In occasione del recente accadimento ci avete chiesto di recensire e consigliare altri libri sulla mafia.
Ci abbiamo messo un po’ e di questo ci è anche abbastanza dispiaciuto, ma finalmente dopo mesi posso dire di condividere con voi dei libri sulla mafia che vale davvero la pena leggere.
Questi testi sono quanto di più crudo e formativo si possa trovare sul tema mafia, un tema che avrebbe bisogno di molta più visibilità in Italia, ma che solo in pochi hanno avuto il coraggio di affrontare.
Non indugio oltre, e vi invito come sempre a commentare questo articolo con il vostro libro sulla mafia consigliato.
Migliori libri sulla Mafia
Iniziamo con libri accessibili a tutti, per poi arrivare a temi davvero pesanti, la cui lettura è sconsigliata ai giovanissimi.
Inizierei con 2 libri sulla mafia teorici e obiettivi, per poi passare a punti di vista più personali.
Atlante della Mafia
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A cosa è dovuto il successo plurisecolare delle mafie italiane? E come mai viene definita “mafia” ogni violenza privata che ha successo nel mondo? L’”Atlante delle mafie” prova a rispondere a queste due domande. Partendo dalla messa in discussione dal paradigma interpretativo dell’esclusività della Sicilia nella produzione di ciò che comunemente si intende per mafia.
Più che un libro sulla mafia, stiamo parlando di una serie di libri, nati con lo scopo di divulgare informazioni corrette su questa piaga dei nostri tempi.
Atlante delle mafie. Storia, economia, società, cultura (Vol. 2)

I saggi del secondo volume dell'”Atlante delle mafie coprono” un ampio spettro di problemi: le descrizioni delle rappresentanze territoriali delle mafie nel Centro e nel Nord, uno studio sulla Basilicata, il racconto delle mafie fatte da alcuni giornali, Tv e magistrati, ed altri temi che comprendono i movimenti antimafia, il cosiddetto “partito della mafia”, il riciclaggio, le donne. Sono spaccati che consentono di penetrare ambiti nuovi o già conosciuti, ma riletti con un’ottica nuova, per comprendere le “ragioni di un successo”, preoccupazione analitica che continua a caratterizzare la scelta dei testi ospitati in questa seconda pubblicazione. Il saggio introduttivo dei curatori, in particolare, si sofferma sul fatto che il successo delle mafie anche nelle regioni del Centro-Nord obbliga a rivedere i canoni interpretativi con cui l’opinione pubblica nazionale ha seguito l’evoluzione dei fenomeni mafiosi, partendo dal convincimento che non sarebbe seria oggi una storia delle mafie senza includere ciò che è avvenuto negli ultimi trent’anni in quei territori dove il fenomeno delle infiltrazioni mafiose “è giudiziariamente quasi inesistente”, almeno secondo le risultanze giudiziarie di quelle regioni.
Lo spettacolo della Mafia
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A che cosa pensiamo quando parliamo di mafie? Come nascono le rappresentazioni della criminalità? In che modo realtà e racconto delle mafie si intrecciano nel dar forma a un immaginario in continua evoluzione? Le organizzazioni criminali negli ultimi decenni sono state protagoniste di una massiccia esposizione mediatica. Modelli, miti e codici si sono adattati e integrati con la società dei consumi e dei mezzi di comunicazione di massa, sono entrati prepotentemente nel cinema, nel web, nel marketing, sino a conquistare il centro della scena. Un fatto, questo, essenziale per l’analisi e la comprensione del fenomeno mafioso nel suo complesso, poiché stereotipi e rappresentazioni sono per le stesse organizzazioni criminali un potente strumento per affermare la loro esistenza e il loro potere.
