che si commuove sognando di raccontare storie dal sapore Hollywoodiano ma che finisce al lavoro per un editore di riviste osè. O come Satoshi, che ha successo come produttore di fibbie ma è eroso dal sogno di vendetta verso il generale MacArthur, comandante supremo delle forze alleate in Giappone. La fotografia di una generazione ferita, scattata con folgorante sincerità e vena autobiografica da parte di Tezuka, che visse in prima persona il dramma dei raid aerei sulla città di Osaka.
Delitto e castigo
Osamu Tezuka accetta e vince la difficile sfida di adattare a fumetti un immortale capolavoro della letteratura, ponendosi sullo stesso piano di un gigante quale Fëdor Dostoevskij. Con il suo occhio cinematografico rende al meglio le malefatte di Raskòl’nikov: il tormento e la paranoia del protagonista sono un crescendo reso magistralmente da un autore che non ha mai fatto segreto del proprio amore per la letteratura. Il segno sintetico e leggibile rende l’opera quasi una fiaba disneyana, senza lieto fine.
Barbara
Lo scrittore Mikura incontra per caso Barbara, una ragazza abbandonata a se stessa e dedita all’alcolismo. Per aiutarla, Mikura decide di occuparsi di lei, affascinato dalla sua natura “maledetta” che gli ricorda le opere di Verlaine e Rimbaud. Ben presto, però, la loro convivenza deraglia in un turbine di violenza e delirio, fino a raggiungere gli stati più alterati della natura umana. Chi è davvero Barbara? Una baccante? Una strega? Una musa che richiede un prezzo troppo alto per la sua ispirazione?
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