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Le gemelle di Auschwitz. Una storia vera. Le due sorelle deportate a soli dieci anni nel più terribile campo di sterminio e miracolosamente sopravvissute
Nell’estate del 1944, Eva Mozes Kor giunse ad Auschwitz con la sua famiglia. I genitori e le due sorelle maggiori furono subito mandati alle camere a gas, mentre Eva e la sua gemella, Miriam, vennero affidate alle cure dell’uomo che è passato alla storia come l’Angelo della morte: il dottor Josef Mengele. Eva e Miriam avevano solo dieci anni. Nonostante ai gemelli fosse concesso, all’interno del campo, il “privilegio” di conservare i propri vestiti e i capelli, non venivano loro risparmiati i più atroci esperimenti. Sottoposti ogni giorno a procedure mediche mostruose, moltissimi di loro non sopravvissero. In un racconto crudo, che tratteggia in modo semplice quali erano le condizioni di vita nel più brutale campo di sterminio della storia, l’autrice offre la testimonianza di una bambina che si trova a fronteggiare il vero volto del male. Eva Mozes Kor ha dedicato tutta la vita a tener vivo il ricordo dell’Olocausto, lavorando al tempo stesso per trasmettere un messaggio di pace e perdono che, anche di fronte all’orrore, rappresenta il tesoro più prezioso da conservare.
Opinioni:
Una storia vera. Le due sorelle deportate a soli dieci anni nel più terribile campo di sterminio e miracolosamente sopravvissute. – LaFeltrinelli
Con la sorella Miriam era stata vittima delle torture del medico Josef Mengele. Dopo l’odio per i carnefici una nuova missione: tutelare la memoria e diffondere il perdono. – Il Fatto Quotidiano
Per trent’anni ha viaggiato in tutto il mondo, insegnando l’importanza del perdono per superare i traumi personali e storici. – Il Giornale
Quando aveva dieci anni Eva Mozes Kor venne deportata dai nazisti ad Auschwitz dalla Romania, assieme alla sorella gemella. Arrivate nel campo di sterminio, finirono nelle mani di Joseph Mengele, il medico che eseguiva esperimenti sui detenuti e in particolare sui gemelli. – La Stampa
3 grandi bestseller. Memorie di Auschwitz: I fratelli di Auschwitz-Le due donne di Auschwitz-La lettera perduta di Auschwitz
Malka Adler – I fratelli di Auschwitz Lily Graham – Le due donne di Auschwitz Anna Ellory – La lettera perduta di Auschwitz Malka Adler I fratelli di Auschwitz: Ungheria, 1944. I fratellini Dov e Yitzhak vivono in un paesino arroccato nei Carpazi, un posto dove ebrei e cristiani convivono pacificamente. Ma un giorno tutto cambia. L’esercito ungherese irrompe nella sinagoga, ordinando ai presenti di riunire i familiari e ripresentarsi lì nel giro di un’ora per essere deportati. Sei decenni dopo, al sicuro nei loro salotti confortevoli in Israele, Dov e Yitzhak rompono finalmente il silenzio e raccontano quelle terribili vicende a qualcuno che non le dimenticherà mai: Malka Adler. Le loro memorie, crude ma essenziali, raccontano gli orrori dell’Olocausto. Lily Graham Le due donne di Auschwitz: È il 1942 quando Eva Adami viene deportata ad Auschwitz. Schiacciata tra i corpi pigiati sul treno ed esausta per le privazioni, non riesce a pensare ad altro che a ritrovare suo marito, da cui è stata separata a forza. Ma ad Auschwitz non c’è traccia di lui. Una notte, mentre piange di nascosto, sente un sussurro provenire dalla branda vicina. Un’altra prigioniera, Sofie, le prende la mano… La loro è un’amicizia indistruttibile, e le due donne si scambiano una promessa: qualunque cosa succeda, proteggeranno i loro figli a ogni costo. Anna Ellory La lettera perduta di Auschwitz: Berlino, 1989. Mentre il muro crolla, Miriam Winter si prende cura di suo padre Henryk ormai in punto di morte. Ma rimane sconvolta quando scopre, sotto il cinturino del suo orologio, il tatuaggio di Auschwitz, tenuto segreto per molti anni. Come è possibile che le abbia nascosto una parte così terribile della sua vita? E chi è Frieda, il nome che suo padre invoca quando è incosciente? Alla ricerca di indizi sul passato dell’anziano genitore, Miriam scoprirà una storia d’amore, e di dolore, che Henryk ha custodito nel cuore per quasi cinquant’anni.
