In questo articolo vediamo insieme una selezione dei migliori libri di Raymond Carver.
Se avessi a tua volta letto libri di Raymond Carver, non esitare a dare il tuo contributo commentando questo articolo!
Intanto, qui sotto trovi le sue opere più rappresentative, ordinate in tempo reale in base al numero delle vendite su Amazon.
Migliori Libri di Raymond Carver
Cattedrale
A volte anche una visita inattesa e poco gradita – quella di un amico cieco della moglie, per esempio – può smuovere emozioni dimenticate. E cosi, infatti, che il narratore del racconto che dà il titolo alla raccolta – forse il più celebre di Carver e uno dei più amati dall’autore – finisce per passare quasi senza rendersene conto dall’iniziale ostilità condita di gelosia al momento di una piccola rivelazione. È un personaggio carveriano a tutti gli effetti, l’anonimo protagonista del racconto: sottilmente alla deriva, privo di amici, inchiodato in un lavoro che detesta, con una moglie da cui forse si sente un po’ trascurato. Eppure, è proprio la presenza ingombrante del cieco Robert a costringerlo a uscire dalla sua corazza e abbozzare un rapporto umano, una condivisione che gli permetterà di recuperare, forse, una parte di sé dimenticata. Carver ne segue l’impercettibile evoluzione con naturalezza, con uno stile maturo e consapevole dei propri mezzi, da lui stesso definito “più pieno e generoso”. Se “Cattedrale” chiude la raccolta su una tenue nota positiva, nel resto del libro prevalgono i toni desolati, i fragili equilibri pronti a spezzarsi in conseguenza di eventi all’apparenza secondari: un nuovo trasloco in “La casa di Chef”, l’atto mancato di una riconciliazione impossibile in “Lo scompartimento”, l’inizio di una crisi senza apparenti vie d’uscita in “Vitamine”, in cui nella deriva personale fa irruzione la violenza della storia.
Di cosa parliamo quando parliamo d’amore
Di cosa parliamo quando parliamo d’amore? Parliamo di un bicchiere di gin che si rovescia in una stanza dove discutono due coppie stanche. Parliamo di vecchi amici che forse per noia, forse per altro, commettono senza rendersene conto un delitto terribile. Parliamo di pasticceri a cui non hanno ritirato torte di compleanno. Parliamo di gesti che sembrano insignificanti, e invece sono in grado di restituire a ogni vita tutta la grazia nascosta dietro la banalità della cattiveria e della paura. I diciassette racconti che hanno reso Raymond Carver un autore di culto: l’espressione più limpida di una scrittura che con miracolosa semplicità arriva sempre al cuore delle cose. Prefazione di Diego De Silva.
Opinioni:
«Imbattersi nei diciassette racconti di Di cosa parliamo quando parliamo d’amore vuol dire, soprattutto, realizzare che molte delle cose che pensi non solo esistono (e contano), ma puoi addirittura parlarne, anche se (o proprio perché) non sai esattamente di cosa parli» – Diego De Silva – LaFeltrinelli
Da dove sto chiamando
Da dove sto chiamando, l'”autoantologia” voluta da Carver nel 1988, poco prima della morte, presenta nella versione scelta e curata dall’autore racconti appartenenti a tutto l’arco della sua produzione, da quelli del libro d’esordio “Vuoi star zitta per favore?” ai sette “nuovi racconti” di “Elephant”. Permette così al lettore di scorgere forse nel modo più compiuto possibile gli orizzonti narrativi che si richiamano da un punto all’altro dell’ormai leggendaria “Carver Country”. C’è ovviamente la coppia, fotografata nei suoi vari istanti, sovente nelle diverse fasi di una crisi: come in “I chilometri sono effettivi”; nel momento stesso di una separazione annunciata da una lettera dalla calligrafia “irriconoscibile”, come in “Pasticcio di merli”. Le donne e gli uomini carveriani si trovano di fronte, all’improvviso e forse quasi senza accorgersene, alla resa dei conti con il sogno americano di provincia. Oppure a raggiungerli è un’eco di violenza: quella del reduce nero di “Vitamine”, che come amuleto porta con sé l’orecchio rinsecchito di un vietcong, l’esplosione di aggressività repressa di un padre mite in “Biciclette, muscoli, sigarette” o l’ottusità inquietante del protagonista di “Con tanta di quell’acqua a due passi da casa”. O ancora, è l’alcol a scandire le giornate di molti di loro, in racconti come “Un’altra cosa”, “Attenti”, “Da dove sto chiamando”. Prefazione di Michela Murgia.
Se hai bisogno, chiama
“Se hai bisogno, chiama” raccoglie tanto i racconti postumi, quelli su cui Carver stava lavorando poco prima di morire, quanto quelli giovanili, pubblicati su piccole riviste all’inizio degli anni Sessanta e a volte addirittura sotto pseudonimo. Si scoprono cosi due Carver ugualmente sorprendenti, che possiedono, però, una medesima luce: quella in grado di illuminare “ciò che ci rende e ci mantiene, spesso a dispetto di grosse difficoltà, riconoscibilmente umani”. Introduzione di Tess Gallagher. Prefazione di Valeria Parrella.
What We Talk About When We Talk About Love [Lingua inglese]: Raymond Carver
This powerful collection of stories, set in the mid-West among the lonely men and women who drink, fish and play cards to ease the passing of time, was the first by Raymond Carver to be published in the UK. With its spare, colloquial narration and razor-sharp sense of how people really communicate, the collection was to become one of the most influential literary works of the 1980s.
Se volessi saperne di più sui libri di Raymond Carver, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
- Migliori lampade da tavolo Kartell, prezzi e opinioni
- Libri di Mamen Sánchez Migliori da leggere e consigliati
- Libri di Enzo Striano migliori da leggere e consigliati
- Libri di Franco Cardini migliori da leggere e consigliati
- Libri thriller classici migliori da leggere e consigliati
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.