Lo spettacolo della mafia. Storia di un immaginario tra realtà e finzione
A che cosa pensiamo quando parliamo di mafie? Come nascono le rappresentazioni della criminalità? In che modo realtà e racconto delle mafie si intrecciano nel dar forma a un immaginario in continua evoluzione? Le organizzazioni criminali negli ultimi decenni sono state protagoniste di una massiccia esposizione mediatica. Modelli, miti e codici si sono adattati e integrati con la società dei consumi e dei mezzi di comunicazione di massa, sono entrati prepotentemente nel cinema, nel web, nel marketing, sino a conquistare il centro della scena. Un fatto, questo, essenziale per l’analisi e la comprensione del fenomeno mafioso nel suo complesso, poiché stereotipi e rappresentazioni sono per le stesse organizzazioni criminali un potente strumento per affermare la loro esistenza e il loro potere.
Passiamo adesso ad uno dei migliori romanzi di sempre sulla Mafia, il Giorno della Civetta.
Il Giorno della Civetta
L’omertà, la corruzione e l’inettitudine di istituzioni incapaci di riconoscere ed arginare un fenomeno che si palesava in maniera sempre più evidente.
Un libro che ha fatto la storia, e che fa riflettere tantissimo, sopratutto se lo contestualizziamo. Un inizio degno dei migliori libri gialli, e un finale come è difficilissimo trovarne.
Un romanzo dove l’autore descrive sapientemente ambienti e sentimenti dei personaggi, protagonisti di una storia di fantasia, che però descrive in modo minuzioso la mafia e i suoi meccanismi nascosti.
Una dura e cruda realta che purtroppo ancora condiziona la storia del nostro paese, e della quale non dovremmo mai dimenticarci.
Il giorno della civetta
Leonardo Sciascia pubblicò questo romanzo nel 1961. Allora, nelle parole dell’autore stesso, «sulla mafia esistevano degli studi, studi molto interessanti, classici addirittura: esisteva una commedia di un autore siciliano che era un’apologia della mafia e nessuno che avesse messo l’accento su questo problema in un’opera narrativa di largo consumo» La stessa parola mafia era usata con tutte le cautele e quasi di malavoglia. Eppure noi sappiamo che proprio in quegli anni avveniva la radicale trasformazione che spostò la mafia dal mondo agrario a quello degli appalti, delle commesse e di altre realtà «cittadine», non più regionali ma nazionali e internazionali. Lo scrittore Sciascia irrompe dunque in questa realtà come nominandola per la prima volta. Basta leggere la pagina iniziale del Giorno della civetta per capire che essa finalmente cominciava a esistere nella parola. Sciascia sottopose il testo a un delicato lavoro di limatura, riducendolo ai tratti essenziali con l’arte del «cavare»: e, visto a distanza di anni, tale lavoro si rivela più che mai un’astuzia dell’arte. Qui infatti Sciascia ha scoperto, una volta per tutte, quel suo inconfondibile modo di narrare che non si concede ambagi e volute, ma fissa lo sguardo sempre e soltanto sulle nervature del significato, fossero anche in un minimo gesto o dettaglio. In questo senso, se Il giorno della civetta è diventato il romanzo più popolare di Sciascia, è anche perché lo rappresenta in una forma che, nel più piccolo spazio, raggiunge la massima densità.
Opinioni:
Il primo e il più grande fra i romanzi che raccontano la mafia. – LaFeltrinelli
… ho impiegato addirittura un anno, da un’estate all’altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio lavoro di “cavare” voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno direttamente, colpiti. Perché in Italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece che scherzare, si vuole fare sul serio – Leonardo Sciascia
Cose di Cosa Nostra, Falcone
Uno dei libri sulla mafia più eccezionali, scritti da chi la mafia l’ha vissuta nella vita, e nella morta.
Questo testo scritto da falcone un anno prima della sua morte, descrive i meccanismi e l’evoluzione del sistema mafia in Sicilia.
Un libro molto formativo, forte, crudo e indimenticabile.
La conoscenza è la migliore arma per distruggere la piaga della mafia, e queste tristi pagine andrebbero studiate e tenute a mente costantemente, per puntare ad un mondo migliore.
