Questa è la pagina dedicata a Walter Veltroni.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Buonvino e il caso del bambino scomparso (La serie del commissario Buonvino Vol. 2)”.
Storie che parlano di noi
Tra passato e presente passa un sottile filo rosso che parla di noi. Per trovarlo dobbiamo cercare di interpretare gli eventi di ieri e di oggi, ascoltarne i testimoni e raccogliere indizi sulla nostra storia interrogandoci lungo il cammino sulla direzione che sta prendendo. È quello che fa Walter Veltroni nel suo nuovo libro, da cronista curioso e sensibile, quando rievoca gli anni di piombo o analizza le paure dell’Italia contemporanea, quando ricorda le vittime della Shoah e condanna le esplosioni di odio sociale, quando fa parlare il cardinal Ravasi e lo psicanalista Umberto Galimberti o conversa con Adriana Asti, Renato Zero, Woody Allen, Ornella Vanoni o Francesco Totti. Quando ricorda Maradona, Gigi Proietti, Raffaella Carrà, Gino Strada, David Sassoli, gli eroi del calcio nazionale del 1968 e moltissimi altri. Dalla politica alla scuola, dalla cronaca allo spettacolo, dal cinema allo sport: ogni storia che l’autore racconta in questo libro attraversa le nostre emozioni e sollecita la memoria del Paese per comporre un mosaico più ampio in cui possiamo ritrovare in fondo noi stessi. Come in un ideale diario sentimentale degli italiani.
Opinioni:
ogni storia che l’autore racconta in questo libro attraversa le nostre emozioni e sollecita la memoria del Paese per comporre un mosaico più ampio in cui possiamo ritrovare in fondo noi stessi. Come in un ideale diario sentimentale degli italiani. – LaFeltrinelli
C’è un cadavere al Bioparco
Dopo la felice soluzione del caso del bambino scomparso, il commissario Buonvino si gode la quiete ritrovata del parco di Villa Borghese e le gioie dell’amore. Ma è una tregua di breve durata. Il ritrovamento di un cadavere nel rettilario del Bioparco, il giardino zoologico della capitale ospitato all’interno della Villa, rappresenta una brutta gatta da pelare per Buonvino, che si dà il caso sia erpetofobico, provando un terrore atavico per qualsiasi tipo di rettile. Come ci è finito il corpo di un uomo nudo dentro la teca dell’anaconda? E come ci è finita nella pancia del gigantesco serpente la testa del suddetto? Sono solo alcuni degli interrogativi senza risposta tra i quali il commissario e i suoi impavidi quanto scombinati agenti si barcamenano nel tentativo di risolvere quello che si presenta come un vero e proprio rompicapo. Quasi ci trovassimo nel più classico dei gialli di Agatha Christie, Buonvino dovrà dar fondo a tutto il suo acume e alle sue capacità deduttive per sbrogliare i fili di un’indagine in cui gli indizi scarseggiano e i sospettati abbondano, e smascherare finalmente il colpevole.
Opinioni:
Una nuova indagine, particolarmente insidiosa, dà del filo da torcere al commissario Giovanni Buonvino e alla scalcinata squadra di Villa Borghese. Stavolta le spire di un serpente stringono il lettore in un giallo dal delizioso sapore classico e ricco di colpi di scena. – LaFeltrinelli
Eccolo, il cadavere. O quello che ne restava. Si trovava nel posto più strano che potessero immaginare. Non schiacciato dalla zampa di un elefante, non sbranato da un leone o calpestato da un ippopotamo. No. Era nel rettilario. Più precisamente nella teca dove d’abitudine stazionava l’anaconda verde del Sud America. – Anonimo
Buonvino e il caso del bambino scomparso (La serie del commissario Buonvino Vol. 2)
Tana libera tutti
«A ridosso della Giornata della memoria Walter Veltroni racconta ai giovanissimi una storia da non dimenticare: quella di un bambino che fu deportato in un campo di sterminio. E che da adulto ha capito perché doveva raccontarlo» – Robinson
Sami Modiano ha solo otto anni quando viene espulso dalla scuola. Abita a Rodi, all’epoca territorio italiano, dove frequenta la scuola elementare, che adora. Il maestro non gli dà motivazioni, gli dice solo di tornare a casa dal padre che gli spiegherà tutto. Da quel giorno Sami smette di essere un bambino e diventa un ebreo. Con il padre e le sorelle vive con difficoltà le restrizioni delle leggi razziali, arrivate sull’isola senza avvisaglie, fino al rastrellamento dell’intera comunità ebraica avvenuto con l’inganno il 23 luglio del 1944. Sami e la sua famiglia vengono caricati su una nave mercantile e da Atene su un treno. Un mese di viaggio in condizioni disumane verso il campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. In pochissimo tempo perde ciò che ha di più caro al mondo: il padre e la sorella Lucia, con cui era riuscito a restare in contatto scambiando bocconi di pane della propria razione quotidiana. Per due volte viene selezionato dai medici del campo e si salva miracolosamente, come pure sopravvive alla marcia finale e alla fuga dei nazisti dal campo con i prigionieri perché creduto morto. Nella casa in cui trova rifugio e viene raccolto dai sovietici il 27 gennaio 1945 conosce Primo Levi e Piero Terracina. Di tutta la comunità ebraica di Rodi, è stato tra le sole venticinque persone riuscite a salvarsi. Nel 2005 ha trovato la forza di tornare ad Auschwitz, accompagnato da una classe di ragazzi e dall’allora sindaco di Roma Walter Veltroni ed è diventato testimone della Shoah. La sua storia arriva al grande pubblico nel 2018 grazie al docufilm Tutto davanti a questi occhi girato proprio da Veltroni.Opinioni:
«Ciò che mi ha tenuto in vita sono le parole di mio padre: Tu devi vivere, Sami. Tieni duro.» – LaFeltrinelli
La scelta
Siamo a Roma, nei giorni afosi del luglio 1943. In una casa di un quartiere popolare, Margherita, quattordici anni, diventa donna e si sente sola. Suo fratello Arnaldo, diciottenne ribelle, è ormai lontano. La madre Maria cerca il cibo per sfamare la famiglia. Il padre Ascenzo, usciere all’agenzia di stampa Stefani, accudisce con devozione personale e politica il fascistissimo presidente Morgagni. Padre e figlio sono nemici. Nemici che si vogliono bene. Ma nemici. Margherita è smarrita, la paura che tracima dal cuore.Intanto arrivano giorni decisivi per il destino dell’Italia: la convinzione che la città eterna, con i suoi simboli, sia intoccabile va in frantumi. È luglio, il sole riscalda le strade, ma all’improvviso il cielo si oscura. A San Lorenzo piovono bombe. Mentre il mondo di prima scompare, ogni membro della famiglia De Dominicis deve fare i conti con un presente che scaglia l’uno contro l’altro. In sei giorni Roma è bombardata dagli Alleati e Mussolini cade. La Storia corre veloce e mette tutti con le spalle al muro. È, in ogni casa italiana, il momento della scelta. Walter Veltroni racconta di generazioni diverse che, ieri come oggi, devono ricominciare a parlarsi. Perché solo quando i figli affrontano i padri, e i padri, almeno per un attimo, si ricordano di essere stati figli, è possibile lasciarsi il buio alle spalle, aprire porte e finestre al futuro.
Opinioni:
Roma, 1943. Una famiglia divisa dalla Storia, una ragazza che vuole imparare la libertà. – LaFeltrinelli
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