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Migliori Libri di Voltaire
Candido o l’ottimismo
Con “Candido” pubblicato simultaneamente nel 1759 a Parigi, Londra e Amsterdam, Voltaire portava a perfezione il nuovo genere letterario da lui creato, quel ‘conte philosophique’ la cui caratteristica essenziale risiede nella tensione dialettica tra allusione ideologica e illusione narrativa. Le convulse e mirabolanti avventure di Candido offrono alla scintillante, ironica e incisiva penna di Voltaire l’opportunità di dimostrare la vanità dell’ottimismo razionalista leibniziano e della teoria del migliore dei mondi possibili. E il lettore di ieri, come quello di oggi, preso dal frenetico ritmo narrativo cede all’incantesimo e si rende partecipe del sottile e intelligente gioco con il quale la consumata maestria dell'”ultimo degli scrittori felici” (Barthes) lo induce a passare velocemente dall’arbitrio narrativo alla meditazione filosofica. Introduzione di Giuseppe Galasso.
Il trattato sulla tolleranza
Il 10 marzo 1762 il protestante Jean Calas viene giustiziato in una piazza di Tolosa, di fronte a una folla inferocita. L’accusa è quella di aver ucciso il figlio, sospettato di volersi convertire al cattolicesimo. Nonostante l’inconsistenza delle prove e l’arbitrarietà di un processo che risponde più alle storture del fanatismo religioso che al rigore della ragione e della giustizia, la supplica di Calas – che fin sul patibolo non cessa di protestare la propria innocenza – rimane inascoltata. Non da Voltaire, che impugna la penna contro questa palese ingiustizia. L’anno successivo viene pubblicato il breve e fulminante “Trattato sulla tolleranza”. Non solo Voltaire chiede la riabilitazione della memoria di un padre amorevole e di un uomo innocente: la sua invocazione assume i toni di un’accorata denuncia del fanatismo religioso e della superstizione, di un vibrante appello alla tolleranza e alla libertà di pensiero destinato a risuonare nei secoli a venire.
Zadig
Divertimenti e insieme opere polemiche, i ‘contes philosophiques’ celano sotto l’artificio della narrazione e della favola la personalità più intima del loro autore. Apparsi nell’arco di dieci anni, tra il 1747 (Zadig) e il 1756 (Storia dei viaggi di Scarmentado), questi primi racconti trovano un loro momento unitario nella dimensione del viaggio, punto privilegiato di osservazione e di conoscenza. Di volta in volta il destino, la saggezza umana, la prepotenza o la stupidità sono l’oggetto di una “storia filosofica” – come recita il sottotitolo di Micromegas – capace di unificare tutti quanti questi scritti voltairiani. Prefazione di Paolo Flores d’Arcais.
E Se Voltassi Pagina ?
Voltaire. Opere storiche: Testo francese a fronte
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