Questa è la pagina dedicata a Paolo Cendon.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “L’orco in canonica: Una ragazza esce dal buio del passato”.
Rifiorire. Storie e pensieri sul diritto alla felicità
Rifiorire, cioè mettere di nuovo foglie e petali dopo che qualcosa ci ha buttato giù, ci ha fatto sfiorire. Questo libro pone il lettore dinanzi a una serie di situazioni, ognuna illustrata attraverso una o più storie: tratte dalla giurisprudenza, dai libri, dai film, dai giornali. Può esserci capitata una brutta malattia, ad esempio, magari una pandemia; rifiorire vorrà dire qui guarire, riuscire a cavarsela, andare oltre l’incubo. O può trattarsi di una brutta dipendenza, in cui si è piombati: alcol, gioco, droga, schiavitù amorose, anoressia: cosa si può fare per aiutare le vittime a riemergere dal buio? C’entra anche la natura poi, che spesso ci conforta e ci rianima, e che è oggi tanto minacciata; c’entra il denaro, che spesso ci aiuta a rifiorire, ma che può diventare pericoloso; ci sono gli amori sbagliati, i lutti in famiglia, le conversioni religiose, le violenze sessuali, i pregiudizi che offuscano la mente, i disagi psichici, le fughe dalla prigione, i pentimenti. Il diritto può dare una mano talvolta a rifiorire prima, a non sfiorire troppo.
I diritti dei più fragili. Storie per curare e riparare i danni esistenziali
Come possiamo proteggere gli esseri deboli che non sono in grado di difendersi da soli e che sono minacciati non da un destino crudele ma da persone vicine che vogliono approfittare della loro fragilità? Come possiamo mettere in sicurezza i nostri diritti in vista di un futuro in cui potremmo non essere più in grado di esprimere le nostre volontà o di badare a noi stessi? Fin dagli anni Settanta, quando ha collaborato con il team di Franco Basaglia per giungere a una profonda riforma della psichiatria e dei suoi istituti, Paolo Cendon è stato un giurista che ha ascoltato le esistenze dei più vulnerabili, dei meno fortunati, di chi ha bisogno di assistenza, e si è assunto la responsabilità di cercare nuove vie per la salvaguardia di nuovi diritti. Alla sua azione si devono iniziative di legge che hanno portato al riconoscimento dell’idea di “danno esistenziale” e all’introduzione di figure come l’amministratore di sostegno. Oggi, grazie al caleidoscopio di storie vere ricavate da un’esperienza più che quarantennale, Cendon dimostra in questo libro che la fragilità è parte integrante della nostra umanità e, direttamente o indirettamente, ci riguarda tutti. Solo una visione globale che abbracci diritti, doveri e responsabilità, dal testamento biologico all’adozione e all’affido, dalla riparazione del danno esistenziale alla fine di un istituto crudele come l’interdizione all’alleviamento di tante forme di disagio, offre davvero alla nostra società la possibilità di una trasformazione profondamente benefica: una trasformazione che, anche grazie all’opera di Cendon, è già cominciata. Basta ricordare che «non esistono soggetti deboli, a questo mondo, ci sono soltanto persone indebolite» e le loro storie sono un aiuto per tutti a riconoscere anche i chiaroscuri di ogni vita.
Opinioni:
Grazie alle storie vere ricavate dalla sua esperienza, Paolo Cendon ci dimostra che la fragilità è parte integrante della nostra umanità e, direttamente o indirettamente, ci riguarda tutti. – LaFeltrinelli
Paolo Cendon è il protagonista di questa estensione della civiltà e dell’umanità del cosiddetto diritto dei deboli. – Claudio Magris
Come Affrontare E Superare L’Esame Di Diritto Privato
Questa edizione raccoglie, nella prima parte, mille domande distribuite in quattordici capitoli e, nella seconda parte, le relative risposte. La struttura delle domande è varia: oltre la metà dei quesiti prevede una risposta libera, mentre per gli altri si tratta di scegliere entro un ventaglio di soluzioni precostituite. Il libro non sostituisce né il codice né gli appunti presi a lezione né il manuale. Più semplicemente, esso affianca gli strumenti didattici di sempre, rivelandosi prezioso quale voce che pone dubbi e incertezze sulle parti appena apprese e – a preparazione ultimata – quale mezzo di paragone e supporto.
Persone fragili, diritti civili
“Tante le ragioni che, sempre più spesso, invitano i civilisti del nostro tempo ad affrontare in modo unitario – lo sguardo non rivolto a un solo istituto, a un’unica categoria di diseredati – le questioni della fragilità umana. Per un verso c’è la coscienza delle gravi disarmonie cui possono indurre, sul piano disciplinare, letture troppo frammentarie. Si fa l’esempio dell’interdizione. Di là l’attaccamento al passato: la tendenza cioè a continuare con le esautorazioni estreme, sul piano privatistico, da parte di alcuni tribunali; la rinuncia diffusa a mettere in gioco l’art. 427 c.c., primo comma, il lucchetto mantenuto per negozi che potrebbero (in quella certa ipotesi, magari con la vigilanza di un esperto) ritenersi alla portata dell’interessato. Di qua lo sguardo al futuro: ossia l’avversione a un modello che, oltre a presentarsi infecondo nei setting psichiatrici, calpesta quanto a forma e sostanza la Convenzione sulla disabilità di New York del 2006; insieme al favor per le previsioni legislative che in Italia riconoscono, ad esempio circa le decisioni sull’aborto, margini decisionali non da poco alla donna incapacitata.”
L’orco in canonica: Una ragazza esce dal buio del passato
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.