Chiudo la recensione di questo libro sulla mafia, con una citazione di un grande uomo, Giovanni Falcone, e invito ancora tutti a leggere questo libro.
perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il proprio dovere.
Cose di Cosa Nostra
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autore – Migliori Libri di Giovanni Falcone Giovanni Falcone autore Marcelle Padovani editore Rizzoli Ean: 9788817096089 Asin: 8817096083 Isbn: 8817096083 Tipologia: Libro Pagine: 190 Formato: Forniture assortite Editore: Rizzoli Lingua: Italiano Sinossi: Le parole, indimenticabili, con cui Giovanni Falcone ha messo a nudo il sistema della criminalità organizzata, illustrandone i meccanismi e le articolazioni di potere, il perverso sistema di valori, le modalità di reclutamento dei nuovi affiliati, le attività illecite, i canali di accumulazione e di riciclaggio del denaro, le strategie di intimidazione e i rapporti con la politica. Una vibrante dichiarazione di impegno, consegnata alla giornalista Marcelle Padovani nel corso delle interviste che intaccarono per la prima volta il muro di omertà che proteggeva i boss di Cosa Nostra. E anche una testimonianza irripetibile, rilasciata in quel tempo sospeso che precedette di poco la strage di Capaci, e che ha permesso di salvare la consistenza storica delle informazioni e delle intuizioni di Falcone lasciate in eredità alla lotta contro il crimine organizzato. La documentazione più concreta dell’impegno lungimirante di un magistrato fuori dal comune, che serve a raccontare quello che è stato conquistato ma anche quello che è stato trascurato, e ci fornisce un preciso programma di azione, ancora oggi un modello imprescindibile per la lotta alla mafia.
Società Politica e comunicazione Servizi sociali Criminologia Reati Criminalità organizzata Opinioni:
Un libro che ha segnato un’epoca. – LaFeltrinelli
Un Morto Ogni Tanto
La personale lotta contro la Mafia siciliana del cittadino Paolo Borrometi.
Un grande libro, che con dedizione e passione tratta un tema amaro e pericoloso.
Un libro sulla mafia interessante e triste, da leggere tutto d’un fiato.
Questo testo mette davanti alla realtà della mafia siciliana, e alla connivenza tra mafia e politica, che alimenta il giro d’affari della malavita.
Altra perla imperdibile per chiunque voglia una visione chiara sul tema.
Un morto ogni tanto. La mia battaglia contro la mafia invisibile
«Ogni tanto un murticeddu, vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!» Nelle intercettazioni l’ordine è chiaro: Cosa Nostra chiede di uccidere il giornalista che indaga sui suoi affari. Ma questo non ferma Paolo Borrometi, che sul suo sito indipendente La Spia.it denuncia ormai da anni gli intrecci tra mafia e politica e gli affari sporchi che fioriscono all’ombra di quelli legali. Dallo sfruttamento e dalla violenza che si nascondono dietro la filiera del pomodorino Pachino Igp alla compravendita di voti, dal traffico di armi e droga alle guerre tra i clan per il controllo del territorio. Le inchieste raccontate in questo libro compongono il quadro chiaro e allarmante di una mafia sempre sottovalutata, quella della Sicilia sud-orientale. Il tutto filtrato dallo sguardo, coraggioso e consapevole, di un giornalista in prima linea, costretto a una vita sotto scorta: alla prima aggressione, che lo ha lasciato menomato, sono seguite intimidazioni, minacce, il furto di documenti importantissimi per il suo lavoro, sino alla recente scoperta di un attentato che avrebbe dovuto far saltare in aria lui e la sua scorta. I nemici dello Stato contano sul silenzio per assicurarsi l’impunità, e sono disposti a tutto per mettere a tacere chi rompe quel silenzio. Il primo libro di Paolo Borrometi è una denuncia senz’appello su un fenomeno ritenuto in declino e in realtà più pervasivo di sempre, da combattere anzitutto attraverso la conoscenza del nemico. Perché il potere della mafia, come diceva Paolo Borsellino, è anche un fenomeno sociale, fatto di atteggiamenti e mentalità passive contro cui l’unico antidoto è l’esempio della resistenza e della lotta.
