Questa è la pagina dedicata a Stefano Tettamanti.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Andar per statue. A Genova e in Liguria in 85 tappe”.
Genova è mia moglie. La città di Fabrizio De André. Ediz. illustrata
Un inedito Fabrizio De André raccontato da foto uniche che catturano la sua Genova e dialogano con le sue parole. Un viaggio straordinario che esce dai percorsi stereotipati e attraversa l’anima di una città ricca di umanità e poesia
Cose che so. Libri, pesci combattenti, scaloppine al limone, ancora libri e poco altro
Per Socrate tutto ciò che l’uomo saggio sa è di non sapere. Lo abbiamo imparato al liceo e da allora non lo abbiamo più dimenticato. Ma si arriva a un’età in cui ci si accorge che ci sono anche tante cose che non sapevamo di sapere. E che per non dimenticarle può essere utile – utile solo a se stessi e forse alle persone più care – scriverle. Le cose che sa Stefano Tettamanti sono state pubblicate per la prima volta nel blog letterario di Chicca Gagliardo “Ho un libro in testa” nel corso del 2014 o del 2015, e questa è una cosa che nessuno sa più.
Andar per statue. A Genova e in Liguria in 85 tappe
A volte si mimetizzano nelle vie delle città come funghi nel bosco. Altre volte sono esposte agli occhi di tutti in modo sfacciato. Quasi sempre ci passiamo davanti senza vederle e se le vediamo quasi mai sappiamo chi o che cosa rappresentino (tranne Garibaldi, Colombo e pochissimi altri) e perché siano lì, tanto meno chi le abbia scolpite e quando. Eppure le statue raccontano tanto di noi, di quello che siamo, di quello che siamo stati e di come vorremmo essere ricordati. Dal Corsaro Nero di Ventimiglia al Peter Pan di Sestri Levante, da Mike Bongiorno a Sanremo a Karol Wojtyla a Chiavari, dalla strega di Triora al cane di Camogli, da don Orione ad Alessandro Natta, dalle olive giganti di Taggia ai tonni suicidi di Molassana, dalla fionda di Albenga al basilico di Prà, dal generale Belgrano al comandante Bisagno, il giro della Liguria in ottanta e più tappe organizzato da Patrizia Traverso e Stefano Tettamanti è una sorpresa continua, un invito a indigeni e foresti a guardarsi intorno, a tenersi lontani dai luoghi comuni e a giocare con la storia, la memoria e la fantasia nelle pubbliche vie, alla scoperta di storie curiose o struggenti, drammatiche o divertenti. Le storie che le statue raccontano a tutti coloro che hanno voglia di ascoltarle.
Cose che so (indies g&a)
A capotavola. Storie di cuochi, gastronomi e buongustai
“La buona cucina è un agente morale. Per buona cucina intendo la preparazione coscienziosa del semplice cibo quotidiano, non la più o meno talentuosa elaborazione di oziosi banchetti e piatti eccentrici. Il proposito di un libro di cucina è uno e inequivocabile. Il suo unico obiettivo concepibile non può essere che accrescere la felicità degli esseri umani.” È sorprendente scoprire che l’autore di queste righe è Joseph Conrad, nella prefazione al libro di ricette pubblicato nel 1923 da sua moglie Jessie. “A capotavola” è intessuto di sorprese simili a questa: perché scruta attraverso la lente della passione gastronomica le vite di una galleria di personaggi straordinari – dalla A del copista arabo Muhammad Al-Baghdadi alla Y dello scrittore cinese Yuan Mei, passando per Pellegrino Artusi, André Michelin, Agatha Christie, Georges Simenon, fino ad Ave Ninchi, Elena di Sparta e Margherita di Savoia. Entrare a far parte del firmamento dell’alta cucina è oggi il sogno di tanti aspiranti “master chef”. Ma le storie golose raccolte da Laura Grandi e Stefano Tettamanti ci rivelano come spesso a battezzare ricette, metodi di preparazione e “filosofie” gastronomiche siano stati personaggi che dietro ai fornelli non ci sono mai stati. “A capotavola” è una piccola enciclopedia illustrata – del tutto personale e cosparsa di quei buchi che rendono ottima una buona fetta di groviera – della storia della cucina e, insieme, del mutamento del gusto e del costume, non solo alimentare, attraverso il tempo.
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