Le 999 donne di Auschwitz. La vera storia mai raccontata delle prime deportate nel campo di concentramento nazista
Il 25 marzo del 1942, circa un migliaio di donne ebree nubili lasciarono Poprad, in Slovacchia, per salire a bordo di un treno. Ignare di ciò che stava per accadere loro, piene di speranza e orgoglio patriottico, indossarono i vestiti migliori, confidando nel futuro. Erano entusiaste all’idea di aiutare il proprio Paese lavorando in fabbrica, come era stato loro annunciato. Invece vennero condotte ad Auschwitz. La storia della prima deportazione ufficiale per il temibile campo di concentramento è poco conosciuta, eppure estremamente rilevante al giorno d’oggi. Le vittime di quel 25 marzo non furono oppositori politici o ribelli partigiani. Furono donne inermi e giovanissime, inviate verso una morte certa. Lo straordinario lavoro di ricerca di Heather Dune Macadam racconta questa ignobile pagina di una delle fasi più buie della storia dell’umanità attraverso interviste alle sopravvissute, testimonianze storiche e approfondimenti di chi ha studiato la vicenda, imponendosi così tra le letture imprescindibili sull’Olocausto.
Opinioni:
L’incredibile racconto della prima deportazione ad Auschwitz e delle donne che ne furono vittime. – LaFeltrinelli
Libri come questo sono essenziali: ci aiutano a conservare la memoria di eventi che non dovrebbero essere mai dimenticati. – Caroline Moorehead, autrice di Un treno per Auschwitz
Heather Dune Macadam colloca la prima deportazione ufficiale per Auschwitz in un ruolo di primo piano nello studio dell’Olocausto. A queste donne viene così ridata la dignità individuale, nel racconto dell’orrore della vita quotidiana del campo di concentramento. – Rochelle G. Saidel, fondatrice e direttrice del Remember the Women Institute
La pianista di Auschwitz
Hanna ha quindici anni ed è una pianista di talento. È cresciuta in una famiglia ebrea della media borghesia ungherese, ma quando la città in cui vive viene rastrellata, dovrà conoscere insieme ai suoi cari gli orrori del campo di concentramento. Sua madre impazzirà dopo essere stata separata dal marito, e Hanna rimarrà sola con la sorella Erika ad affrontare un luogo agghiacciante e brutale come Auschwitz. Un giorno, però, le viene offerta la possibilità di suonare il pianoforte per il comandante del lager, una scelta sofferta per la povera ragazza. Una volta entrata nella villa del nazista, conoscerà suo figlio, Karl, ragazzo affascinante che sembra rinnegare la vita dello spietato padre. Di primo acchito, Hanna non potrà fare a meno di odiarlo con tutta se stessa. Eppure, man mano che passano i mesi, un altro sentimento per il giovane Karl si farà strada nel suo cuore…
Ultima fermata: Auschwitz. Storia di un ragazzo ebreo durante il fascismo
Arturo Finzi scopre di essere ebreo quando nel 1938 il regime fascista vara le leggi razziali. Da quel momento comincia a scrivere un diario in cui racconta le tappe della sua progressiva segregazione. La sua storia ricorda il dramma di tanti ragazzi ebrei italiani che hanno visto morire le loro speranze di vita e d’amore assai prima di ritrovarsi in un campo di sterminio. Età di lettura: da 10 anni.
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