Questa è la pagina dedicata a Sonia Alfano.
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La zona d’ombra. La lezione di mio padre ucciso dalla mafia e abbandonato della Stato
“Sopra al sangue di mio padre è possibile costruire qualcosa di positivo.” È questa la convinzione di Sonia, figlia di Beppe Alfano, il giornalista scomodo ucciso dalla mafia a Barcellona Pozzo di Gotto l’8 gennaio 1993. Eliminato perché aveva le prove delle attività criminali di una provincia siciliana, quella messinese, da sempre considerata quella in cui “la mafia non esiste”: tre giorni prima di morire, Alfano aveva invece consegnato alle autorità una lunga e documentata descrizione delle sue scoperte, tra cui il probabile rifugio del boss latitante Nitto Santapaola, a pochi passi da casa sua. Ma quella busta è sparita per sempre, assieme al computer, ai raccoglitori e ai taccuini con il lavoro di anni, sequestrati la notte stessa dell’omicidio e mai più restituiti. Oggi Sonia, che ha affiancato il padre nelle inchieste e vissuto accanto a lui il crescendo di minacce sempre più esplicite fino al tragico epilogo, ricostruisce quei giorni e gli anni che seguirono: l’ostracismo dei concittadini, le difficoltà finanziarie, l’angoscia di quattro processi celebrati senza giungere a una verità definitiva. Nonostante molti le abbiano consigliato “amichevolmente” di dimenticare, Sonia si è impegnata con determinazione nella lotta alla malavita organizzata, ed eletta nel 2009 al Parlamento europeo continua anche da lì la sua battaglia per denunciare una piaga che non è più soltanto italiana.
Letteratura italiana. Manuale per studi universitari. Da Tasso a fine Ottocento (Vol. 2)
I due volumi propongono un racconto della storia della letteratura italiana, dalle sue Origini fino alla fine dell’Ottocento, attraverso la selezione di autori e questioni fondamentali. Articolato in dieci epoche, il manuale si propone come uno strumento mirato agli studi universitari; offre dunque una trattazione avanzata dei momenti principali della tradizione letteraria, intrecciando in modo equilibrato la discussione storica con una lettura approfondita dei testi più rappresentativi. Uno spazio significativo è infine riservato ai classici maggiori, presentati e commentati in capitoli autonomi (10 nel primo volume, 10 nel secondo), e individuati come testi decisivi per il definirsi di un’identità culturale italiana.
Dove Eravamo: Vent’anni dopo Capaci e Via D’Amelio.
Da quel giorno mia madre ha smesso di cantare. Storie di mafia
“Da quel giorno mia madre non ha più cantato. Storie di mafia” è un lavoro di ricerca che nasce dall’idea di dare voce ai familiari delle vittime di mafia meno conosciute. La narrazione delle loro storie consente di farle uscire dall’oblio cui spesso sono destinate. Un concetto cardine è quello di memoria che serve non solo per perpetuare il ricordo delle vittime, ma per trasmettere degli esempi in grado di diffondere la cultura della legalità. La memoria impedisce all’oblio di avere il sopravvento e la condivisione dell’esperienza dolorosa diventa un mezzo per l’elaborazione del lutto e si trasforma in uno strumento potente di mobilitazione e di impegno civile. Il lavoro di stesura ha riguardato una breve ricostruzione storiografica sulle origini del fenomeno mafioso con particolare riferimento alle diverse interpretazioni teoriche volte a trovare una spiegazione all’emergere dell’organizzazione. Successivamente, l’attenzione è confluita su alcune ipotesi, esistenti in letteratura, relative alle spiegazioni della nascita della criminalità organizzata di stampo mafioso in un territorio circoscritto e specifico qual è il meridione d’Italia. Il focus si sposta poi su un contributo vittimologico volto a definire e circoscrivere le caratteristiche e le istanze delle vittime di reato. La restante parte dà ampio spazio alla voce dei familiari delle vittime innocenti di mafia attraverso l’analisi delle interviste raccolte e consente di approfondire temi particolarmente rilevanti che riguardano la dimensione privata e personale, le aspettative e la fiducia verso le istituzioni, le opinioni rispetto al ruolo che devono assumere la memoria e l’impegno o l’apporto che può dare la società civile. Il valore della testimonianza, l’efficacia della normativa esistente in materia e il tema della disparità di trattamento completano il campo d’indagine.
Chi sta ammazzando Provenzano? (Adagio)
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