Opinioni:
Paolo Borrometi, giornalista, sfuggito a un attentato delle cosche, racconta la criminalità che affronta ogni giorno in Sicilia. – LaFeltrinelli
L’autore si considera un redivivo, un morto che cammina, inseguito com’è da sicari incaricati di farlo saltare per aria, come è documentato attraverso intercettazioni tra mafiosi di quelle cosche tra Ragusa e Siracura che hanno saputo ramificarsi, espandersi e prosperare. – Paolo Graldi, Il Messaggero
Gomorra di Saviano
Un libro che non puoi non mettere in una raccolta di libri sulla Mafia, è Gomorra di Saviano.
Un libro forte, a volte fin troppo dettagliato, che racconta verità nude e crude.
Sicuramente uno dei libri da leggere almeno una volta nella vita è questo libro sulla mafia, un saggio analitico e preciso, che rende chiara la visione di quel che succede attorno a tutti noi.
Questo romanzo sulla mafia ha ormai più di 10 anni, ma purtroppo fornisce la spiegazione a molte delle anomalie che anche oggi (non illudiamoci del contrario) affliggono l’economia e, di conseguenza, la vita sociale italiana.
Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, Roughtcut Edition
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Nell’aprile 2006 il mondo editoriale italiano è stato sconvolto da un bestseller clamoroso e inaspettato, trasformatosi in poco tempo in un terremoto culturale, sociale e civile: Gomorra. Un libro anomalo in cui Roberto Saviano racconta la camorra come nessuno aveva mai fatto prima, unendo il rigore del ricercatore, il coraggio del giornalista d’inchiesta, la passione dello scrittore e, soprattutto, l’amore doloroso per una città da parte di chi vi è nato e cresciuto. Per scriverlo si è immerso nel “Sistema” e ha così svelato come, tra racket di quartiere e finanza internazionale, un’organizzazione criminale possa tenere in pugno un’intera regione, legando firme del lusso, narcotraffico, smaltimento dei rifiuti e mercato delle armi. Gomorra è un libro potente, appassionato e brutale che afferra il lettore alla gola e lo trascina in un abisso dove nessuna immaginazione è in grado di arrivare. Con un’introduzione di Roberto Saviano scritta a dieci anni dalla prima edizione.
Opinioni:
Un libro potente, appassionato e brutale che afferra il lettore alla gola e lo trascina in un abisso dove nessuna immaginazione è in grado di arrivare. – LaFeltrinelli
Mi si chiede come possano le parole mettere paura alle organizzazioni criminali. Ma ciò che spaventa non sono le parole: a fare paura sono i lettori. – Anonimo
Il Patto Sporco
Gli attentati a Lima, Falcone, Borsellino, le bombe a Milano, Firenze, Roma, gli omicidi di valorosi commissari di polizia e ufficiali dei carabinieri.
Questo e molto altro all’interno di questo terrificante libro sulla Mafia, il PM più minacciato d’italia rivela la verità che molti hanno sempre nascosto.
Consiglio il volume a chiunque voglia conoscere la Verità – anche giudiziaria – sullo scellerato patto “Stato-mafia”.
Descrizione dettagliata del più qualificato dei protagonisti, Il quale svela tutti i passaggi più significativi.
Un libro che ti fa schifare l’italia di quei tempi ancora di più purtroppo, ma anche un libro dal quale imparare tante cose.
Lettura obbligatoria per chiunque.
