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Eneide. Testo originale a fronte. Libri I-II (Vol. 1)
Eneide
Virgilio scrisse il suo capolavoro, l’Eneide, tra il 29 e il 19 a.C. per rendere poetico omaggio all’imperatore Augusto e soprattutto alla sua città, Roma, magnifica e florida nell’era della pax augustea, ma nata dalle ceneri della guerra di Troia. Una grandezza costruita quindi con il ferro, il fuoco, il sangue, le lacrime di nostalgia, dolore, rabbia e amore di un esule. Magnifico racconto pieno di avventure e di intense emozioni, il poema virgiliano è la matrice di tutta la moderna letteratura e insieme paradigma della forza e della debolezza del genere umano. Introduzione e commento di Ettore Pastore.
Opinioni:
«Quale destino t’insegue, o figlio della dea, fra tanto/pericoli? Quale mai forza ti spinge su rive selvagge?» – LaFeltrinelli
Eneide. Testo latino a fronte
Questa nuova traduzione dell’Eneide, corredata da un ricco apparato di note, si configura come particolarmente tecnica e come intimamente poetica: due connotazioni complementari del lavoro di un traduttore che è affermato studioso di letteratura latina e poeta in proprio. Tecnica per la scelta metrica di un esametro barbaro molto duttile, ma anche molto preciso, con i suoi sei accenti e con giochi di pause, e di alternanze fra misure dattiliche e spondaiche, che realizzano una analogia assai stretta rispetto all’archetipo latino. Tecnica per la scelta di mantenere le ripetizioni virgiliane in tutte le tessere formulari: locuzioni fisse dove Virgilio usa locuzioni fisse. La rielaborazione poetica parte da premesse di questo tipo, ma si snoda in un paziente rispetto delle singole parole, fino a una spiccata attenzione alle trame foniche, e specialmente alle allitterazioni, omaggio al poeta più musicale e fonosimbolico del mondo antico. Si snoda poi nella ricerca di imprimere, come già fece Virgilio, un passo sublime a una lingua d’arte non troppo lontana da quella usuale. E ancora nella capacità di calibrare un tono malinconico anche nelle pagine più epiche. Il più affascinante esito della letteratura latina trova una nuova voce, fedele e attualissima, per i lettori di oggi e di domani.
Eneide. Libro 2º. Ediz. ampliata
Alla corte di Didone Enea narra la caduta di Troia e la sua fuga dalla città in fiamme con il padre Anchise, il figlio Ascanio e una schiera di seguaci. È un racconto dalle implicazioni delicate: Enea deve spiegare come sia potuto accadere che i Troiani siano stati tanto malaccorti da essersi lasciati ingannare dallo stratagemma del Cavallo di legno, e soprattutto perché lui, il valoroso Enea, abbia preferito affrontare una fuga potenzialmente vergognosa invece di andare incontro a una nobile morte in battaglia. Nelle parole dell’eroe si intrecciano pathos e autodifesa, mentre Virgilio, nella molteplicità delle varianti esistenti, seleziona la sua versione degli eventi della notte fatale di Troia. Questo libro è il primo della nuova collana di edizioni commentate Syllabus, rivolta in primo luogo alle università, ed è il primo commento in italiano a Eneide 2 in più di cinquant’anni.
Opinioni:
Seconda edizione riveduta e ampliata – LaFeltrinelli
Bucoliche. Testo latino a fronte
Raccolta di dieci componimenti poetici che adombrano episodi autobiografici dell’autore sullo sfondo delle tumultuose vicende politiche dell’ultima repubblica romana. Nelle “Bucoliche” regna l’idillica visione di una vita semplice e innocente, fatta di umili lavori, ozi, silenzi, gare di canto. I pastori di Virgilio non hanno nulla di rozzo: sono idealizzati, quasi fossero poeti che attraverso il contatto con la natura cercano di stemperare il contrasto insanabile con la violenza della storia.
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