Questa è la pagina dedicata a Riccardo Magrini.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Fagianate, scatti e scie”.
Fagianate, scatti e scie
Ci sono le classiche (allungo, carovana, manubrio), quelle romantiche (bacio, cotta), quelle goliardiche (pissstop, trombatura, miciola), quelle autobiografiche (la presa della pastiglia) e quelle semplicemente improvvisate, che nascono dall’intuizione di un momento, da una complicità e da una passione comune che si rafforza telecronaca dopo telecronaca. Riccardo Magrini, per tutti “Il Magro”, e Luca Gregorio sono le voci del ciclismo di Eurosport e con le parole non si limitano a commentare le corse: piuttosto ci giocano in modo unico, attingono a un patrimonio consolidato dalla tradizione e lo rimodellano mescolando tecnicismi e goliardia, lo contaminano con riferimenti ora alti ora prosaici, lo reinventano per sintetizzare in un’espressione intere parabole umane. E con Fagianate, scatti e scie di queste parole propongono una insindacabile selezione. Perché, come ha scritto Paolo Condò nella sua prefazione, “quella di Riccardo e Luca è una lingua “aumentata”, ed era nella logica delle cose che questa neolingua si dotasse di un dizionario”.
Opinioni:
Riccardo Magrini, per tutti “Il Magro”, e Luca Gregorio sono le voci del ciclismo di Eurosport e con le parole non si limitano a commentare le corse: piuttosto ci giocano in modo unico. – LaFeltrinelli
Dalle voci del ciclismo di Eurosport, una dichiarazione d’amore poetica e scanzonata al mondo della bicicletta e a tutte le sue invenzioni linguistiche – Anonimo
Barlume di luce
Come Smettere di Pensare Troppo : Una Guida Per Eliminare Il Sovrappensiero. Tecniche Pratiche e Mini-Abitudini Per Alleviare l’Ansia, Eliminare Il Pensiero Negativo e Ottenere La Pace Mentale
Il giardino segreto
Serse Coppi, l’angelo gregario. Fratello di sangue e di vento
Eu un silenzioso, intimo, speciale rapporto di mutuo soccorso quello che legò Fausto e Serse Coppi anche nel corso della loro storia sportiva. Una naturale e speciale relazione che non si esauriva una volta scesi dai pedali. Serse era per Fausto non solo il fratello minore da istruire ma forse per davvero l’unica persona sulla quale poter fare affidamento anche nel privato. E Fausto per Serse era non solo il fratello campione, ma era sangue del suo sangue, a cui sentiva di dover coprire le spalle per affettuosa devozione e un infinito rispetto fraterno mai sfociato in rivalità o gelosie. Serse voleva molto bene a Fausto e ne desiderava ogni felicità. Serse era il quinto dei fratelli Coppi, il più piccolo. Sembrava la copia esatta di Fausto, tanto si somigliavano. E del Campionissimo era assieme l’angelo e il gregario, soprattutto nelle leggendarie sfide contro un altro indimenticabile fuoriclasse, Gino Bartali. Serse morì per le conseguenze di una brutta caduta, avvenuta infilando una ruota in un binario del tram durante un Giro del Piemonte. Aveva appena ventotto anni. Quel triste giorno di giugno del 1951, mentre Serse spirava, Fausto si aggirava per i corridoi della clinica Sanatrix di Torino come un leone in gabbia. L’Airone aveva gli occhi al cielo trasfigurati dal pianto. Non faceva che ripetersi disperato e a denti stretti: “Aveva ragione mamma… non avremmo mai dovuto correre…”. Prefazione di Felice Gimondi, introduzione di Riccardo Magrini e postfazione di Marco Carrea.
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