Il patto sporco. Il processo Stato-mafia nel racconto di un suo protagonista
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Gli attentati a Lima, Falcone, Borsellino, le bombe a Milano, Firenze, Roma, gli omicidi di valorosi commissari di polizia e ufficiali dei carabinieri. Lo Stato in ginocchio, i suoi uomini migliori sacrificati. Ma mentre correva il sangue delle stragi c’era chi, proprio in nome dello Stato, dialogava e interagiva con il nemico. La sentenza di condanna di Palermo, contro l’opinione di molti “negazionisti”, ha provato che la trattativa non solo ci fu ma non evitò altro sangue. Anzi, lo provocò. Come racconta il pm Di Matteo a Saverio Lodato in questa appassionata ricostruzione, per la prima volta una sentenza accosta il protagonismo della mafia a Berlusconi esponente politico, e per la prima volta carabinieri di alto rango, Subranni, Mori e De Donno, sono ritenuti colpevoli di aver tradito le loro divise. Troppi i non ricordo e gli errori di politici e forze dell’ordine dietro vicende altrimenti inspiegabili come l’interminabile latitanza (43 anni!) di Provenzano, la cattura di Riina e la mancata perquisizione del suo covo, il siluramento del capo delle carceri, Nicolò Amato, la sospensione del carcere duro per 334 boss mafiosi. Anni di silenzi, depistaggi, pressioni ai massimi livelli (anche dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), qui documentati, finalizzati a intimidire e a bloccare le indagini. Ora, dopo questa prima sentenza che si può dire storica, le istituzioni appaiono più forti e possono spazzare via per sempre il tanfo maleodorante delle complicità e della convivenza segreta con la mafia.
Opinioni:
La testimonianza del pm più minacciato d’Italia. Le verità che molti volevano nascondere. – LaFeltrinelli
Chiediamoci perché politica, istituzioni, cultura, abbiano avuto bisogno delle parole dei giudici per cominciare finalmente a capire… Un manipolo di magistrati e di investigatori ha dimostrato di non aver paura a processare lo Stato. Ora anche altri devono fare la loro parte – Nino di Matteo
Volevo che nelle pagine di questo libro parlasse il magistrato, parlasse l’uomo, protagonista e testimone di un processo destinato a lasciare il segno – Saverio Lodato
Libri sulla mafia più venduti
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Solo è il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo
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Prima ti infangano, poi ti isolano, poi ti ammazzano. Un’esplosione squarcia la quiete della campagna corleonese. Il giovanissimo Totò Riina assiste allo sterminio dei suoi familiari intenti a disinnescare una bomba degli Alleati per ricavarne esplosivo. È un boato che distrugge e che genera. La piaga che molti, con timidi bisbigli, chiamano mafia, ma che d’ora in poi si rivelerà a tutti come Cosa nostra, s’incarna da qui in avanti nella sua forma più diabolica. Ma con potenza uguale e contraria, per fronteggiare l’onda di quella deflagrazione scaturisce anche il suo antidoto più puro. È il coraggio, quello che sorregge l’ingegno e l’intraprendenza, che sopperisce ai mezzi spesso insufficienti: il coraggio che scorre in Giovanni Falcone, negli uomini e nelle donne che insieme a lui sono pronti a lanciarsi in una battaglia furiosa dove la vita vale il prezzo di una pallottola. La storia di un magistrato che insieme a pochi altri intuisce la complessità di un’organizzazione criminale pervasiva, ne segue le piste finanziarie, ne penetra la psicologia e ne scardina la proverbiale omertà, è narrata in queste pagine con l’essenzialità di un dramma antico: sul proscenio, un uomo determinato a ottenere giustizia, assediato dai presagi più cupi, circondato dal coro dei colleghi che prima di lui sono caduti sotto il fuoco mafioso; stretto, nelle notti più buie, dall’abbraccio di una donna che ha scelto di seguirlo fino a dove il fato si compirà. Roberto Saviano ha voluto onorare la memoria del giudice palermitano strappandolo alla fissità dell’icona e ripercorrendone i passi, senza limitarsi a una ricostruzione fondata su uno studio attentissimo delle fonti, degli atti dei processi, delle testimonianze, ma spingendo la narrazione fino a quello «spazio intimo dove le scelte cruciali maturano prima di accadere» Questo romanzo ci racconta una pagina fatidica della nostra storia, illumina la vita di un uomo che, nel pieno della carriera, fu in realtà al culmine del suo isolamento. E leva il canto altissimo della sua solitudine e del suo coraggio.
