Questa è la pagina dedicata a Paola Di Benedetto.
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L’alfabeto ebraico
“In nessun’altra lingua, forse, come nell’ebraico, un alfabeto è così intriso di storia, di senso, di materia dell’uomo e di presenza di Dio. In nessun’altra lingua il codice espressivo è così denso di carne e di sangue, di interrogazione filosofica e di pensiero teologico. “Dio sul monte Sinai si è incarnato, se così si può dire, in una scrittura fatta con l’alfabeto”, dice Paolo De Benedetti. Per questo a ogni singola lettera è dovuto rispetto, attenzione, amore. Per questo a ogni singola lettera è dovuto ascolto. Per questo a ogni singola lettera, che è depositaria anche di un valore numerico, è dovuta la fatica del calcolo e della corrispondenza. Paolo De Benedetti pratica in queste pagine innesti della sua intelligenza ironica nel rigoglioso patrimonio della tradizione rabbinica, facendo germogliare una “abitazione del senso” dalle lettere “scolpite nella voce, intagliate nello spirito, fissate sulla bocca”, facendo risplendere in esse le quattro “stelle polari” che definiscono l’essenza dell’ebraismo. La prima: contemplare sempre un”altra’ interpretazione possibile, diversa dalla propria. La seconda: aggiungere a ogni affermazione un ‘se così si può dire’, facendo spazio a quella di altri, anche non espressa. La terza: mettere un tempo di ‘sospensione’ tra la domanda e la risposta. La quarta: secondo un detto rabbinico, occorre insegnare alla propria lingua a dire ‘non so’, per non essere presi per mentitori.” (Gabriella Caramore)
Se ci credi. Ci vogliono testa e cuore
Come avviene che una ragazza timida e un po’ goffa, che da bambina rifiutava di mettere le gonne perché erano troppo scomode, arrivi a essere così amata dal pubblico? Lei, Paola, direbbe che ci vogliono testa e cuore, in ogni scelta, a ogni bivio, e lo ha sempre tenuto ben presente.
La certezza di poter vivere una vita che mi assomiglia davvero non mi ha mai abbandonato. Mi ha ispirato quando dovevo prendere decisioni importanti e consolato quando il mare in cui stavo navigando era agitato, il cielo coperto e il vento aveva cominciato a soffiare forte. È per me così importante che ho pensato di condividerla: se anche una sola persona potesse sentirsi ricaricata e guardare alla vita con uno sguardo nuovo ed energie fresche dopo aver letto questo libro, avrei centrato il mio obiettivo. Come avviene che una ragazza timida e un po’ goffa, che da bambina rifiutava di mettere le gonne perché erano troppo scomode, arrivi a essere così amata dal pubblico? Lei, Paola, direbbe che ci vogliono testa e cuore, in ogni scelta, a ogni bivio, e lo ha sempre tenuto ben presente. Con passione, con determinazione, con energia infinita, ancora meglio se con una famiglia molto salda alle spalle, nessun traguardo può essere precluso. E non solo nella vita professionale ma anche sentimentale, dove anche i passaggi a vuoto aiutano a crescere e possono renderci più forti.La memoria di Dio
Siamo di fronte a una sorta di testamento spirituale di questa figura di biblista, professore, traduttore, uomo di confine. Servendosi di un’ermeneutica marrana, il rabbi di Asti riflette su “La memoria di Dio”, ove il genitivo è oggettivo e insieme soggettivo: è la memoria di Dio nei confronti dell’uomo e dell’uomo nei confronti di Dio. Un rapporto da leggersi in chiave bilaterale e che già è preludio del dialogo tra il Creatore e la sua creatura. Di qui il darsi della Sacra Scrittura in termini di un racconto ove gli attori sono Dio e l’uomo e insieme l’esplicazione della storia ebraica in quanto toledot.
Paolo. L’apostolo delle genti
Qual è il messaggio di Paolo per il mondo contemporaneo? Quali dei suoi tratti appaiono oggi più incisivi e decisivi per comprendere non solo il senso della fede cristiana e della Chiesa Cattolica ma quello della vita umana in tutte le sue dimensioni, dalla convivenza civile, alla politica, dalla morale alla responsabilità personale? L’anno di san Paolo è una sfida affidata in particolare alle tante istituzioni religiose che portano il nome di san Paolo e s’ispirano alla sua figura e al suo insegnamento. Il libro raccoglie i testi del papa – il discorso dell’indizione dell’anno paolino, un profilo dell’apostolo e una sintesi del suo insegnamento – e costituiscono una guida preziosa per la conoscenza del pensiero del grande apostolo. In particolare, si ritrova nel volume la spiegazione della tipica “visione dell’unicità dell’alleanza”, una concezione teologica molto cara a papa Benedetto che proprio nella teologia di Paolo trova il principale sostegno.
Pink lady
Anna ha i capelli rosa, il volto coperto dai piercing e un dolore grande che solo l’amore potrà cancellare. Anna ha diciassette anni e, di fronte all’apatia e alla depressione in cui sono sprofondati i suoi genitori alla morte della sorella maggiore, reagisce solo con la rabbia. Verso di sé, verso i suoi, verso la sorella morta: ne sente la mancanza, vorrebbe non dimenticarla mai, nutrire il ricordo di lei con il suo dolore e nello stesso tempo vorrebbe ricominciare a vivere. Riuscirà a farlo tra i palazzi antichi di Belmonte, cittadina della Pianura Padana, dove deve ricominciare tutto da capo. Qui conosce l’amore: quello tra Ete e Paolo, quello gratuito di Silvia, quello di Marco e riscopre quello dei suoi genitori. Qui impara che il passato non si cambia e che non è una colpa lasciare che il dolore si plachi per tentare di essere felici. Età di lettura: da 13 anni.
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