Opinioni:
Questa è la storia di un uomo che resiste, che prova a fare la differenza, che non voleva essere un martire né un eroe. – LaFeltrinelli
Il capo dei capi

Cresciuto nei campi di una Sicilia dimenticata, ossessionato dal potere, delitto dopo delitto e guerra dopo guerra ha conquistato Palermo. Così un rozzo e astuto contadino di Corleone è diventato il Capo dei capi. Con un piccolo esercito di sicari si è impadronito della mafia più potente del mondo eliminando, uno dopo l’altro, tutti i suoi nemici. E una volta raggiunta la cima della Cupola, è stato il momento dell’attacco allo Stato: bombe, stragi, attentati voluti da un uomo che ormai si credeva intoccabile e invincibile. Fino al 1992, fino alle uccisioni di Falcone e Borsellino. Poi la sua misteriosa cattura dopo quasi un quarto di secolo di latitanza, un evento ancora tutto da chiarire che coinvolge personaggi eccellenti e insospettabili. Dal momento della cattura fino alla morte, Totò Riina è rimasto comunque il dittatore di Cosa Nostra anche dal carcere. In questo libro, Attilio Bolzoni e Giuseppe D’Avanzo raccontano la sua inquietante epopea attraverso la testimonianza dei siciliani di Corleone.
Le famiglie che hanno creato la mafia. Tutta la verità sulle dinastie più potenti della criminalità organizzata
I Genovese, i Gambino, i Bonanno, i Colombo e i Lucchese: le dinastie più potenti nella storia della mafia in America. Una storia che, da sempre, parte dai colpi di lupara per culminare nei palazzi del potere, i luoghi dove la criminalità organizzata intreccia ambigue alleanze con i rappresentanti della politica. Fin dal fascismo, l’infiltrazione della mafia negli Stati Uniti fu favorita dall’idea di predisporre una micidiale “quinta colonna” nel cuore del Paese. Nel corso del secondo conflitto mondiale, si scoprì che la mafia controllava tutti i principali porti di New York e che aveva accumulato una fortuna con i dazi e le estorsioni oltre che con gli alcolici, il gioco d’azzardo e la prostituzione. Dopo la guerra, si modernizza e, grazie al traffico degli stupefacenti, ingigantisce il suo giro d’affari. Il libro illustra questi passaggi con dovizia di particolari, dando grande spazio alla vita quotidiana, alle abitudini e alle manie dei diversi protagonisti. Per ricostruire le loro vicende processuali, l’autore sfrutta le fonti d’archivio e ricorre spesso all’intervista, conferendo una dose supplementare di realismo all’intera opera.
La mattanza. Dal silenzio sulla mafia al silenzio della mafia
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Per meglio ricordare Falcone e Borsellino, partiamo da piú lontano. Da quell’undici giugno del 1969, quando si apre il processo di Bari che rompe il silenzio sulla mafia, passando per l’uccisione del giornalista Mario Francese. Una carrellata che vede protagonisti Totò Riina, Leoluca Bagarella e Bernardo Provenzano, il sacco di Palermo e la guerra dei Corleonesi. E Francesca Morvillo e Ninetta Bagarella. Dalle morti di Boris Guliano, Cesare Terranova, Pio La Torre, Rocco Chinnici e Carlo Alberto Dalla Chiesa alla strage di Ciaculli, per arrivare alla nascita del pool antimafia, con la stagione dei pentiti, il maxiprocesso e le stragi di Capaci e di via D’Amelio. Per concludere con la reazione dello Stato, il 41bis, la morte di don Pino Puglisi, e le relazioni tra mafia e politica.
Opinioni:
«Siccome la storia come sempre in questo benedetto maledetto Paese non passa mai, allora credo che rivivere la Mattanza, con i clamori degli spari e delle bombe, e soprattutto con il ronzare assordante di molti silenzi, possa servire non solo a capire il passato, ma a riconoscere il presente.» – LaFeltrinelli
La mafia ha vinto. Intervista con Tommaso Buscetta
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A quindici anni dall’inizio della sua collaborazione con la giustizia, il primo grande pentito di mafia, colui che ha contribuito in modo cruciale all’istruzione del maxiprocesso e svelato per la prima volta nomi e meccanismi di potere di Cosa Nostra, parla e traccia un bilancio desolante della lotta alla criminalità organizzata, dopo la stagione delle bombe e gli assassinii di Falcone e Borsellino. Buscetta ripercorre piccole e grandi tappe della propria vita e lancia un duro j’accuse nei confronti della classe politica italiana e della nuova omertà.
La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia
C’è un mondo intero, popolato di ragazzi che non riescono a immaginare un futuro diverso da quello di chi li ha preceduti, ma anche di ragazzi che invece decidono di percorrere una strada nuova, differente, in cui la direzione è indicata da quella bella parola che lì in paese fa tanta paura: giustizia. Giustizia: che bella parola! Eppure è impronunciabile, in quel paese che dall’alto della collina scambia sguardi con il mare infinito della Calabria. Lara l’ha capito presto, tra gli ulivi del nonno, alle prese con i soprusi del vicino di casa, e sui banchi di scuola, dove a dettare legge sono Totò e i suoi amici. Un giorno, in un edificio abbandonato, Lara e Totò trovano un cagnolino bianco e morbido, che guaisce chiedendo aiuto. È lei a vederlo per prima, eppure il ragazzo reclama prepotentemente il suo diritto di tenere il cucciolo tutto per sé: non ci sta a farselo portare via da quella ragazzina che lo affronta a testa alta, senza paura. Ma Lara ha ormai intuito che il solo modo per sconfiggere la mafia, che serpeggia tra le case e le vie del paese, è guardarla in faccia con onestà e coraggio. Così decide di fare a Totò una proposta che non può rifiutare… Costellata dalle figure straordinarie di Falcone e Borsellino, magistrati vittime della mafia nel 1992, e di Gherardo Colombo, ex magistrato d’ispirazione per la protagonista e per molti, una storia di crescita e riscatto per raccontare ai ragazzi che di fronte alla mafia c’è sempre la possibilità di percorrere una strada diversa. Età di lettura: da 10 anni.
Opinioni:
Una storia di crescita e riscatto per raccontare ai ragazzi che di fronte alla mafia c’è sempre la possibilità di percorrere una strada diversa. – LaFeltrinelli
La storia della mafia
“Non c’è impiegato in Sicilia che non sia prostrato al cenno di un prepotente e che non abbia pensato a trarre profitto dal suo ufficio. Questa generale corruzione ha fatto ricorrere il popolo a rimedi oltremodo strani e pericolosi. Ci sono in molti paesi delle fratellanze, specie di sette che diconsi partiti, senza riunione, senz’altro legame che quello della dipendenza da un capo… Il popolo è venuto a convenzione coi rei. Come accadono furti escono dei mediatori… Molti alti magistrati coprono queste fratellanze…” Così don Pietro Ulloa, procuratore a Trapani nell’anno di grazia 1838. Un giudizio e un ritratto ancora stimolanti, Sciascia se ne appropria e traccia un profilo, denso e inevitabilmente problematico, della cosiddetta onorata società, in questo scritto per la prima volta in volume.
Migliore libro sulla Mafia
Anche questa volta siamo arrivati alla fine dell’articolo, spero che la nostra lista di libri sulla Mafia possa far aprire gli occhi a tante persone che vivono lontano dall’argomento.
Mi auguro che un libro sulla mafia tra questi (se non tutti) possa diventare un vostro bagaglio culturale.
Ricordate di commentare l’articolo col vostro libro di Mafia preferito, e se l’articolo vi è piaciuto, condividetelo sui social per aiutare altre persone a diventare consapevoli su un tema così importante.
Alla prossima, e buona lettura.
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